Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

%AM, %23 %540 %2023 %11:%Gen

LPGA: Brooke M. Henderson ha fatto 13

L'Hilton Grand Vacations Tournament of Champions va a Brooke Mackenzie Henderson che a Orlando, in Florida, con un totale di 272 (67 66 69 70, -16) ha vinto il primo torneo del LPGA Tour 2023 superando di quattro colpi la svedese Maja Stark e l'inglese Charley Hull, entrambe seconde con 276 (-12) davanti all'americana Nelly Korda, quarta con 277 (-11).

All'età di 25 anni, 4 mesi e 12 giorni, la Henderson ha celebrato il 13° successo (cifra comprensiva di 2 major) sul massimo circuito statunitense femminile, confermandosi così come la proette canadese più vincente. La Henderson - che è nata in Ontario e risiede a Smith Falls - naturalmente è al primo posto della Race to The CME Globe, la FedEx Cup in rosa, conseguenza logica dopo la prima gara stagionale, ma sicuramente di buon auspicio.
"Ho sfidato 29 tra le migliori giocatrici dello scorso anno e non avrei potuto cominciare meglio questo 2023. E' un inizio da sogno e spero di continuare così", la soddisfazione della Henderson, che ha ricevuto un assegno di 225.000 dollari a fronte di un montepremi di 1.500.000 dollari.

Il francese Victor Perez ha vinto con 270 (71 65 68 66, -18) colpi l’Abu Dhabi HSBC Championship, primo dei cinque eventi delle Rolex Series del DP World Tour 2023, precedendo di misura lo svedese Sebastian Soderberg e l’australiano Min Woo Lee, secondi con 271 (-17). Sul percorso del Yas Links Abu Dhabi (par 72) nell’Emirato arabo, tra i protagonisti Francesco Molinari, quinto con 274 (67 67 69 71, -14), ma hanno offerto una buona prova anche il fratello Edoardo, uno dei vice capitani del Team Europe alla prossima Ryder Cup, 17° con 277 (67 72 68 70, -11), e Guido Migliozzi, 20° con 278 (65 69 71 73, -10).

E’ terminato in quarta posizione con 272 (-16) l’irlandese Padraig Harrington, mentre F. Molinari è stato affiancato dallo svedese Alex Noren e hanno occupato la settimana piazza con 275 (-13) l’inglese Tyrrell Hatton, l’australiano Jason Scrivener e l’indiano Shubhankar Sharma. Crollo verticale dell’irlandese Shane Lowry, 28° con 279 (-9), in corsa per il titolo fino alla 13ª buca e poi affondato da sei colpi persi nelle ultime cinque (76, +4).

Victor Perez, 30enne di Torbes, ha ottenuto il terzo titolo sul circuito, il  primo nelle Rolex Series, confermando quanto di buono aveva fatto nella precedente Hero Cup, essendo stato uno dei quattro imbattuti nell’Europa Continentale (vincitrice sul team di Gran Bretagna & Irlanda) insieme a F. Molinari, Migliozzi e al danese Nicolai Hojgaard (terminato 10° con 276, -12). Runner up nel torneo edizione 2020, il transalpino, quarto dopo 54 buche con un colpo di ritardo dal trio di testa formato da F. Molinari, Min Woo Lee e Shane Lowry, è partito forte con due birdie ai quali ne ha aggiunti ancora due prima del giro di boa, poi ne ha messi nello score altri tre, contro l’unico bogey. Il capolavoro alla buca 17, quando ha imbucato dal bunker per l’ottavo birdie di giornata, e infine il lusso di un bogey a chiudere per il parziale vincente di 66 (-6), che gli ha fruttato un assegno di 1.530.000 dollari su un montepremi di 9.000.000 di dollari.

Francesco Molinari ha siglato la prima top five sul circuito, Major e WGC esclusi, dal 2018. Leader dopo tre turni, non ha tenuto nel quarto i ritmi precedenti, ma questo non inficia la sua prestazione comunque di alto livello seguita a quella precedente nella Hero Cup. Ha chiuso in 71 (-1) colpi con tre birdie e due bogey. Stesso discorso per Guido Migliozzi, leader dopo due giri con F. Molinari e settimo dopo tre, anche lui in difficoltà nell’ultimo (parziale di 73, +1, con quattro birdie, un bogey, due doppi bogey). Entrambi probabilmente hanno dato qualche ottimo spunto al capitano del Team Europe, l’inglese Luke Donald, che ha giocato classificandosi 38° con 291 (-7), dopo essere stato in vetta nel turno d’apertura, e ai tre vice capitani, il danese Thomas Bjorn, 56° con 284 (-4), il belga Nicolas Colsaerts, uscito al taglio  (103° con 148, +4), e il citato Edoardo Molinari, che ha concluso la gara con un 70 (-2, cinque birdie, tre bogey).

Due “hole in one” - Il giro finale è stato caratterizzato da due “hole in one”. Le hanno realizzate Dan Bradbury (60° con 285, -3) alla buca 17 (par 3 di 201 yards) utilizzando un ferro 6, che ha ricevuto in premio per la prodezza un’auto Genesis G70 Shooting Brake 2.0 Sport. L’altra è stata opera di Tyrrell Hatton alla buca 13 (par 3 di 154 yards) con un pitching wedge.

IL DP World Tour la prossima settimana a Dubai - La prossima settimana il DP World Tour resterà negli Emirati Arabi Uniti per il secondo torneo delle Rolex Series, l’Hero Dubai Desert Classic, all’Emirates Golf Club di Dubai (26-29 gennaio) con montepremi invariato di nove milioni di dollari. Nuovamente in campo Francesco ed Edoardo Molinari e Guido Migliozzi.

 

TERZO GIRO - Francesco Molinari è rimasto al comando con 203 (67 67 69, -13), ma è stato raggiunto dall’irlandese Shane Lowry (67 70 66) e dall’australiano Min Woo Lee (69 69 66) nel moving day dell’Abu Dhabi HSBC Championship, primo dei cinque eventi delle Rolex Series del DP World Tour 2023 che termina con la disputa del quarto giro sul percorso del Yas Links Abu Dhabi (par 72) nell’Emirato arabo. Il trio di testa ha un colpo di vantaggio sul francese Victor Perez, sullo scozzese Grant Forrest e sullo svedese Sebastian Soderberg, quarti con 204 (-12), gli ultimi due risaliti con una bella rimonta.

Alla corsa per il titolo parteciperà anche Guido Migliozzi, leader dopo due round con F. Molinari e ora settimo con 205 (65 69 71, -11), affiancato dall’irlandese Padraig Harrington, dal transalpino Antoine Rozner e dal polacco Adrian Meronk, che hanno la stessa possibilità.

Ha ben tenuto il terzo azzurro in gara, Edoardo Molinari, vice capitano europeo alla prossima Ryder Cup, 16° con 207 (67 72 68, -9). Defilati gli inglesi Ian Poulter e Tommy Fleetwood, 48.i con 213 (-3).

Francesco Molinari è partito bene con due birdie, ha rallentato con un bogey poi ha completato il parziale di 69 (-3) con altri due birdie, l’ultimo alla 18ª buca che gli ha permesso di agganciare i due compagni di viaggio. Lowry, vincitore della gara nel 2019, ha realizzato un 66 (-6) con un eagle, cinque birdie e un bogey e Lee, fratello minore di Minjee Lee, numero tre del ranking mondiale femminile, ha siglato lo stesso parziale con sette birdie e un bogey. Migliozzi ha girato in 71 (-1) con quattro birdie e tre bogey ed Edoardo Molinari in 68 (-4) con quattro birdie senza bogey.

Le dichiarazioni di Francesco Molinari - “Ho lasciato un paio di colpi sulle prime nove buche, poi sulle seconde nove si è alzato il vento, le cose si sono ulteriormente complicate ed era difficile fare birdie. Ho lottato ricorrendo a tutto quello che potevo dare e ritengo la prestazione abbastanza buona. Soprattutto è molto positivo il fatto che domani sarò in condizione di poter vincere il torneo. Se ci riuscirò sarebbe un bell’inizio di stagione, al quale fino a qualche giorno addietro francamente non pensavo. Comunque c’è ancora tanta strada da fare. La cosa più importante per me sarà di poter esprimere un bel gioco e dare il massimo. Poi vedremo cosa accadrà”.

