Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

Ancora Tony Finau, che ha letteralmente dominato nel Cadence Bank Houston Open dove si è imposto con 264 (65 62 68 69, -16) colpi siglando il quinto titolo in carriera, il terzo nel 2022 a partire da luglio. Sul percorso del Memorial Park Golf Course (par 70), dove il maltempo ha creato più di un problema, Francesco Molinari si è classificato 47° con 282 (69 71 72 70, +2) recuperando nel round conclusivo cinque posizioni con un 70 (par).

Finau, 33enne di Salt Lake City, alla 218ª gara sul PGA Tour, dopo la prima parte della carriera in cui si è distinto soprattutto come regolarista (in totale 55 top ten), ha cambiato passo dall’agosto del 2021, quando ha vinto iil Northern Trust, cinque anni dopo il primo successo (Puerto Rico Open, 2016). Poi i due titoli a luglio scorso (3M Open e Rocket Mortgage Classic). A Houston ha iniziato il quarto giro con quattro colpi di vantaggio, dopo aver eguagliato con 195 (-15) lo score più basso del torneo sulle 54 buche stabilito nel 1980 da Curtis Strange. Ha forzato nelle prime nove buche (quattro birdie) per evitare sorprese, ha poi tirato i remi in barca, forse fin troppo (tre bogey, parziale di 69, -1), ma senza rischiare perché il margine è rimasto lo stesso su Tyson Alexander, secondo con 268 (-12).

Finau, alla seconda gara del circuito 2022-2023 e out al taglio nella prima la scorsa settimana (World Wide Technology Championship), è salito dal 15° al 12° posto nel World Ranking, con i 500 punti acquisiti si è posizionato al settimo posto nella graduatoria della FedEx Cup e ha ricevuto un assegno di 1.512.000 dollari su un montepremi di 8.400.000 dollari. E’ la seconda volta che va a segno nelle sette in cui ha cominciato al vertice l’ultimo round.

In terza posizione con 269 (-11) l’inglese Ben Taylor e in quarta con 272 (-8) Trey Mullinax, Alex Smalley e lo svedese Alex Noren. Per la seconda settimana consecutiva Scottie Scheffler, numero due mondiale, ha fallito l’attacco al leader del World Ranking, il nordirlandese Rory McIlroy. Avrebbe avuto bisogno di un successo, ma è terminato nono con 274 (-6) insieme ad altri sei concorrenti tra i quali Gary Woodland e l’inglese Justin Rose.

Francesco Molinari ha concluso la gara con quattro birdie e altrettanti bogey. Nel terzo giro Ryan Armour ha realizzato la seconda “hole in one” (buca 7, par 3 di 169 yards) della sua carriera sul PGA Tour dopo quella firmata nel 2020 al Rocket Classic. Il 46enne di Akron si è classificato 27° con 278 (-2).

 

TERZO GIRO - La fuga verso la vittoria di Tony Finau, la prova incolore di Francesco Molinari, la "hole in one" di Ryan Armour e le difficoltà di Scottie Scheffler. In Texas, il "moving day" dello Houston Open, torneo del PGA Tour, ha regalato spettacolo. Al Memorial Park GC (par 70), l'americano Finau - numero 15 del world ranking - con un totale di 195 (65 62 68, -15) colpi ha eguagliato il miglior punteggio della competizione dopo 54 buche.

E negli Stati Uniti insegue il quinto successo in carriera sul PGA Tour. Il 33enne di Salt Lake City, ad un giro dal termine vanta quattro colpi di vantaggio nei confronti dell'inglese Ben Taylor, secondo con 199 (-11) e sette su sull’inglese Justin Rose (ex numero 1 al mondo) e sugli statunitensi Wyndham Clark e Tyson Alexander, terzi con 202 (-8).
Tra i big, Scottie Schauffele - secondo nel world ranking - è solo 25° con 207 (-3). Il 26enne di Ridgewood (New Yersey) non sembra avere alcuna chance di vittoria e, per la seconda settimana consecutiva, si prepara a dire addio alla possibilità di sorpassare, in vetta alla classifica mondiale, il nordirlandese Rory McIlroy (assente per l'occasione).

Ancora difficoltà per Francesco Molinari, solo 52° con 212 (69 71 72, +2) dopo un round in 72 (+2), con tre bogey e un birdie.
Prodezze per Ryan Armour. L'americano, 20° con 206 (-4), ha siglato la seconda “buca in uno” della sua carriera sul PGA Tour dopo quella firmata nel 2020 al Rocket Classic. Il 46enne di Akron ha realizzato la magia alla buca 7 (par 3 di 169 yards, oltre 154 metri).

 

SECONDO GIRO - Maltempo protagonista in Texas nello Houston Open. Pioggia e vento fermano il secondo round del torneo del PGA Tour, con 61 giocatori costretti a rientrare in Club House senza ancora averlo ultimato. Tutto rinviato, dunque.

Così come i primi verdetti. Al Memorial Park GC (par 70), prova non esaltante per Francesco Molinari che scivola dalla 38/a alla 65/a posizione provvisoria. Il torinese, che ha giocato 11 buche del secondo giro, è sul "+1" di giornata e in stretto par per quel che riguarda il totale. Per lui tre bogey e due birdie, con l'azzurro chiamato a cambiare ritmo per evitare l'uscita al taglio.

Negli Usa, ancora una grande prova per Tony Finau. Lo statunitense, numero 15 al mondo con quattro titoli sul circuito, di cui due arrivati nel 2022 (rispettivamente al 3M Open e al Rocket Classic), è rimasto da solo in vetta con uno score di 127 (65 62, -13) colpi, quattro di vantaggio nei confronti del connazionale Patrick Rodgers, 2/o con 131 (-9) davanti a un altro americano, Tyson Alexander 3/o con 132 (-8). Sul "-8", ma dopo 15 buche giocate, c'è pure lo svedese Alex Noren.

Ottimo inizio di secondo giro per Scottie Scheffler. Numero 2 mondiale, è risalito dalla 53/a alla 14/a posizione. Il 26enne di Ridgewood (New Jersey) è sul "-5" totale dopo 13 buche giocate in cui ha realizzato un eagle e tre birdie. Con un parziale di 62 (-8), frutto di dieci birdie e due eagle, Finau - 33enne di Salt Lake City - ha eguagliato il suo score personale più basso in un evento del PGA Tour.

 

PRIMO GIRO - In Texas, il primo round dello Houston Open di golf è stato sospeso per l'arrivo dell'oscurità con 13 giocatori chiamati ad ultimare le 18 buche di apertura. Al Memorial Park GC (par 70), nel torneo del PGA Tour, Francesco Molinari ha fatto registrare un giro in 69 (-1), con tre birdie e due bogey, ed è 38/o. Il torinese è distante quattro colpi dalla vetta occupata, con uno score di 65 (-5), dallo svedese Alex Noren e dagli americani Aaron Wise, Tony Finau. Sul "-5", ma con ancora una buca da completare, c'è pure un altro statunitense: Tyson Alexander.

Non è iniziata al meglio la gara di Scottie Scheffler. Runner up lo scorso anno, il numero 2 mondiale è 53/o con 70 (par) al fianco, tra gli altri, del giapponese Hideki Matsuyama. Per tornare in vetta alla classifica del world ranking, e superare il nordirlandese Rory McIlroy (assente per l'occasione), Scheffler in Texas è chiamato alla vittoria. Con Molinari, al 38/o posto, ecco pure Zach Johnson, capitano del team Usa alla Ryder Cup 2023 di Roma, e Lee Hodges, protagonista di eagle alla buca 1 (par 4 di 516 yards), con un colpo imbucato da 212 yards (193, 8 metri).

 

LA VIGILIA - Francesco Molinari torna subito in campo per partecipare al Cadence Bank Houston Open, in programma dal 10 al 13 novembre. Nella 75ª edizione del torneo del PGA Tour, che avrà luogo sul percorso del Memorial Park Golf Course, a Houston in Texas, il torinese che ieri, 8 novembre, ha compiuto 40 anni, proverà a cambiare passo dopo il 68° posto in Messico, maturato per un calo di ritmo nelle ultime 36 buche, pur avendo iniziato in terza posizione.

Fari puntati su Scottie Scheffler, numero due mondiale e unico della top ten del World Ranking in gara, che per la seconda settimana consecutiva avrà l’opportunità di far scendere dal trono il leader Rory McIlroy, assente nell’occasione. Scheffler, secondo lo scorso anno insieme a Kevin Tway che sarà anche lui della partita, ha mancato la prima opportunità giungendo terzo in Messico dopo un gran giro finale, ma tardivo (aveva bisogno di un primo posto o di un secondo in solitudine), dimostrando però di essere in buona condizione e in grado di tornare al successo (l’ultimo nel Masters Tournament ad aprile).

Nel field Russell Henley, vincitore domenica scorsa del World Wide Technology Championship at Mayakoba in Messico e di questo evento nel 2017, Tony Finau, Harris English, Jimmy Walker, Sam Burns, Gary Woodland, il giapponese Hideki Matsuyama, secondo nel 2021, il coreano Si Woo Kim, l’australiano Jason Day e gli inglesi Danny Willett, Justin Rose e Matt Wallace. Ci sarà soltanto un altro past winner, Jim Herman (2016), mentre sarà assente il campione uscente Jason Kokrak. Il record di vittorie della gara, nata nel 1946, appartiene con tre allo statunitense Curtis Strange e al fijiano Vijay Singh, il solo ad aver conseguito la doppietta consecutiva. Il montepremi è di 8.400.000 dollari.

Il torneo su GOLFTV e su Eurosport 2 - Il Cadence Bank Houston Open sarà trasmesso in diretta da GOLFTV e da Eurosport 2 con collegamenti ai seguenti orari su entrambe le piattaforme: da giovedì 10 novembre a domenica 13, dalle ore 19 alle ore 22. Commento di Nicola Pomponi e di Alessandro Bellicini.

HERO CUP: F. MOLINARI E FLEETWOOD, CAPITANI DEI DUE TEAM IN GARA A GENNAIO 2023 - Francesco Molinari e l’inglese Tommy Fleetwood sono stati nominati capitani rispettivamente dei team dell’Europa Continentale e della Gran Bretagna & Irlanda che saranno di fronte nella Hero Cup, il primo torneo del DP World Tour nel 2023 in programma dal 13 al 15 gennaio all’Abu Dhabi Golf Club di Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti. Le due compagini, composte di dieci elementi, si confronteranno sulle tre giornate di gara in incontri di foursome, di fourball e singoli. E’, in sostanza, una sorta di preparazione per i giocatori europei in vista della Ryder Cup 2023, che si terrà dal 29 settembre al 1° ottobre sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma). L’evento è stato voluto dall’inglese Luke Donald, capitano del Team Europe, che seguirà da vicino la competizione.