Obiettivo Ryder Cup - In tema di Ryder Cup, Francesco Molinari e Migliozzi, dopo la grande prova nella Hero Cup della scorsa settimana in cui hanno trascinato al successo la selezione dell’Europa Continentale contro quella di Gran Bretagna & Irlanda, si stanno ancora mettendo in grande evidenza sotto lo sguardo attento del capitano del Team Europe, l’inglese Luke Donald, che sta partecipando alla gara (26° con 209, -7, e in vetta dopo un turno), e dei tre vice capitani, il citato Edoardo Molinari, il danese Thomas Bjorn, 59° con 214 (-2), e il belga Nicolas Colsaerts, uscito al taglio (103° con 148, -4), sorte toccata anche allo statunitense Patrick Reed, medesimo score, e al belga Thomas Pieters, 84° con 145 (+1), che difendeva il titolo. Il montepremi è di nove milioni di dollari con prima moneta di 1.530.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - Show azzurro ad Abu Dhabi dove Francesco Molinari e Guido Migliozzi si sono portati al comando con 134 (-10) colpi nel secondo giro dell’Abu Dhabi HSBC Championship, primo dei cinque eventi delle Rolex Series del DP World Tour 2023 che si sta disputando sul percorso del Yas Links Abu Dhabi (par 72) nell’Emirato arabo. I leader precedono di un colpo l’australiano Jason Scrivener, terzo con 135 (-9), e di due i francesi Alexander Levy e Victor Perez, lo scozzese Scott Jamieson, lo svedese Alexander Bjork e il sudafricano George Coetzee, quarti con 136 (-8). In buona posizione anche Edoardo Molinari, vice capitano europeo alla prossima Ryder Cup, 22° con 139 (67 72, -5), affiancato dal capitano, l’inglese Luke Donald, in vetta dopo un round e penalizzato da un 75 (+3). Sono usciti al taglio il belga Thomas Pieters, 84° con 145 (+1), che difendeva il titolo, e lo statunitense Patrick Reed, 103° con 148 )+4).

I due azzurri hanno confermato l’ottima condizione espressa la scorsa settimana nell’Hero Cup, dove erano stati imbattuti protagonisti sul successo dell’Europa Continentale sul team della Gran Bretagna & Irlanda. Guido Migliozzi (65 69) è risalito dal secondo posto con un parziale di 69 (-3). Ha avuto un avvio difficile con bogey alla seconda buca però rapidamente recuperato con un birdie alla sesta, poi è arrivato al vertice con tre birdie a chiudere. Francesco Molinari ha rimontato dalla quinta piazza raddoppiando il 67 (-5) iniziale. Dopo una bella partenza dalla buca 10 con due birdie, ha trovato sulla sua strada un doppio bogey e un bogey in sequenza. Dopo essere passato al giro di boa in 37 (+1), ha cambiato marcia nel rientro con ben sei birdie in nove buche. Il round è stato sospeso per oscurità con tre giocatori ancora in campo che non influiranno sulla classifica.
Le interviste - “Sono state - ha detto Francesco Molinari - due giornate diverse: nel primo giro c’era più vento e ho giocato in modo piuttosto regolare, nel secondo ho commesso qualche errore in più, ma insieme a tante cose buone. Ho imbucato un paio di putt molto lunghi e ho messo la palla quasi sempre vicina alla buca. Spero comunque di migliorare ulteriormente nei prossimi due round. E’ un percorso difficile, in cui gli errori si pagano a volte anche in maniera pesante, come mi è accaduto, ma io preferisco concentrarmi sulle cose positive. Sono soprattutto soddisfatto di aver visto sul campo i progressi che ho fatto grazie al lavoro invernale”.

Guido Migliozzi ha dichiarato “E’ stata una giornata particolare non iniziata come avrei voluto, sbagliando due drive e subendo un bogey. Comunque sono rimasto concentrato, fiducioso nel mio gioco e ho recuperato. In particolare ho salvato un gran par alla buca 15 che mi ha dato la carica giusta per affrontare le ultime tre buche molto difficili, che il vento rende ancor più problematiche, e ho terminato come meglio non potevo con tre birdie di fila. Sto esprimendomi bene, in campo mi sento a mio agio e spero di sfruttare al meglio questa condizione. Sono felice di disputare il terzo turno con Francesco”.

 

PRIMO GIRO - I big del golf italiano negli Emirati Arabi Uniti sono stati tra i grandi protagonisti del round di apertura - sospeso anzitempo per l'arrivo dell'oscurità - dell'Abu Dhabi HSBC Championship. Nel primo evento stagionale delle Rolex Series del DP World Tour 2023, Guido Migliozzi è secondo con 65 (-7) a un solo colpo dalla vetta occupata da Luke Donald, leader con 64 (-8). Mentre i fratelli Molinari, Francesco ed Edoardo, condividono la quinta posizione con 67 (-5).

Verso la Ryder Cup 2023 di Roma, in programma dal prossimo 29 settembre al 1 ottobre sul percorso del 'Marco Simone', è questo il segnale lanciato dagli azzurri. E se Edoardo Molinari nella Città Eterna sarà tra i vicecapitani del team Europe, Migliozzi e Francesco Molinari puntano a un posto in squadra. Ironia del destino, davanti a Migliozzi ad Abu Dhabi c'è proprio Donald (per lui nove birdie, di cui quattro consecutivi nel finale, e un bogey) che tra pochi mesi guiderà il Vecchio Continente nella sfida agli Usa. Migliozzi, partito dalla buca 10, negli Emirati Arabi Uniti ha realizzato un eagle (alla 1, par 4) e cinque birdie. Prova senza macchie pure per Chicco Molinari, che di birdie ne ha siglati cinque contro i sette del fratello Edoardo (per lui, però, anche due bogey).
Dopo il successo nell'Hero Cup - dove il team dell'Europa Continentale ha sconfitto la Gran Bretagna & Irlanda di Tommy Fleetwood - Migliozzi e Francesco Molinari continuano dunque a brillare.

"Sono contento, ho giocato davvero bene da tee a green. La strada è ancora lunga ma sono soddisfatto per aver iniziato il torneo con il piede giusto", la soddisfazione di Migliozzi al termine del primo giro. Al fianco di Migliozzi, in 2/a posizione, c'è l'australiano Jason Scrivener. Mentre in 4/a con 66 (-6) ecco l'irlandese Seamus Power. Bagarre al 5/o posto dove con i Molinari ci sono altri cinque concorrenti. Mentre lo svedese Henrik Stenson - al rientro sul DP World Tour per la prima volta dopo essere stato sollevato dall'incarico di capitano del team Europe alla Ryder Cup perché passato alla Superlega araba, la LIV Golf - è 12/o con 68 (-4). Stesso score pure per l'inglese Fleetwood che oggi compie 32 anni.

Avvio invece deludente per Thomas Pieters. Il belga, che difende il titolo conquistato nel 2022, è 84/o con 73 (+1). Sono invece 18 i giocatori chiamati ad ultimare il primo round prima di cominciare il secondo. Ma la classifica, almeno per quel che riguarda i piani alti, non subirà grandi variazioni.

 

LA VIGILIA - Francesco Molinari e Guido Migliozzi, dopo la grande prestazione della scorsa settimana nella Hero Cup, tornano subito in campo per partecipare insieme a Edoardo Molinari all’Abu Dhabi HSBC Championship, primo dei cinque eventi delle Rolex Series del DP World Tour 2023 in programma dal 19 al 22 gennaio sul percorso del Yas Links Abu Dhabi nell’Emirato arabo.

Nel field vi saranno diciannove dei venti giocatori che hanno preso parte alla Hero Cup con la sola defezione del belga Thomas Detry. In particolare proveranno a confermare l’ottima prova il danese Nicolai Hojgaard e il francese Victor Perez (imbattuti nell’occasione come Francesco Molinari e Migliozzi nel vittorioso team dell’Europa Continentale), così come l’inglese Tommy Fleetwood e lo scozzese Robert MacIntyre, che sono stati i migliori nella Gran Bretagna & Irlanda accusando però una sconfitta.

Tra i più positivi anche l’austriaco Sepp Straka e gli inglesi Matt Wallace e Tyrrell Hatton, mentre proveranno a dare qualcosa in più il transalpino Antoine Rozner, il polacco Adrian Meronk, l’irlandese Shane Lowry (unico sempre battuto nella Hero Cup) e il belga Thomas Pieters, che sarà molto motivato dovendo difendere il titolo. Tutto sotto l’attenta osservazione dell’inglese Luke Donald, capitano del Team Europe alla prossima Ryder Cup (29 settembre - 1° ottobre, Marco Simone Golf & Country Club, Guidonia Montecelio-Roma), e dei tre vice capitani, il danese Thomas Bjorn, Edoardo Molinari e il belga Nicolas Colsaerts.