Tommy Fleetwood, in un acceso finale, ha prevalso con 277 (70 70 70 67, -11) colpi  bissando il titolo conseguito nel 2019 (nel 2020 e 2021 evento annullato per la pandemia) nel Nedbank Golf Challenge, penultimo torneo stagionale del DP World Tour che si è disputato sul percorso del Gary Player Country Club (par 72), a Sun City in Sudafrica. L’inglese ha superato il neozelandese Ryan Fox, che gli ha lasciato strada con un bogey sull’ultima buca, terminando secondo con 278 (-10) in una giornata in cui c’è stata una sospensione del gioco per il maltempo, che ha accompagnato tutta la manifestazione. Due gli italiani in gara, Edoardo Molinari, 32° con 288 (69 71 72 76, par), e Guido Migliozzi, 44° con 291 (67 76 72 76, +3).

Tommy Fleetwood, 31enne di Southport, ha portato a sei i successi sul circuito (non vinceva proprio in questo torneo), per un palmarès che ne comprende uno sul Challenge Tour, uno sul PGA EuroPro Tour e uno fuori dai tour. Ha recuperato dal settimo posto con un 67 (-5), con quattro birdie sulle prime nove buche e poi, dopo un bogey alla 12ª, con un eagle alla 14ª praticamente decisivo perché lo ha portato al comando insieme a Fox e all’indiano Shubhankar Sharma, pure lui defilatosi nel finale con due bogey (terzo con 279, -9). Fleetwood è stato gratificato con un assegno di 1.020.000 dollari su un montepremi di sei milioni di dollari.

In quarta posizione con 280 (-8) lo scozzese Richie Ramsay, che ha fatto un breve passaggio in vetta, e in quinta con 281 (-7) lo svedese Sebastian Soderberg e il sudafricano Christiaan Bezuidenhout.

Edoardo Molinari, 57° nell’ordine di merito, che aveva l’obiettivo di entrare tra i 50 che andranno a Dubai per il DP World Tour Championship, dove il circuito 2022 si concluderà, è stato in contesa fino al terzo round, poi nel quarto ha ceduto. Dieci buche in sofferenza con un doppio bogey, tre bogey e un birdie prima di fermarsi, poi alla ripresa otto buche in par per il 76 (+4).

La prova di Guido Migliozzi è stata pesantemente condizionata da un “10” nel secondo giro alla buca 17 (par 4) che l’ha strappato dalle prime posizioni. Non è riuscito a ritrovare più il ritmo iniziale (primo turno in 67, -5, con cinque birdie senza bogey) e ha terminato anche lui con un 76 (+4) dopo tredici buche disputate prima dello stop con tre birdie, un bogey, un doppio bogey e un triplo bogey, e poi con un altro bogey sulle successive cinque.

Il circuito, come detto, terminerà la prossima settimana con il DP World Tour Championship in programma da giovedì 17 novembre a domenica 20 allo Jumeirah Golf Estates di Dubai negli Emirati Arabi Uniti. In gara i primi 50 della money list, tra i quali ci sarà Guido Migliozzi, 27° nel ranking, che si contenderanno un montepremi di 10 milioni di dollari e con Ryan Fox che, grazie al secondo posto, si è portato nella money list a poco più di cento punti dal leader, il nordirlandese Rory McIlroy, e che ora ha l’obiettivo di sorpassarlo per divenire il primo della sua nazione a imporsi in questa classifica.

 

TERZO GIRO - In Sudafrica, il Nedbank Challenge dopo lo stop per maltempo di ieri ha costretto i 66 concorrenti in gara a una maratona golfistica. Prima il secondo round completato, poi subito in campo per il terzo. E a Sun City, al termine del "moving day" a guidare la classifica, con 207 (-9) colpi, ecco il danese Rasmus Hojgaard (69 69 69) e il belga Thomas Detry (73 67 67). Dietro di loro, in 3/a posizione con 208 (-8), i sudafricani Branden Grace e Thriston Lawrence.

Nel penultimo torneo del DP World Tour 2022, tra gli azzurri Edoardo Molinari occupa la 17/a posizione con 212 (69 71 72, -4). Il torinese nell'ultimo round sarà chiamato alla rimonta per cercare di rientrare tra i migliori 50 (attualmente è 57/o) giocatori del circuito che, dal 17 al 20 novembre, saranno protagonisti a Dubai per il DP World Tour Championship, ultimo atto stagionale che metterà in palio 10.000.000 di dollari.

Sul percorso del Gary Player GC (par 72), grandi rimpianti per Guido Migliozzi. Il vicentino è scivolato dalla 3/a alla 27/a posizione con 215 (67 76 72, -1) ed ha pagato a caro prezzo un sestuplo bogey arrivato, nel secondo giro, alla buca 17 (par 4). Un errore che ha compromesso la gara del 25enne veneto, fino a quel momento ai piani alti della classifica.

E ora il rush finale. In Sudafrica, in corsa per il titolo c'è pure Luke Donald. L'inglese, capitano del team Europe alla Ryder Cup 2023 di Roma, è 5/o con 209 (-7) al pari di Christiaan Bezuidenhout. Mentre in 7/a posizione con 210 (-6) ecco, tra gli altri, il neozelandese Ryan Fox e il britannico Tommy Fleetwood. Campione in carica, Fleetwood ha vinto il torneo nel 2019 (la competizione è stata cancellata per Covid nel 2020 come nel 2021).

 

SECONDO GIRO - Il secondo giro è stato sospeso dopo poche buche giocate per maltempo e campo allagato.

 

PRIMO GIRO - In Sudafrica, buon inizio per gli azzurri al Nedbank Golf Challenge. A Sun City, nel penultimo torneo del DP World Tour 2022, Guido Migliozzi ha chiuso il primo round in 3/a posizione mentre Edoardo Molinari è 7/o. Il vicentino Migliozzi, con uno score di 67 (-5), frutto di cinque birdie, è distante tre colpi dalla vetta occupata dal neozelandese Ryan Fox, in testa con 64 (-8) davanti a Luke Donald. L'inglese, capitano del team Europe alla Ryder Cup 2023 di Roma, è 2/o con 65 (-7).
Al Gary Player GC (par 72), prova bogey free non solo per Migliozzi ma anche per Edoardo Molinari. Diciotto buche senza macchie per il torinese, autore di tre birdie. Dietro di lui, 12/o con 70 (-2), ecco il britannico Tommy Fleetwood, che in Sudafrica difende il titolo conquistato nel 2019 (la competizione non s'è giocata nel 2020 e nel 2021 causa Covid-19).

Avvio show nella 40esima edizione di un evento ribattezzato come "Africa's Major" e vinto in passato da grandi della disciplina come, tra gli altri, Severiano Ballesteros (per lui due affermazioni) ed Ernie Els (che ha calato il tris di successi nell'evento). Il neozelandese Fox con un successo a Sun City passerebbe dalla seconda alla prima posizione nel DP World Tour Rankings, presentandosi così a Dubai - dal 17 al 20 novembre - da leader nel DP World Tour Championship. Con l'exploit, si permetterebbe infatti il lusso di sorpassare, nell'ordine di merito del circuito, il nordirlandese Rory McIlroy che è anche il numero 1 del world ranking. Bella prova pure per Donald e figurone per Migliozzi che, dopo l'impresa all'Open de France, ne sogna un'altra in Sudafrica in un appuntamento che mette in palio 6.000.000 di dollari complessivi.

Occasione pure per Edo Molinari. Perché se Migliozzi è 25/o nella "money list" del DP World Tour, il piemontese è invece 57/o. E per staccare il pass per giocare a Dubai l'ultimo atto stagionale, deve entrare tra i migliori 50 del DP World Tour Rankings

 

LA VIGILIA - Il Nedbank Golf Challenge, una classica sudafricana di lunga tradizione, torna dopo due anni di assenza per la pandemia e sarà organizzata in collaborazione tra Sunshine Tour e DP World Tour. Sul percorso del Gary Player Country Club, a Sun City in Sudafrica, dal 10 al 13 novembre nella 40ª edizione saranno in gara 66 concorrenti, i primi 60 della money list a scalare e sei invitati. Due gli azzurri, Guido Migliozzi, 25° nel ranking, ed Edoardo Molinari, 57°, in un contesto in cui difenderà il titolo, conquistato nel 2019, l’inglese Tommy Fleetwood e dove figurano dodici tra i primi 20 dell’ordine di merito, tra i quali quattro dei primi dieci.

Particolarmente motivato Ryan Fox, numero due, vincitore a inizio ottobre dell’Alfred Dunhill Links e quarto nel Mallorca Golf Open, che attraversa un momento di ottima forma e che con un successo potrebbe superare il nordirlandese Rory McIlroy, numero uno, e divenire il primo neozelandese della storia a prendersi la leadership in questa graduatoria.

Nel field, e con possibilità di rendersi protagonisti, il polacco Adrian Meronk (n. 8), l’inglese Jordan Smith (n. 9) e il sudafricano Thriston Lawrence (n. 10), senza trascurare lo spagnolo Adrian Otaegui (n. 11), lo stesso Fleetwood (n. 13), a caccia del bis, lo scozzese Robert MacIntyre (n. 15), a segno nel DS Automobiles 79° Open d’Italia, il danese Rasmus Hojgaard (n. 17), che sarà al via insieme al fratello gemello Nicolai, e l’iberico Pablo Larrazabal (n. 18, due titoli in stagione). Non è tra i top 20, ma può sicuramente dire la sua, Guido Migliozzi che a settembre ha conquistato l’Open de France.

Da seguire anche lo spagnolo Rafa Cabrera Bello, i sudafricani Justin Walters, Juan Carlo Ritchie, Zander Lombard, Shaun Norris, ammesso quale numero uno del Sunshine Tour 2021-2022, e Branden Grace, che ha ricevuto uno degli inviti e che sarà il solo altro past winner (2017) in campo. Un altro invito è andato all’inglese Luke Donald, capitano del Team Europe per la Ryder Cup 2023 e che, insieme a Molinari, uno dei vice capitani, monitorerà possibili candidati per la squadra. Il montepremi è di 6.000.000 di dollari con prima moneta di 1.020.000 dollari.

La storia - La prima edizione del torneo, detto anche “Africa’s Major”, si svolse nel 1981, con la partecipazione di cinque giocatori scelti tra i migliori del momento, e si impose lo statunitense Johnny Miller dopo nove buche di spareggio con lo spagnolo Seve Ballesteros. Dalla stagione successiva i partecipanti divennero dieci, ma il milione di dollari destinato al vincitore fu messo in palio per la prima volta nel 1987 e ad aggiudicarselo fu il gallese Ian Woosnam. I concorrenti venivano scelti con criteri di selezione molto rigidi e fu Costantino Rocca, nel periodo di suo maggior fulgore, il primo italiano ad essere invitato. In seguito fu ampliato il numero dei partecipanti, ma fino al 2005 rimase comunque un evento non ufficiale. Dal 2006 è entrato nel calendario del Sunshine Tour, poi dal 2013 ha fatto parte anche del circuito continentale e dal 2017 al 2019 è stato inserito tra le Rolex Series. Otto i plurivincitori: con tre titoli i sudafricani David Frost ed Ernie Els, Nick Price dello Zimbabwe e l’inglese Lee Westwood; con due gli iberici Seve Ballesteros e Sergio Garcia, il tedesco Bernhard Langer e lo statunitense Jim Furyk.