Tanti altri, comunque, i possibili protagonisti, tra i quali citiamo lo statunitense Patrick Reed, gli inglesi Ian Poulter e Lee Westwood, l’austriaco Bernd Wiesberger, gli spagnoli Adri Arnaus e Jorge Campillo, il sudafricano Thriston Lawrence, lo svedese Henrik Stenson, l’australiano Min Woo Lee e, tra gli orientali, i cinesi Ashun Wu e Haotong Li e il malese Gavin Green.

Il torneo, nato nel 2006, è giunto alla 18ª edizione e avrà un montepremi di nove milioni di dollari con prima moneta di 1.530.000 dollari. Sette i past winner in campo: i citati Pieters, Hatton (2021), Westwood (2020), Lowry (2019) e Fleetwood (doppietta consecutiva nel 2017 e 2018), insieme all’iberico Pablo Larrazabal (2014) e al gallese Jamie Donaldson (2013). Assenti altri due plurivincitori: l’inglese Paul Casey (2007, 2009) e il tedesco Martin Kaymer che detiene il record di successi con tre, doppietta di fila compresa (2008, 2010, 2011).

Nei primi due giri Francesco Molinari sarà in terna con Adrian Meronk e Thriston Lawrence, Edoardo Molinari giocherà con l’inglese Richard Mansell e con il tedesco Maximilian Kieffer e Guido Migliozzi avrà per compagni Jorge Campillo e il giapponese Masahiro Kawamura.

La prossima settimana il circuito rimarrà negli Emirati Arabi Uniti per la disputa della seconda gara delle Rolex Series, l’Hero Dubai Desert Classic, all’Emirates GC di Dubai (26-29 gennaio) con identico montepremi di nove milioni di dollari. Nuovamente in campo Francesco ed Edoardo Molinari e Guido Migliozzi.

Il torneo su Sky - L’Abu Dhabi HSBC Championship sarà teletrasmesso sui canali Sky e in streaming su NOW con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 19 gennaio e venerdì 20, dalle ore 8,30 alle ore 14,30 su Sky Sport Golf, Sky Sport 1 e su NOW; sabato 21, dalle ore 8 alle ore 14 su Sky Sport Golf e su NOW e dalle ore 8 alle ore 13,30 su Sky Sport Uno; domenica 22, dalle ore 8 alle ore 14 su Sky Sport Golf e su NOW e dalle ore 10 alle ore 12 su Sky Sport Uno. Commento di Alessandro Lupi, Silvio Grappasonni, Massimo Scarpa e di Marco Cogliati.

Jon Rahm è inarrestabile. Quarta vittoria nelle ultime sei gare giocate per lo spagnolo che in California, con un totale di 261 (64 64 65 68, -27) colpi, ha fatto ancora suo il The American Express già conquistato nel 2018. Un successo, quello arrivato a La Quinta, che gli ha permesso di festeggiare la nona impresa (cifra comprensiva di un major, lo US Open) in carriera, in 134 apparizioni, sul PGA Tour. Il 28enne basco ha emulato così il suo idolo, l'indimenticato Severiano Ballesteros. Ma non solo: per la prima volta è salito al vertice della classifica della FedEx Cup ma non di quella mondiale dove è passato dalla quarta alla terza posizione. Dopo quello al Sentry Tournament of Champions, alle Hawaii, per Rahm è arrivata la seconda gemma del 2023. In sole due gare giocate del nuovo anno, il golfista di Barrika ha già incassato 4.140.000 milioni di dollari, perché se nell’isola di Maui l'exploit gli ha fruttato 2.700.000, quello in California gliene ha fatti guadagnare 1.440.000. Campione anche d'incassi, è il giocatore più forte e in forma del momento. Una risorsa importante, fondamentale, per il team Europe che, dal prossimo 29 settembre al 1° ottobre a Roma affronterà gli USA nella 44ª edizione della Ryder Cup.

"Tutto quello che posso dire è che sono felicissimo, per come sto giocando e per quanto sto vincendo. E' vero che ho gli stessi titoli di Ballesteros sul PGA Tour, ma lui vinse cinque major, tra cui tre volte il The Masters e due il The Open, mentre io attualmente ho conquistato un solo evento del Grande Slam. Ribadisco che se gioco a golf il merito è di Ballesteros. Non solo per l'ammirazione che ho per lui, ma perché mio padre si è appassionato a questo sport dopo la Ryder Cup del 1997 a Valderrama in cui Seve era il capitano del Vecchio Continente". Queste le dichiarazioni di Rahm, che a La Quinta ha superato di un colpo l'americano Davis Thompson, secondo con 262 (-26) davanti ai suoi connazionali Xander Schauffele - medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo e protagonista nell'ultimo round di un parziale in 62 (-10), frutto di un albatross e sette birdie - e Chris Kirk, entrambi terzi con 263 (-25).

Che rimpianti per Scottie Scheffler. Lo statunitense ha chiuso la competizione all'11° posto con 266 (-22) e sull'ultima buca del torneo ha fallito il putt per il birdie che gli avrebbe permesso di tornare al primo posto nel world ranking. Ancora un'opportunità mancata per Scheffler che non è riuscito ad approfittare dell'assenza del nordirlandese Rory Mcllroy il quale è rimadto così il numero uno.

 

TERZO GIRO - Jon Rahm in California insegue la quarta vittoria nelle ultime sei gare giocate tra PGA Tour e DP World Tour. Lo spagnolo a La Quinta, con un parziale di 65 (-7) su un totale di 193 (64 64 65, -23) colpi, al termine del "moving day" ha raggiunto in testa alla classifica del The American Express lo statunitense Davis Thompson (62 64 67). Già vincitore della competizione nel 2018, Rahm è ora il grande favorito al titolo. Il numero 5 al mondo non ha solo realizzato un eagle e sei birdie, con un bogey, ma ha trovato per 17 volte (su 18) il green mostrando un gioco quasi perfetto. Con un successo, il basco salirebbe al terzo posto nel world ranking.

Allo Stadium Course (par 72), teatro del quarto e ultimo round, proveranno a inserirsi anche l'americano James Tyree Poston e il sudafricano Christiaan Bezuidenhout, entrambi 3/i con 197 (-19). Nella Top 10 c'è pure Scottie Scheffler, 9/o con 199 (-17). Secondo al mondo, ha la possibilità di tornare sul trono (approfittando dell'assenza in California di McIlroy). Per lui, dopo 54 buche giocate nel The American Express, nel terzo round è arrivato il primo bogey. In un appuntamento, quello del PGA Tour, che mette in palio 8.000.000 di dollari (di 1.440.000 la prima moneta).

 

SECONDO GIRO - Prime due posizioni invariate nel The American Express, torneo del PGA Tour di golf che si gioca con formula Pro-Am sui tre percorsi del La Quinta Country Club, del Nicklaus Tournament Course e dello Stadium Course, tutti par 72, a La Quinta in California.

Infatti è rimasto al comando Davis Thompson con 126 (62 64, -18) colpi e lo spagnolo Jon Rahm ha mantenuto il secondo posto con 128 (-16). Al terzo, ma con un distacco di cinque colpi, J.T. Poston, Tyler Duncan, i coreani Tom Kim e Sungjae Im e il redivivo australiano Jason Day (131, -13). All’ottavo con 132 (-12) Patton Kizzire e al nono con 133 (-11) Scottie Schaeffler che rischia ancora di fallire l’ennesimo l’attacco al trono mondiale del nordirlandese Rory McIlroy. Una sorta di tormentone dell’inverno golfistico. In rimonta Patrick Cantlay, da 42° a  14° con 134 (-10).

Il torneo ha un montepremi di 8.000.000 di dollari (1.440.000 la prima moneta) e si disputa sulla distanza di 72 buche, con taglio dopo 54 che lascerà in gara i migliori 65 classificati.

 

PRIMO GIRO - In California il The American Express, torneo del PGA Tour di golf (si gioca con formula Pro-Am), è iniziato nel segno dell'americano Davis Thompson. A La Quinta l'americano con un totale di 62 (-10) precede di due colpi un quintetto d'inseguitori, tutti secondi con 64 (-8), composto dai suoi connazionali Tyler Duncan, Taylor Montgomery e Sam Burns, ma anche dal tedesco Matti Schmid e, soprattutto, da Jon Rahm, campione nel 2018. Lo spagnolo, dopo aver vinto tre delle ultime cinque gare giocate (tra il massimo circuito americano maschile e il DP World Tour), negli Stati Uniti insegue l'ennesima impresa. Ma, anche con un successo, il golfista basco (attualmente numero 4 al mondo) non riuscirebbe a spodestare dal trono mondiale il nordirlandese Rory McIlroy, assente per l'occasione.

Avvio invece deludente per gli altri due big più attesi, gli statunitensi Scottie Scheffler e Patrick Cantlay. Entrambi hanno questa settimana la possibilità di salire al primo posto nel world ranking (Scheffler è secondo, mentre il paradosso - se viene considerata la situazione di Rahm - è che Cantlay è quinto) ma, attualmente, condividono la 42ª posizione con 68 (-4) nel The American Express. Nella Top 10, settimo con 65 (-7), il californiano Xander Schauffele, medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo.

Primo round sorprendente per Thompson. Il 23enne, tra i rookie del PGA Tour, nelle prime sette buche giocate ha realizzato tre birdie (sei quelli in totale) e due eagle (alla 5 e alla 6), distinguendosi come il primo giocatore dal 2021 (Robert Streb nella CJ Cup) a realizzare un exploit di questo tipo.

La competizione, che si disputa su tre differenti percorsi - il La Quinta Country Club, il Nicklaus Tournament Course e lo Stadium Course, tutti par 72 - ha un montepremi di 8.000.000 di dollari (1.440.000 la prima moneta) e si disputa sulla distanza di 72 buche, con taglio dopo 54 che lascerà in gara i migliori 65 classificati.

 

LA VIGILIA - Il PGA Tour dalle Hawaii si sposta in California dove, dal 19 al 22 gennaio, si gioca il The American Express. L'evento, in programma a La Quinta con formula pro.am (un pro e un dilettante), ha un montepremi di 8.000.000 di dollari (1.440.000 la prima moneta) e si disputa sulla distanza di 72 buche, con taglio dopo 54 che lascerà in gara i migliori 65 classificati. Tre i campi che si preparano ad accogliere la competizione: il La Quinta Country Club, il Nicklaus Tournament Course e lo Stadium Course, con quest'ultimo che sarà l'unico teatro di gara del quarto round.

Tanti i big in gara. Tra i 156 concorrenti anche cinque tra i migliori dieci al mondo: da Scottie Scheffler (secondo) a Jon Rahm (quarto), da Patrick Cantlay (quinto) a Xander Schauffele (sesto) passando per Will Zalatoris (settimo). Per quel che riguarda la Top 15, spazio pure a Tony Finau (dodicesimo), Sam Burns (tredicesimo) e Tom Kim (quattordicesimo).

Lo spagnolo Rahm, che si è imposto in questo evento nel 2018, è tra i grandi favoriti della vigilia. Il 28enne di Barrika nelle ultime cinque gare giocate tra PGA Tour e DP World Tour ha ottenuto tre vittorie, un secondo e un quarto posto. Proverà a contrastarlo Scheffler che punta a ritornare sul trono mondiale, impresa che ancora non gli è riuscita dopo vari tentativi nelle ultime uscite. Giocano invece in casa Cantlay e Schauffele, entrambi californiani.
Dopo quello in rimonta al Sony Open, Si Woo Kim insegue un altro titolo. Tra i sudcoreani che ambiscono a mettersi in mostra, con Tom Kim e Si Woo Kim c’è anche Sungjae Im. E con loro lo statunitense Tom Hoge, secondo nel 2022 quando Hudson Swafford bissò l'impresa del 2017. E a proposito di Swafford, il 35enne americano non potrà difendere il titolo perché ormai passato alla LIV Golf, la Superlega araba del green in forte contrasto con il PGA Tour. 

Il torneo nato nel 1960 come Palm Springs Golf Classic ha poi avuto altre denominazioni nel tempo: CareerBuilder Challenge, Bob Hope Desert Classic , Bob Hope Chrysler Classic e Humana Challenge fino a quella attuale. Fino al 2012 si è disputato sulla distanza di 90 buche. Si sono alternati sul green nella pro-am tanti vip famosi del mondo politico, dello sport, dello spettacolo e della cultura. Tra i tanti ricordiamo Dwight Eisenhower, il primo presidente degli Stati Uniti a giocare la pro-am, Bing Crosby, Burt Lancasdyer, Kirk Douglas, Phil Harris, Desi Arnaz e Ray Bolger.

Il torneo su Discovery Plus - il The American Express andrà in onda su Discovery Plus con collegamenti dalle ore 21 alle ore 1 nei quattro giorni di gara, da giovedì 19 gennaio a domenica 22. Commento di Alessandro Bellicini e di Matteo Delpodio

%PM, %17 %812 %2023 %18:%Gen

QS Legends: Reale gioca la finale

Michele Reale si è classificato ottavo con 142 (69 73, -2) colpi nello Stage 1 della Qualifying School del Legends Tour, disputato al Gloria Golf Resort di Belek in Turchia, e ha avuto accesso alla finale in programma sullo stesso percorso dal 20 al 23 gennaio. E’ rimasto invece fuori il dilettante Franz Pfoestl, 64° con 162 (77 85, +18).

Il torneo, sulla distanza di 36 buche con i partecipanti che si sono alternati sull’Old Course e sul New Course, entrambi par 72, è stato dominato dagli scozzesi che hanno ottenuto il primo posto con Doug McGuigan (136 - 69 67, -8), il secondo con Greig Hutcheon (137, -7) e il quarto con Paul Blaikie (139, -5), mentre al terzo è terminato l’inglese Simon Griffiths (138, -6) e al quinto l’irlandese Damian Mooney (140, -4).

Tra i qualificati Alain Boghossian, 20° con 147 (+3), ex calciatore, Campione del Mondo con la Francia nel 1998 che in Italia ha vestito le maglie di Napoli, Sampdoria e Parma. Nel 2021, all’Open d’Italia disputato al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma) dove dal 29 settembre al 1° ottobre si svolgerà la Ryder Cup, ha fatto da caddie al connazionale Alexander Levy.

Complessivamente sono stati promossi 43 giocatori  che nella finale programmata su 72 buche affiancheranno i 31 ammessi di diritto. Dopo 54 accederanno all’ultimo round tutti i classificati entro gli otto colpi dall’ultimo posto che concede la ‘carta’ per il circuito 2023. Tra gli iscritti molti concorrenti che sono stati già sul circuito quali gli spagnoli José Manuel Carriles e Carl Sunesson, gli inglesi David Shacklady e Paul Streeter, lo svizzero André Bossert e lo svedese Magnus P. Atlevi, per citarne alcuni.

Il Gloria Golf Resort ha ospitato il Turkish Seniors Open in quattro occasioni, tra il 1998 e il 2007, ed eventi del Challenge Tour.

Il Team Usa alla Ryder Cup 2023, in programma dal prossimo 29 settembre al 1° ottobre sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma), ha un nuovo vicecapitano: Davis Love III. Scelto da Zach Johnson, che guiderà gli Stati Uniti in Italia nella sfida al Team Europe di Luke Donald, va ad aggiungersi a Steve Stricker.

Due volte capitano della compagine a stelle e strisce in Ryder Cup, rispettivamente nel 2012 e nel 2016, ha già ricoperto il ruolo di vicecapitano del Team Usa nel 2010, 2018 e 2021. Classe 1964, di Charlotte, in carriera ha vinto complessivamente 34 tornei. Campione Major, nel 1997 ha fatto suo il PGA Championship.

 “La sua passione - ha detto Zach Johnson . per questo evento è incredibile. Mi affiderò molto alla sua esperienza e al suo intuito. L’obiettivo di tutto il team Usa è quello di lavorare al massimo delle possibilità per vincere la Ryder Cup in Italia”.

“La Ryder Cup - le parole di Davis Love III - è un evento speciale e sono onorato di aver ricevuto questo incarico. Sono pronto a fare tutto il necessario per aiutare Zach Johnson e il Team Usa nella grande sfida che ci apprestiamo a vivere”.

Il grande golf torna protagonista nella Casa dello Sport di Sky. Al 206 del telecomando Sky e in streaming su NOW, si è acceso un canale interamente dedicato: Sky Sport Golf. Tra i tanti appuntamenti, a fine settembre spicca il più atteso del 2023: la Ryder Cup, il torneo a squadre più prestigioso del mondo, per la prima volta in Italia.

Su Sky e in streaming su NOW, oltre 35 tornei live a stagione: i 4 Major con Augusta Masters, PGA Championship, US Open Championship e The Open Championship, il World Golf Championships - Dell Technologies Match Play,  gli appuntamenti del circuito internazionale DP World Tour, che include l’Open d’Italia maschile del prossimo maggio, e il grande appuntamento del 2023, la Ryder Cup, in programma tra il 29 settembre e il 1° ottobre al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio, Roma.