Il torneo su GOLF TV - Il Nedbank Golf Challenge sarà trasmesso in diretta da GOLFTV con collegamenti ai seguenti orari: da giovedì 10 novembre a sabato 12, dalle ore 9,30 alle ore 15; domenica 13, dalle ore 8,30 alle ore 14. Commento di Maurizio Trezzi e di Matteo Delpodio.

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LET: vince Chiara Noja, quarta Carta

Chiara Noja (68 70 65) ha vinto l’Aramco Team Series – Jeddah, torneo del Ladies European Tour, superando al playoff l’inglese Charley Hull (70 75 68) dopo che entrambe avevano chiuso con un totale di 203 (-13) colpi. Al Royal Greens Golf & Country Club (par 72) di Jeddah, in Arabia Saudita, però, tra le protagoniste c’è stata anche Virginia Elena Carta. L’azzurra, in testa dopo il primo giro e seconda dopo 36 buche, si è piazzata al quarto posto con uno score di 205 (67 69 69, -11) ottenendo il suo miglior risultato stagionale (in precedenza era giunta ottava al Big Green Egg Open). Virginia Elena Carta è stata preceduta da Nicole Garcia, terza con 204 (-12), mentre alle sue spalle si sono classificate Bronte Law e Lee-Anne Pace, quinte con 206 (-10)

Oltre alla gara individuale è stata giocata anche quella a squadre, vinta con 259 (-29) colpi dal team della sudafricana Nicole Garcia, con la connazionale Cassandra Alexander, la ceca Tereza Melecka e con la dilettante marocchina Sonia Bayahya. Dopo aver concluso le 36 buche alla pari con la formazione dell’austriaca Christine Wolf, con la scozzese Laura Beveridge, con Alexandra Swayne delle Isole Vergini e con l’amateur saudita Raghdah Alessawi, ha poi prevalso al playoff.

Virginia Elena Carta ha fatto parte della compagine della tedesca Helen Tamy Kreuzer, insieme alla svedese Lina Boqvist e alla dilettante saudita Lujain Khalil che ha terminato al terzo posto con 260 (-28), affiancata dal Team Wikstrom. Anche in questo caso è il miglior risultato a squadre stagionale per l’azzurra (ottava nell’ATS-London). Le tre proette del quartetto vincitore hanno ricevuto ciascuna 34.737 dollari su un montepremi complessivo di 500.000 dollari.

Chiara Noja, sedicenne di Berlino, professionista dal 2021, ha ottenuto un titolo e altre 10 top ten sul LET Access, dove ha preso la ‘carta’ per il LET 2023 con il secondo posto nell’ordine di merito. Grazie a questo exploit, la tedesca ha incassato un assegno di 74.438 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 500.000.

 

LA VIGILIA - Al Royal Greens Golf & Country Club di Jeddah, in Arabia Saudita, si disputa dal 10 al 12 novembre l’Aramco Team Series - Jeddah, gara con classifica individuale e a squadre e con un montepremi di un milione di dollari. Sarà in campo Virginia Elena Carta, alla 23ª gara stagionale (tre a squadre), e andata a premio 21 volte contro due soli tagli, con migliori risultati due ottavi posti, uno individuale (Big Green Egg Open) e uno tra i team (Aramco Series London).

L’azzurra sarà in un field di ottimo livello con sette tra le prime dieci della Race To Costa del Sol (ordine di merito), quattro vincitrici stagionali, la belga Manon De Roey (n. 4), la spagnola Ana Pelaez Trivino (n. 5) e le inglesi Georgia Hall (n. 9) e Liz Young (n. 10), insieme alla svedese Johanna Gustavsson (n. 3), all’argentina Magdalena Simmermacher (n. 7) e alla sudafricana Lee-Anne Pace (n. 8).

Vi sono altre atlete andate a segno nel 2022, la tedesca Olivia Cowan, le ceche Klara Spilkova e Jana Melichova, la francese Anne-Charlotte Mora, l’inglese Bronte Law e la finlandese Tiia Koivisto. E ancora, tra le possibili protagoniste, la slovena Pia Babnik, la norvegese Marianne Skarpnord, la tedesca Laura Fuenfstueck e la sudafricana Nicole Garcia. Nella doppia veste di giocatrice e di attenta osservatrice la norvegese Suzann Pettersen, capitana del Team Europe alla prossima Solheim Cup (22-24 settembre 2023, Club de Golf Finca Cortesín, Casares, Spagna).

Nell’Alps Tour Qualifying School Final Stage dodici italiani hanno ottenuto la ‘carta’ per il circuito 2023, sette di categoria 6, ossia a tempo pieno, e cinque di categoria 8, che concede qualche opportunità di gioco in meno. Il torneo è stato vinto dal dilettante olandese Lars Van der Vight con 206 (72 67 67, -11) colpi, davanti all’irlandese Robin Dawson (208, -9) e allo scozzese Stuart Easton (210, -7) e con Giovanni Manzoni, miglior azzurro, quarto con 211 (72 68 71, -6) insieme allo svizzero Luca Galliano, leader dopo due turni, e al francese Theo Boulet (am).

Hanno preso parte alla gara 156 concorrenti che nei primi due giri si sono alternati sui due percorsi del Golf Nazionale (par 72), a Sutri (VT), e dell’Olgiata Golf Club (par 73), a Roma, poi nel terzo round i 65 che hanno superato il taglio si sono confrontati nuovamente al Golf Nazionale.

Tra i primi 36 classificati, che hanno conseguito la ‘carta’ di categoria 6, oltre a Manzoni vi sono Ludovico Addabbo e Adalberto Montini, ottavi con 213 (-4), Filippo Bergamaschi e Niccolò Agugiaro (am), 12.i con 214 (-3), Mattia Comotti (am) e Flavio Michetti (am), 30.i con 218 (+1).

Saranno in categoria 8 gli altri terminati dal 37° posto in poi tra i quali si trovano Leonardo Rigotti e Andrea Ferraris (am), 37.i con 219 (+2), Elia Dallanegra (am), 45° con 220 (+3), Diego Buttironi (am), 51° con 221 (+4), e Takayuki Matsui, 56° con 222 (+5).

I 91 giocatori usciti al taglio, compresi 17 italiani, avranno la ‘carta’ categoria 9 che consentirà la partecipazione a qualche evento.

 

LA VIGILIA - Sui percorsi del Golf Nazionale, a Sutri (VT), e dell’Olgiata Golf Club, a Roma, si disputa l’Alps Tour Qualifying School Final Stage. Dal 9 all’11 novembre si contenderanno le “carte” per il circuito 2023 i 156 giocatori ammessi, 92 di diritto e 64 promossi allo Stage 1, provenienti da 20 nazioni comprese Venezuela, Ucraina, Stati Uniti e Montenegro.

Sono 29 gli italiani in campo, il secondo gruppo più numeroso dopo quello francese (49 partecipanti), mentre il terzo è quello spagnolo (19).

Hanno superato lo Stage 1 i pro Luca Pettinau, Massimiliano Repele, Mattia Bergamaschi, Adalberto Montini e Andrea Martini e gli amateur Alfredo Migliorini, Niccolò Agugiaro, Gianmarco Manfredi, Diego Buttironi, Lorenzo Casartelli ed Elia Dallanegra e sono stati ammessi di diritto Ludovico Addabbo, Jacopo Albertoni, Marco Archetti, Filippo Bergamaschi, Federico Buganè, Giulio Castagnara, Lorenzo Castelli, Michele Cea, Mattia Comotti, Andrea Ferraris, Edoardo Giletta, Federico Livio, Giovanni Manzoni, Takayuki Matsui, Flavio Michetti, Gianluca Proietti, Leonardo Rigotti e Alessandro Stucchi.

Il torneo si svolge sulla distanza di 54 buche. Nei primi due round i concorrenti si alterneranno sui due tracciati, poi accederanno al giro conclusivo al Golf Nazionale i primi 65 classificati e i pari merito al 65° posto. Al termine i primi 35 e i pari merito in 35ª posizione riceveranno ‘carte’ categoria 6, gli altri quelle di categoria 8 con meno possibilità di giocare. Per coloro che rimarranno fuori al taglio una ‘carta’ categoria 9 che consentirà la partecipazione a qualche evento.

Il primo torneo del DP World Tour nel 2023 sarà la Hero Cup, in programma dal 13 al 15 gennaio all’Abu Dhabi Golf Club di Abu Dhabi negli Emirati Arabi Uniti. Saranno di fronte le rappresentative di Gran Bretagna & Irlanda e dell’Europa Continentale -  i cui capitani saranno annunciati a tempo debito - composte di dieci elementi che si confronteranno sulle tre giornate di gara in incontri di foursome, di fourball e singoli. E’, in sostanza, una sorta di preparazione per i giocatori europei in vista della Ryder Cup 2023, che si terrà dal 29 settembre al 1 ottobre sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma), tanto che l’evento sarà seguito attentamente dall’inglese Luke Donald, capitano del Team Europe, che selezionerà di persona i componenti dei due team.

“Una delle prime cose che desideravo fare - ha dichiarato Donald - quando sono stato nominato Capitano della Ryder Cup è stata quella di ripristinare un match play a squadre per dare esperienza di gioco ai futuri giocatori e a tutto il team europeo della Ryder Cup”. Le sue scelte saranno rese note dopo il dopo DP World Tour Championship (17-20 novembre) che concluderà la stagione 2022.

 

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DP World Tour, calendario 2023

Un minimo di 39 tornei in 26 paesi diversi, montepremi in aumento, bonus per i migliori otto giocatori del DP World Tour Rankings. Il DP World Tour, massimo circuito continentale del golf maschile, ha annunciato le novità più importanti del calendario 2023. All'interno del quale è stata anche ufficializzata la data dell'80esima edizione dell'Open d'Italia che si giocherà dal 4 al 7 maggio, e per il terzo anno consecutivo, al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma). Un evento clou, con vista sulla Ryder Cup, la sfida tra il team Europe e Usa in programma sempre sul percorso del circolo capitolino dal 29 settembre al 1° ottobre del prossimo anno.

Cinque, invece, gli eventi delle Rolex Series: l'Abu Dhabi HSBC Championship (19-22 gennaio), il Dubai Desert Classic (26-29 gennaio), il Genesis Scottish Open (13-16 luglio), il BMW PGA Championship (14-17 settembre) - tutti questi quattro appuntamenti vanteranno un montepremi di 9 milioni di dollari - e il DP World Tour Championship (16-19 novembre a Dubai), che garantirà 10.000.000 di dollari e chiuderà la stagione.


Per quel che riguarda i quattro Major, come da consuetudine il The Masters si disputerà ad aprile (dal 6 al 9), lo US PGA Championship a maggio (18-21), lo US Open a giugno (15-18) e il The Open a luglio (20-23).