Per il nuovo canale, Sky potrà contare su un partner d’eccezione: Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking sarà main partner di Sky Sport per la programmazione di golf dei prossimi 3 anni.

Una stagione entusiasmante, tutta da vivere, anche grazie al racconto e alla passione della grande squadra golf di Sky, capitanata da Silvio Grappasonni. Con lui al commento Massimo Scarpa, Roberto Zappa, Marco Cogliati, Giovanni Dassù e Claudio Viganò. Le telecronache saranno invece curate da Alessandro Lupi e Michele Gallerani mentre gli studi saranno condotti da Francesca Piantanida. Si è partiti subito con un grande evento, la Hero Cup: a Abu Dhabi

%AM, %15 %412 %2023 %08:%Gen

Hero Cup all'Europa Continentale

L’Europa Continentale, guidata da Francesco Molinari e di cui ha fatto parte Guido Migliozzi, ha vinto la Hero Cup, superando la selezione di Gran Bretagna & Irlanda, affidata a Tommy Fleetwood, per 14,5 a 10,5.

Ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, sul percorso del National Course (par 72) all’Abu Dhabi GC, Molinari e Migliozzi hanno offerto una grande prestazione concludendo imbattuti i quattro incontri che hanno sostenuto, tre a coppie e uno singolo, conquistando ben 3,5 punti dei quattro a disposizione. Con loro anche i compagni di doppio, rispettivamente il danese Nicolai Hojgaard (che ha sostituito il fratello Rasmus infortunato) e il francese Victor Perez, stessi punti ed entrambi a segno pure nel match individuale.

I continentali sono andati in vantaggio nei fourballs iniziali (3 a 2), poi hanno conquistato un altro punto di margine nelle due sessioni di foursomes della seconda giornata (parziali di 2,5 a 2,5 e di 3 a 2) per un 8,5 a 6,5 che si è trasformato nel definitivo 14,5-10,5 grazie alla superiorità palesata anche nei singoli (parziale di 6 a 4).

La gara è servita a Luke Donald, capitano del Team Europe, per visionare i 20 giocatori in campo, dieci per squadra, e trarre delle indicazioni in vista della Ryder Cup, la sfida con il Team USA in programma dal 29 settembre al 1° ottobre al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma). Naturalmente in chiave wild card, perché una parte della compagine sarà dettata dalle due graduatorie (European Points e World Points) che qualificano di diritto. Sotto questo aspetto i due azzurri hanno sicuramente dato ottime indicazioni per qualità di gioco e tenuta in campo al capitano.

Nella giornata finale lo stesso Molinari ha subito dato un segnale forte alla sua compagine battendo con un secco 3/2 Shane Lowry. Hanno provato a imprimere una svolta diversa alla gara Tommy Fleetwood (3/2 su Thomas Pieters), Tyrrell Hatton (5/4 su Antoine Rozner) e Matt Wallace (2/1 su Thomas Detry), ma i continentali hanno tolto ogni possibilità agli avversari con Nicolai Hoigaard (1 up su Seamus Power), Sepp Straka (5/4 su Ewen Ferguson), Victor Perez (4/2 su Jordan Smith), Adrian Meronk (1 up su Callum Shinkwin) e con lo show finale di Migliozzi (4/3 su Richard Mansell). Ininfluente il quarto punto britannico di Robert MacIntyre (5/3 su Alex Noren).

Gli azzurri - Molinari, che peraltro è sembrato molto a suo agio nel ruolo di capitano, ha messo sotto pressione Lowry con un birdie alla prima buca, poi con un secondo birdie e un par si è portato 3 up alla quarta. L’irlandese ha avuto un’ottima reazione e ha raggiunto la parità alla buca undici (tre birdie). L’azzurro però non gli dato respiro: è tornato subito avanti con due birdie (12 e 13) e con un par alla 16 ha chiuso il conto.

Anche Migliozzi ha mandato subito down Mansell con un birdie, poi con altri due ha concluso tre up le prime nove buche e con un par (13ª) nel rientro ha blindato il risultato senza, peraltro concedere nessuna buca all’inglese.

Nei doppi Molinari e Hojgaard hanno pareggiato nei fourballs con Ferguson/Mansell e nel foursomes hanno sconfitto Shinkwin/Wallace (3/1) e Ferguson/Mansell (2/1). Migliozzi e Perez hanno impattato nei fourballs con Shinkwin/Wallace, poi non hanno concesso chances a Lowry/Power (3/2) e a Power/MacIntyre (2/1).

I migliori - Come detto Molinari, Migliozzi, Hojgaard e Perez sono stati i migliori dell’Europa Continentale con 3,5 punti (tre vittorie e un pari). Ne hanno conseguiti 2 Straka e Detry, 1,5 Pieters e Noren e 1 Rozner e Meronk. Tra i britannici nessuno è rimasto imbattuto. Hanno ottenuto 3 punti Fleetwood e MacIntyre, (una sconfitta per entrambi) 2,5 Wallace, 2 Hatton e Smith, 1,5 Shinkwin, 1 Ferguson, Mansell e Power e nessuno Lowry.

 

SECONDA GIORNATA - Il team dell’Europa Continentale, condotto da Francesco Molinari e di cui fa parte Guido Migliozzi, e in vantaggio per 8,5 a 6,5 su quello di Gran Bretagna & Irlanda, affidato a Tommy Fleetwood, dopo la seconda giornata della Hero Cup, che si sta svolgendo ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, sul percorso del National Course (par 72) all’Abu Dhabi GC. La parola ora ai dieci singoli della terza e ultima giornata.

Stanno offrendo ottime prestazioni Molinari e Migliozzi che nei due match con formula foursomes del turno hanno ottenuto entrambi due successi in coppia rispettivamente con Nicolai Hojgaard e con Victor Perez, dopo che nel primo (fourballs) avevano conseguito entrambi un pareggio con gli stessi compagni.

L’evento è seguito attentamente da Luke Donald, capitano del Team Europe, che sta visionando i 20 giocatori in gara, dieci per squadra, per trarre spunti in vista della Ryder Cup, la sfida con il Team USA in programma dal 29 settembre al 1° ottobre al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma). Soprattutto in chiave wild card, poiché una parte della compagine sarà dettata dalle due graduatorie (European Points e World Points) che qualificano di diritto.

Nella sessione mattutina, finita in parità (2,5 a 2,5), la GB&I ha pareggiato i due punti azzurri con Tommy Fleetwood/Tyrrell Hatton (1 up su Sepp Straka/Thomas Detry) e con Jordan Smith/Robert MacIntyre (1 up su Antoine Rozner/Adrian Meronk), mentre è stata parità tra Thomas Pieters/Alex Noren ed Ewen Ferguson/Richard Mansell.

Nel pomeriggio i britannici hanno segnato i due punti a proprio favore con Callum Shinkwin/Matt Wallace (2/1 su Antoine Rozner/Adrian Meronk) e con Tommy Fleetwood/Jordan Smith (2/1 su Thomas Pieters/Alex Noren), mentre Sepp Straka/Thomas Detry (1 up su Shane Lowry/Tyrrell Hatton) hanno firmato il terzo per i continentali nel parziale di 3 a 2.

Gli azzurri - I due azzurri, Hojgaard e Perez sono gli unici giocatori imbattuti tra i venti in campo e stanno dando un contributo pesante alla causa dei continentali.

Nel primo incontro giornaliero Molinari e Hojgaard (che ha sostituito il fratello Rasmus infortunato) sono passati 3 down alla sesta buca contro Shinkwin/Wallace, ma dall’ottava e iniziata la loro prorompente rimonta con sei delle successive dieci buche conquistate, senza concedere nulla agli avversari e chiudendo il match alla 17ª (3/1). Nel pomeriggio Molinari/Hojgaard sono stati sempre in vantaggio, ad eccezione di tre buche in parità, e hanno costretto Ferguson/Mansell a un continuo e snevante inseguimento tra l’1 down e il 2 down fino ad arrendersi alla 17ª (2/1).

Migliozzi e Perez nel primo match con Lowry/Power hanno messo un punto fermo sul successo con un 4 up dopo otto buche e successivamente hanno tenuto sotto controllo la reazione dei britannici prevalendo per 3/2. Nel secondo contro Power/MacIntyre c’è stato equilibrio per cinque buche, ma tre vinte di fila subito dopo hanno praticamente fatto la differenza (2/1).

 

PRIMA GIORNATA - La selezione dell’Europa Continentale, guidata da Francesco Molinari e che comprende Guido Migliozzi, è in vantaggio per 3 a 2 su quella di Gran Bretagna & Irlanda, condotta dall’inglese Tommy Fleetwood dopo la prima giornata dell’Hero Cup, che si sta svolgendo ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, sul percorso del National Course (par 72) all’Abu Dhabi GC. Un evento che l’inglese Luke Donald, capitano del Team Europe, sta seguendo attentamente per visionare i 20 giocatori in gara, dieci per squadra, e trarre spunti in vista della Ryder Cup, la sfida con il Team USA in programma dal 29 settembre al 1° ottobre al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma). Soprattutto in chiave wild card, poiché una parte della compagine sarà dettata dalle due graduatorie (European Points e World Points) che qualificano di diritto.

 

Nella prima giornata si sono svolti cinque incontri di fourballs. Due pareggi per gli azzurri. Guido Migliozzi/Victor Perez hanno impattato con Callum Shinkwin/Matt Wallace dopo un match in cui le coppie hanno guidato a turno, ma senza mai andare oltre l’1 up. Due buche conquistate dal francese e tre dall’azzurro, contro le due di Shinkwin e le tre di Wallace, l’ultima per il pari alla 18.

 

Francesco Molinari/Nicolai Hojgaard sono andati 1 down alla sesta buca contro Ewen Ferguson/Richard Mansell. Poi una buca vinta dal danese (che ha sostituito il fratello gemello Rasmus infortunato) e due dell’azzurro hanno prodotto un 2 up alla 11, ma Mansell ha ristabilito l’equilibrio con birdie alla 12 e alla 15.

 

Due vittorie continentali firmate da Thomas Pieters/Alex Noren (1 up su Tommy Fleetwood/Shane Lowry), e da Thomas Detry/Antoine Rozner (2 up su Tyrrell Hatton/Jordan Smith), in entrambi i casi con birdie decisivi di Noren e Detry alla buca 18. Per la GB&I unico successo di Seamus Power/Robert MacIntyre (4/3 su Sepp Straka/Adrian Meronk) in un match senza storia.

Nella seconda delle tre giornate di gara si disputeranno due sessioni di cinque incontri foursomes, mentre nell’ultima, domenica 15 gennaio, avranno luogo dieci singoli.

 

LA VIGILIA - Prove di Ryder Cup con vista soprattutto sulle wild card. Due squadre a confronto nella Hero Cup simulando la sfida tra il Team Europe e quello USA in programma dal 29 settembre al 1° ottobre al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma).

Ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, sul percorso dell’Abu Dhabi GC (National Course, 7.642 yards, par 72) dal 13 al 15 gennaio saranno di fronte due selezioni di dieci elementi, una composta da giocatori di Gran Bretagna & Irlanda, guidati dall’inglese Tommy Fleetwood, e l’altra di pro dell’Europa Continentale condotta da Francesco Molinari. E non è un caso la scelta di Molinari e Fleetwood, che sono stati i mattatori nel successo europeo del 2018 a Parigi.

Il tutto si svolgerà sotto lo sguardo attento dell’inglese Luke Donald, capitano della squadra del Vecchio Continente, che dovrà fare scelte importanti per completare la formazione dopo aver saputo i qualificati di diritto dalle relative graduatorie (European Points e World Points).

Le squadre - Nel team continentale con Molinari ci sarà anche Guido Migliozzi, che Donald sta comunque seguendo da qualche mese, e con loro i belgi Thomas Detry e Thomas Pieters, il polacco Adrian Meronk, lo svedese Alex Noren, l’austriaco Sepp Straka, i francesi Victor Perez e Antoine Rozner e il danese Nicolai Hojgaard, chiamato in sostituzione del fratello gemello Rasmus infortunato.

Nella compagine britannica, oltre a Fleetwood, vi saranno gli scozzesi Ewen Ferguson e Robert MacIntyre, gli irlandesi Shane Lowry e Seamus Power e gli inglesi Tyrrell Hatton, Callum Shinkwin, Jordan Smith, Matt Wallace e Richard Mansell.

Le dichiarazioni di Molinari - “Quando pratichi uno sport individuale è entusiasmante poter partecipare a una gara a squadre e ogni evento di questo tipo diventa qualcosa di speciale. In particolare il Team Europe di Ryder Cup è sinonimo di storia e tradizione, così che quando vieni coinvolto è facile emozionarsi. Per me sarà interessante e positivo fare un’esperienza diversa nel ruolo di capitano. Abbiamo giocatori di grande talento e credo che parecchi di loro saranno protagonisti delle sfide future con gli USA. Donald seguirà tutti con molto interesse e potrà provare delle coppie che non ha visto in passato, ma sarà anche l’occasione di conoscerci meglio in un Team Europe che è una grande famiglia”.

La formula - La formula si ispira naturalmente alla Ryder Cup. Un turno di cinque match fourballs venerdì 13 gennaio, due di cinque incontri foursomes sabato 14 e infine i dieci singoli domenica 15. In totale vi saranno in palio 25 punti. Ingresso libero per gli spettatori che potranno anche usufruire di lezioni di golf gratuite.

L’Hero Cup è il primo evento del DP World Tour nel 2023 e sarà seguito da altre tre gare negli Emirati Arabi: l’Abu Dhabi HSBC Championship (19-22 gennaio) e l’Hero Dubai Desert Classic (Emirates GC, Dubai, 26-29 gennaio), che fanno parte delle Rolex Series e che avranno entrambe un montepremi di nove milioni di dollari, e il Ras Al Khaimah Championship (Al Hamra GC, Ras Al Khaimah, 2-5 febbraio).

G4D Tour @ Hero Cup 2023 con Tommaso Perrino - Tommaso Perrino prende parte al G4D Tour @ Hero Cup 2023, secondo torneo stagionale del G4D Tour (Golf for the Disabled) voluto dal DP World Tour, che avrà luogo in concomitanza con le prime due giornate dell’Hero Cup (13-14 gennaio) e sullo stesso tracciato. Quest’anno le gare sono salite da sette nel 2022 a otto, in sei differenti nazioni, e vi sarà anche un ordine di merito per designare il numero uno del circuito.

Al via dieci concorrenti, tra i migliori del World Ranking for Golfers with Disability (WR4GD) compreso il numero due, l’irlandese Brendan Lawlor. Assente il numero uno, l’inglese Kipp Popert (quattro successi lo scorso anno e a segno nel primo evento in Australia a dicembre, l’Australian All Abilities Championship), degli altri tre vincitori nel 2022 saranno in campo Perrino (suo il G4D Tour @ ISPS Handa World Invitational) e l’inglese Mike Browne. Assente il terzo, lo svedese Rasmus Lia, e debutto dell’americano Jeremy Bittner che in un solo anno è salito dal 170° all’11° posto nel WR4GD.

L’Hero Cup su Sky - L’Hero Cup andrà in onda in diretta su Sky Sport Uno e su Now con collegamenti ai seguenti orari: venerdì 13 gennaio, dalle ore 8 alle ore 14; sabato 14, dalle ore 8 alle ore 13,30, e domenica 15, dalle ore 7,30 alle ore 13. Commento di Michelle Gallerani, Silvio Grappasonni, Massimo Scarpa e di Marco Cogliati.

%AM, %16 %409 %2023 %08:%Gen

PGA Tour: Si Woo Kim vince in rimonta

Il Sony Open va a Si Woo Kim che, a Honolulu, con una rimonta nel round finale ha festeggiato il quarto titolo (in 220 apparizioni) in carriera sul PGA Tour. Il sudcoreano alle Hawaii si è imposto con un totale di 262 (67 67 64 64, -18) colpi, superando al fotofinish con due birdie decisivi l'americano Hayden Buckley, secondo con 263 (-17) davanti al connazionale Chris Kirk, terzo con 265 (-15) e runner up in questo evento sia nel 2014 che nel 2021.

Due anni dopo l'ultima volta (The American Express nel gennaio 2021), Si Woo Kim - 27enne di Seul - ha ritrovato dunque il successo sul massimo circuito maschile statunitense. L'exploit ha fruttato al sudcoreano 1.422.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 7.900.000 e gli ha permesso di passare dalla 84/a alla 8/a posizione nella FedEx Cup.

"E' una vittoria importante, che mi dà fiducia dopo un periodo non esaltante. Negli ultimi due round ho dato il massimo e ce l'ho fatta", la gioia di Si Woo Kim. Tra i big in gara, hanno deluso invece le attese il giapponese Hideki Matsuyama, 48° con 273 (-7) e campione del Sony Open nel 2022, e il texano Jordan Spieth, out al taglio con uno score di 139 (-1).