Link per vedere il calendario completo:

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PGA Tour: Henley domina, 68° F. Molinari

Russell Henley è tornato al successo dopo cinque anni e sette mesi dominando nel World Wide Technology Championship at Mayakoba che ha concluso con 261 (63 63 65 70, -23) colpi, quattro di vantaggio su Brian Harman (265, -19). Sul percorso de El Camaleón Golf Course at Mayakoba (par 71), a Playa del Carmen sulla Riviera Maya in Messico, Francesco Molinari, tornato alle gare dopo un mese di pausa, si è classificato 68° con 286 (64 70 77 75, +2) dopo una ottima partenza con terza posizione e un netto calo sulle seconde 36 buche.

Henley, 33enne di Macon (Georgia), alla 249ª presenza sul PGA Tour, ha conquistato il quarto titolo in carriera (il terzo lo aveva ottenuto a inizio aprile del 2017 nello Houston Open) per un palmarès che comprende anche tre successi sul Web.com Tour (oggi Korn Ferry Tour). Preso il comando nel secondo turno, Henley non ha lasciato spazi agli avversari e nel giro finale si è limitato a controllare la situazione con un 70 (-1, tre birdie, due bogey) dall’alto dei sei colpi di margine che aveva dopo 54 buche. Per il titolo ha ricevuto un assegno di 1.476.000 dollari su un montepremi di 8.200.000 dollari e, gradevoli effetti collaterali, è salito dal 59° al 33° posto nel World Ranking e dal 155° al sesto nella graduatoria della FedEx Cup.

Hanno concluso al terzo posto con 266 (-18) Joel Dahmen, Troy Merritt, Will Gordon, l’irlandese Seamus Power, nuovo leader della FedEx Cup, e Scottie Scheffler, numero due mondiale. Quest’ultimo si è reso autore di una gran rimonta, purtroppo per lui tardiva, con un 62 (-9, un eagle, sette birdie), miglior score di giornata. Infatti è risalito dal 35° posto, ma per tornare numero uno e superare Rory McIlroy aveva bisogno di un successo e di un secondo posto in solitudine.

Solo decimo con 268 (-16) il norvegese Viktor Hovland. Vincitore delle due edizioni precedenti dell’evento puntava al tris per emulare Steve Stricker, l'ultimo a essersi imposto per tre anni di fila in un torneo del PGA Tour, il John Deere Classic (che ha fatto suo nel 2009, 2010 e 2011).
Tre “hole in one” - Il torneo è stato caratterizzato dalla realizzazione di tre “hole in one”. Nel secondo round Brian Harman è andato a segno direttamente dal tee alla buca 4, par 3 di 133 yards. Le altre due nel terzo ad opera di Seamus Power alla 8 (par 3, yards 151) e di Greyson Sigg (42° con 274, -10) alla buca 10 (par 3, yards 200).

 

TERZO GIRO - La fuga per la vittoria di Russell Henley, il crollo di Francesco Molinari, la prova non esaltante di Scottie Scheffler e due "hole in one". In Messico, conferme e delusioni nel terzo round del World Wide Technology Championship at Mayakoba. A Playa del Carmen, nel torneo del PGA Tour, Francesco Molinari con un parziale d 77 (+6) su un totale di 211 (64 70 77, -2) è scivolato dalla 14/a alla 68ª posizione. Un solo birdie, cinque bogey e un doppio bogey per il torinese, deludente. Terzo al termine del primo giro, l'azzurro ha ceduto alla distanza.

Sul percorso del El Camaléon GC (par 71), Russell Henley con un'altra grande prova ha allungato in vetta alla classifica e, con 191 (63 63 65, -22) colpi, a 18 buche dalla fine è vicino al successo. L'americano, che vanta già tre affermazioni sul PGA Tour, non vince però sul circuito dall'aprile 2017 (Houston Open). Dietro di lui, distanti sei colpi, ecco i suoi connazionali Will Gordon e Patton Kizzire (che ha conquistato questo evento nel 2017), entrambi secondi con 197 (-16) davanti all'irlandese Seamus Power, 4/o con 198 (-15) e autore di una buca in uno alla 8 (par 3), da 151 yards (138 metri). Reduce dall'exploit al Bermuda Championship, in Messico Power continua a regalare magie. Nel "moving day", per lui prova bogey free con anche quattro birdie e un eagle (alla buca 11, par 4).

"Hole in one" anche per Greyson Sigg, che ha realizzato il capolavoro alla buca 10 (par 3) da 200 yards (182 metri). Salgono così a tre gli "ace" del torneo (nel secondo giro la prodezza di Bryan Harman), con Sigg che ora è 7/o con 200 (-12) al fianco, tra gli altri, del norvegese Viktor Hovland, re della competizione nel 2020 e nel 2021. Niente da fare per Scottie Scheffler. Il numero 2 mondiale è 35° con 204 (-9) e non ha alcuna chance di vittoria. Il montepremi è di 8.200.000 dollari.

 

SECONDO GIRO - In Messico, Francesco Molinari non riesce a ripetere la buona prova offerta nel primo giro e, a metà gara del World Wide Technology Championship at Mayakoba, scivola dal terzo al 14° posto. A Playa del Carmen, nel torneo del PGA Tour, il torinese con un round in 70 (-1) su un totale di 134 (64 70, -8), ha perso terreno e ora è distante otto colpi da Russell Henley, nuovo leader con 126 (63 63, -16). Sul percorso del El Camaléon GC (par 71), grande prestazione dell'americano, unico giocatore in campo a far registrare una prova bogey free nelle prime 36 buche. Il suo score è il migliore nella storia della competizione.