 

LA VIGILIA - Dopo l’apertura con il Sentry Tournament of Champions il PGA Tour resta alle Hawaii, ma da Kapalua si sposta a Honolulu per il Sony Open, in programma dal 12 al 15 gennaio. Tanti i big assenti sul percorso del Waialae Country Club. Non ci saranno infatti i migliori dieci al mondo, tra quelli più attesi ecco però il texano Jordan Spieth e il giapponese Hideki Matsuyama che difenderà il titolo conquistato nel 2022.

Tra i favoriti della vigilia, inoltre, l'americano Billy Horschel, il canadese Corey Conners e i sudcoreani Tom Kim e Sungjae Im. L'evento ha un montepremi di 7.900.000 dollari (1.422.000 dollari la prima moneta) e precede il The American Express (19-22 gennaio a La Quinta, in California).

Il torneo su Discovery Plus - Il Sony Open sarà teletrasmesso da Discovery Plus con collegamenti ai seguenti orari: venerdì 13 gennaio e sabato 14, dalle ore 1 alle ore 4,30; sabato 14 e domenica 15, dalle ore 22 alle ore 2.

%PM, %09 %899 %2023 %20:%Gen

PGA Tour: Rahm vince con un gran finale

Ha chiuso il 2022 con un successo sul DP World Tour a Dubai e aperto il 2023 con un trionfo sul PGA Tour nel Sentry Tournament of Champions dopo una grande rimonta.
Continua il momento d'oro di Jon Rahm che al Plantation Course (par 73) di Kapalua, nell’isola di Maui, ha firmato una delle più grandi imprese della sua carriera. Lo spagnolo, ha iniziato il quarto round con sette colpi di ritardo da Collin Morikawa, ma, con un giro finale in 63 (-10) per un totale di 265 (64 71 67 63, -27) colpi, ha trionfato approfittando anche del crollo nelle ultime buche dallo statunitense, secondo con 267 (-25) davanti ai connazionali Tom Hoge e Max Homa, entrambi terzi con 269 (-23).

Ha dell'incredibile quanto successo alle Hawaii dove Rahm ha chiuso il 'moving day' al quinto posto. Poi, ha iniziato il quarto round con un bogey. Dunque, è arrivata la sterzata decisiva nelle seconde nove buche dove ha realizzato quattro birdie (otto quelli totali) e un eagle nelle ultime sette giocate. Le prodezze del basco sono state agevolate dal crollo di Morikawa che ha segnato tre bogey consecutivi (dalla 14 alla 16) che gli hanno fatto perdere certezze e chance di vittoria.

Per Rahm, 28enne di Barrika, si tratta dell'ottavo successo (in 133 apparizioni) sul circuito (cifra comprensiva di un major, lo US Open fatto suo nel 2021), che gli ha fruttato 2.700.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 15.000.000 in un evento elevato del PGA Tour. Lo scorso anno Rahm aveva chiuso al secondo posto alle spalle dell'australiano Cameron Smith, stavolta assente perché ormai passato alla LIV Golf, la Superlega araba. Rahm ha così eguagliato Gary Player che nel 1978 ha conquistato il Sentry Tournament praticamente allo stesso modo.

L'exploit ha permesso all'iberico di passare al quarto posto sia nel ranking mondiale che nella FedEx Cup. Non solo Morikawa. Fra i delusi della competizione c'è anche Scottie Scheffler. Lo statunitense ha sprecato ancora una volta la possibilità di tornare numero 1 al mondo e non ha approfittato dell'assenza di Rory McIlroy, leader del world ranking. A Scheffler sarebbe bastato un terzo posto alle Hawaii per riprendersi lo scettro e invece il re del The Masters 2022 non è andato oltre la settima piazza con uno score di 271 (-22).

 

TERZO GIRO - Alle Hawaii Collin Morikawa va in fuga per la vittoria e ipoteca il successo nel Sentry Tournament of Champions, torneo elevato del PGA Tour che mette in palio 15.000.000 di dollari (con prima moneta di 2.700.000). Al Plantation Course (par 73) di Kapalua, nell’isola di Maui, dopo il terzo giro l'americano con un totale di 195 (64 66 65, -24) vanta sei colpi di vantaggio su un terzetto d'inseguitori composto dai connazionali Scottie Scheffler, John Michael Spaun e dall'inglese Matt Fitzpatrick (autore di cinque birdie nelle ultime sette buche), tutti secondicon 201 (-18) davanti allo spagnolo Jon Rahm e al sudcoreano Tom Kim, entrambi quinti con 202 (-17).

Morikawa a 18 buche dal termine della competizione ha il più grande vantaggio mai ricoperto nella competizione dal 1999, quando poi David Duval riuscì a trionfare staccando di nove colpi gli avversari. Il 25enne di Los Angeles alle Hawaii insegue il sesto titolo sul circuito. A secco dal 18 luglio 2021 (quando trionfò al The Open), è l'unico dei giocatori in campo al Sentry Tournament a non aver 'segnato' nemmeno un bogey (per lui un eagle e sei birdie nel terzo giro)

Grande opportunità per Scheffler, secondo nel world ranking, che se dovesse chiudere la gara entro la terza posizione (ma con il massimo di un solo giocatore al suo fianco) tornerebbe al primo posto superando il nordirlandese Rory McIlroy, assente per l'occasione.

 

SECONDO GIRO - Alle Hawaii, dopo il secondo giro del Sentry Tournament of Champions, torneo elevato del PGA Tour, con un round in 66 (-7) su un totale di 130 (64 66, -16) colpi, Collin Morikawa è rimasto da solo in testa alla classifica. A Kapalua, nell’isola di Maui, il californiano precede Scottie Scheffler, secondo nel world ranking, e John Michael Spaun (tra i tre leader dopo le 18 buche di apertura), entrambi secondi con 132 (-14). Al Plantation Course (par 73) rimonta sette posizioni Jordan Spieth ora quarto con 133 (-13), mentre arretra lo spagnolo Jon Rahm, da primo a sestocon uno score di 135 (-11) colpi, che non è riuscito a ripetere la prova offerta nel round inaugurale della competizione.

Ancora un giro bogey free per Morikawa. Undicesimo al mondo, campione major, ha realizzato sette birdie. Sorride Scheffler, autore di nove birdie con due bogey. Se dovesse finire entro la terza posizione, l'americano tornerebbe al primo posto nel world ranking superando il nordirlandese Rory MclIroy, assente per l'occasione.

E' stato invece costretto a ritirarsi, per un infortunio alla schiena, Xander Schauffele. Medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo, ha vinto il Sentry Tournament of Champions nel 2019.

 

PRIMO GIRO - Il 2023 del golf mondiale è iniziato alle isole Hawaii dove, al termine del primo round del Sentry Tournament of Champions, sono tre i leader. Nel torneo elevato del PGA Tour (che mette in palio 15 milioni di dollari), con un totale di 64 (-9), lo spagnolo Jon Rahm e gli americani Collin Morikawa e John Michael Spaun guidano la classifica con un colpo di vantaggio sul sudcoreano Tom Kim, quarto con 65 (-8).

A Kapalua, nell’isola di Maui, buon inizio per Scottie Scheffler, quinto con 66 (-7) al pari di altri cinque concorrenti, tra questi l'inglese Matt Fitzpatrick. A Scheffler basterebbe arrivare terzo (da solo) per riprendersi la guida del world ranking e scavalcare il nordirlandese Rory McIlroy, assente per l'occasione.

Da quando l'evento - che vede in gara 39 giocatori - si gioca al Plantation Course (par 73) e quindi dal 1999, mai nel round di apertura i protagonisti avevano fatto registrare una media di punteggio (68.231) così bassa.

Prova d'autore per Rahm (secondo nel 2021), che ha realizzato un eagle e otto birdie, con un bogey. Giro bogey free sia per Morikawa, che ha siglato nove birdie, di cui sei consecutivi, che per Spaun. Mentre è assente, perché ormai passato alla Superlega araba, l'australiano Cameron Smith, campione in carica.

 

LA VIGILIA - Il 2023 del PGA Tour di golf comincia dalle Hawaii dove, dal 5 all'8 gennaio, si gioca il Sentry Tournament of Champions, torneo "elevato" del massimo circuito americano maschile che mette in palio 15 milioni di dollari, di cui 2.700.000 andranno al vincitore. A Kapalua, nell’isola di Maui, scenderanno in campo (al Plantation Course) 39 giocatori.

Tra questi ci saranno anche otto tra i migliori dieci al mondo. Da Scottie Scheffler, numero 2, a Patrick Cantlay, quarto. Da Jon Rahm, quinto, a Xander Schauffele, sesto. Senza dimenticare Will Zalatoris (settimo), Justin Thomas (ottavo), Matt Fitzpatrick (nono) e Viktor Hovland (decimo). Nel field, per quel che riguarda la Top 10, all'appello mancheranno dunque solo Rory McIlroy, leader del world ranking, e Cameron Smith (terzo), con quest'ultimo che è ormai tra i giocatori di punta della LIV Golf, la Superlega araba, e pertanto non potrà difendere il titolo vinto lo scorso anno.

Nell'evento riservato a tanti vincitori di almeno una gara sul PGA Tour 2021-2022, lo show è assicurato. Tra i past winner più attesi ecco appunto Thomas, a segno nel 2017 e nel 2020, e Schauffele, campione nel 2019. Ma anche Jordan Spieth, che fece sua la competizione nel 2016. I riflettori saranno puntati pure su Collin Morikawa, Tony Finau e Hideki Matsuyama. 

Il torneo su Discovery Plus - Il Sentry Tournament of Champions sarà teletrasmesso da Discovery Plus e da Eurosport 2 con collegamenti ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: venerdì 6 gennaio e sabato 7, dalle ore 0 alle ore 4; sabato 7 e domenica 8, dalle ore 22 alle ore 2. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.

Il Progetto Ryder Cup 2023 entra nel vivo non solo sotto il profilo sportivo ma anche relativamente agli aspetti legati a viabilità e infrastrutture, con interventi mirati, sotto la supervisione tecnica di Astral SpA, destinati a lasciare una legacy concreta a tutto il territorio che riguarderà l’evento.

A Roma, negli uffici del Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, si è tenuto un incontro con la stampa per illustrare lo stato d’avanzamento del piano di revisione dell’assetto d’infrastrutture verso la 44esima edizione della Ryder Cup, in programma dal 29 settembre al primo ottobre 2023 sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma).

All’incontro hanno partecipato, tra gli altri: Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani; Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf; Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023; Antonio Mallamo, Amministratore Unico di Astral SpA.

Le dichiarazioni

Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani: “La Ryder Cup, che sarà ospitata tra dieci mesi nel meraviglioso Golf Club Marco Simone di Lavinia Biagiotti a Guidonia Montecelio (RM), sarà un appuntamento straordinario, non solo per l’importanza della competizione golfistica tra i team di Europa e Stati Uniti, ma anche per la ricaduta e l’impatto sul territorio che una manifestazione di tale portata lascerà in eredità. L’aggiornamento presentato oggi sul piano delle opere pubbliche che sta gestendo l’ASTRAL, ci consente di fare un plauso alla società regionale guidata dall’ing. Mallamo, che ha previsto la chiusura dei cantieri dedicati al raddoppio della viabilità della Palombarese, alla realizzazione di rotatorie e di un ponte nelle aree circostanti il campo di gioco, tre mesi prima dell’evento. Questi interventi oltre a facilitare l’accesso al campo di gara a oltre 300.000 appassionati che arriveranno dall’Italia e dal mondo per assistere a questo straordinario evento globale, consentiranno di migliorare in modo significativo la viabilità ordinaria in un quadrante della città metropolitana (che beneficerà anche della chiusura dei cantieri del raddoppio della via Tiburtina), alla quale sta lavorando l’Amministrazione Comunale di Roma. Grazie all’impegno della Federgolf, guidata dal presidente Chimenti, e del direttore del Progetto, Gian Paolo Montali, più di seicento milioni di telespettatori potranno apprezzare la meravigliosa edizione italiana della Ryder Cup, il cui beneficio verrà lasciato in eredità in modo permanente. Un elemento quest’ultimo che dà un ulteriore senso al sostegno che il Governo ha garantito e continuerà a fornire per valorizzare, anche in chiave turistica, un evento sportivo, e su cui c'è e ci sarà il massimo impegno da parte del Governo Meloni e naturalmente del Ministero per lo Sport e i Giovani. La Ryder Cup è un evento di portata internazionale che aggiungerà lustro a tutto il Paese e che porterà un indubbio valore aggiunto al territorio e alle comunità locali, sviluppando un importante indotto economico. Come ho già avuto modo di ribadire nelle scorse settimane, sarà nostra cura assicurarci che tutto funzioni alla perfezione, dall'organizzazione al completamento delle infrastrutture. Ringrazio il Direttore del progetto, Gian Paolo Montali, che sta seguendo questi aspetti con il supporto tecnico di Astral. Ringrazio inoltre il Presidente della Federgolf, Franco Chimenti, per essere riuscito a conseguire il risultato di far svolgere a casa nostra il terzo evento sportivo internazionale per importanza, dopo Olimpiadi e mondiali di calcio. La RYDER CUP 2023 è un sogno che si realizza, ma anche un'opportunità concreta: rendere finalmente ‘mainstream’ uno sport come il Golf che in Italia merita una crescita della platea di chi voglia seguirlo e praticarlo”.

Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf: “Stiamo per entrare in un anno che segnerà una svolta epocale per il golf italiano. Vediamo all’orizzonte il traguardo di un cammino che a tutti appariva impervio e ora sta per concretizzarsi come un nuovo punto di partenza per lo sviluppo del movimento golfistico. Poter ospitare la Ryder Cup è motivo di orgoglio per tutta la nazione e contribuirà a rafforzare l’immagine del Paese agli occhi del mondo in relazione all’organizzazione dei grandi eventi internazionali. La maestosità di Roma e lo spettacolare percorso di gioco del Marco Simone faranno da scenario a un’edizione indimenticabile della sfida Europa-USA. Una competizione che unisce il Vecchio Continente sotto una sola bandiera, promuovendo il messaggio di sport all’insegna del fair play. Un ringraziamento a tutte le Istituzioni per il supporto sempre mostratoci, a partire dal Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi”.

Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023: “Il Progetto Ryder Cup 2023 - in accordo con il Governo e con Infront, official advisor della FIG, - ha tra i suoi obiettivi prioritari la legacy per il territorio come dimostrazione tangibile dei benefici che un grande evento sportivo può offrire al Paese ospitante. Grazie al supporto tecnico di Astral SpA, tutti gli interventi infrastrutturali connessi al tema della viabilità dovranno essere portati a compimento così da migliorare la qualità di vita dei residenti nelle zone interessate e accrescere l’appeal turistico come meta per i golfisti di tutto il mondo. Grazie al Governo, al Ministro Abodi per la vicinanza e grazie al CONI, alla Regione Lazio, al Comune di Roma e al Comune di Guidonia Montecelio per il proficuo dialogo istituzionale intrapreso in questi anni. La Federazione Italiana Golf, in sintonia con il board della Ryder Cup Europe e con il Marco Simone Golf & Country Club, sta profondendo tutti i suoi sforzi per allestire un evento che attirerà le attenzioni del mondo intero sul nostro Paese”.

Antonio Mallamo, Amministratore Unico di Astral SpA: “Per la revisione dell’assetto infrastrutturale dell’intera area è stato previsto un investimento complessivo di circa 50 milioni di euro, che è stato finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Astral, per il tramite della Regione Lazio, ha eseguito le progettazioni preliminari, definitive ed esecutive, acquisendo tutti i pareri necessari alla conclusione delle procedure di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale e della Conferenza di Servizi. Per quanto riguarda il programma degli interventi, parte di essi verranno realizzati mediante Accordo Quadro, per il quale le procedure di gara si sono concluse da tempo, con la selezione di più operatori che consentiranno di ricoprire la totalità dei lavori, e ad oggi sono già stati avviati i cantieri per un impegno di circa 16 milioni di euro. Ringrazio il Governo e il Ministro Andrea Abodi, la Regione Lazio, Federgolf, Ryder Cup Europe e le amministrazioni coinvolte, con cui abbiamo concertato il cronoprogramma degli interventi: per la prossima estate tutte le opere di revisione e ammodernamento infrastrutturale dell’area saranno completate, garantendo il miglioramento della viabilità a vantaggio degli appassionati di golf e dei cittadini del Lazio, che grazie alla Ryder Cup si ritroveranno un investimento infrastrutturale di notevole importanza sul territorio. L’obiettivo, per quel che riguarda Via di Marco Simone, è quello di riuscire a completare tutti gli interventi in tempo per l’Open d’Italia di maggio 2023”.

Pagina 81 di 291

Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

    (Cliccare sul titolo per continuare a leggere)

Viaggi

Attualità

Cerca