Henley, 33enne di Macon (Georgia, Stati Uniti) con tre affermazioni sul circuito, l'ultima nel 2017 allo Houston Open, precede in classifica i connazionali Sam Ryder e Will Gordon, entrambi secondi con 129 (-13) davanti a un altro statunitense, Patton Kizzire quarto con 130 (-12). Show e prodezze in Messico dove Brian Harman, sesto con 132 (-10), ha realizzato una "hole in one" alla buca 4 (par 3) da 113 yards (103 metri) utilizzando un pitching wedge. Dopo quella magia, Harman si è inoltre concesso il lusso di realizzare tre birdie di fila.

Al fianco di Molinari (per lui tre birdie e due bogey, di cui l'ultimo pesante alla buca 18), in 14ª  posizione ecco, tra gli altri, Collin Morikawa e Viktor Hovland, rispettivamente numero 9 e 11 al mondo. A Playa del Carmen il norvegese Hovland, campione in carica, dopo le affermazioni del 2020 e del 2021 sogna il tris di vittorie consecutive al World Wide Technology Championship at Mayakoba per emulare Steve Stricker, l'ultimo a essersi imposto per tre anni di fila in un evento del PGA Tour, il John Deere Classic (che ha fatto suo nel 2009, 2010 e 2011).
Battuta d'arresto per Scottie Scheffler. L'americano, numero 2 mondiale, è passato dalla 7ª alla 29ª posizione con 136 (-6). Si allontanano, per il 26enne di Ridgewood, le possibilità di ritornare sul trono mondiale. Per superare il nordirlandese Rory McIlroy (assente per l'occasione), Scheffler ha bisogno di una vittoria o di un secondo posto (in solitudine). Il montepremi è di 8.200.000 dollari.

 

PRIMO GIRO - Ritorno da protagonista sul PGA Tour per Francesco Molinari. In Messico, il torinese ha chiuso al terzo posto il primo round del World Wide Technology Championship at Mayakoba. Unico azzurro in gara, con uno score di 64 (-7), è distante due soli colpi dalla vetta occupata dall'americano Will Gordon, in testa con 62 (-9) davanti al connazionale Russel Henley, secondo con 63 (-8). Gordon, 26enne di Davidson (North Carolina), ha studiato alla Vanderbilt University dove nel 2019 si è laureato in “Human and Organizational Development”. Ha ottenuto un titolo sul Korn Ferry Tour nel 2022 ed è approdato sul PGA Tour (dove aveva comunque già giocato in precedenza) essendosi classificato tra i primi 50 nella money list del secondo circuito americano. Numero 205 nel World Ranking, 78° nella graduatoria FedEx Cupe alla 48ª presenza con due top ten quali migliori risultati, ha segnato un eagle, otto birdie e un bogey per il “meno 9”.

A Playa del Carmen, sul percorso del El Camaléon GC (par 71), sono al

fianco di Molinari altri tre statunitensi: Sam Ryder, Scott Piercy e Harris English. Il torinese, partito dalla buca 10, ha realizzato otto birdie (di cui quattro consecutivi dalla 4 alla 7), con un bogey. "E' stato un bel giro, ho 'puttato' e approcciato molto bene, limitando gli errori. Mi sono divertito e spero di continuare così. Il campo non è facile, serve tenere alta la concentrazione", la soddisfazione moderata di Molinari.
Tra i big, buona partenza anche per Scottie Scheffler e Viktor Hovland, rispettivamente numero 2 e 11 al mondo. L'americano e il norvegese in Messico condividono la settima posizione con 65 (-6) e hanno entrambi obiettivi ambiziosi. Scheffler con un successo, o un secondo posto in solitudine, ritornerebbe sul trono mondiale (scavalcando così Rory McIlroy, assente in Messico). Quanto a Hovland, campione in carica, dopo le affermazioni del 2020 e del 2021 sogna il tris di vittorie consecutive al World Wide Technology Championship at Mayakoba, per emulare Steve Stricker, l'ultimo giocatore ad essersi imposto per tre anni di fila in un evento del PGA Tour, il John Deere Classic (che ha fatto suo nel 2009, 2010 e 2011).

 

LA VIGILIA - Francesco Molinari torna in campo nel PGA Tour per prendere parte al World Wide Technology Championship at Mayakoba, in programma dal 3 al 6 novembre sul percorso de El Camaleón Golf Course at Mayakoba, a Playa del Carmen sulla Riviera Maya in Messico. L’azzurro varca l’Oceano dopo quasi cinque mesi, ossia dopo l’US Open (16-19 giugno), nei quali ha disputato cinque gare in Europa, a luglio lo Scottish Open e il The Open, valide anche per il PGA Tour, e tra l’8 settembre e il 2 ottobre ha partecipato al BMW PGA Championship (nono), al DS Automobiles 79° Open d’Italia e al Dunhill Links Championship. Il torinese riprende ora sul PGA Tour con l’obiettivo di essere protagonista in Messico.

Difende il titolo, conquistato consecutivamente nelle ultime due edizioni dell’evento, il 25enne di Oslo, Viktor Hovland, numero 11 mondiale, tre successi sul PGA Tour e due sul DP World Tour, il secondo quest’anno a gennaio nel Dubai Desert Classic. Il norvegese ha l’occasione per emulare Steve Stricker, l’ultimo a imporsi per tre stagioni consecutive nello stesso torneo (John Deere Classic dal 2009 al 2011), in un contesto che comprende altri quattro giocatori tra i top 20 nel World Ranking.

Molto motivato Scottie Scheffler, numero due, che potrebbe approfittare dell’assenza del nordirlandese Rory McIlroy, numero uno, dal quale lo dividono 43 centesimi di punto, per risalire sul trono mondiale dove era alla metà di ottobre. Deve però vincere o classificarsi secondo in solitudine. In gara pure Collin Morikawa (n. 9), Tony Finau (n. 14) e Billy Horschel (n. 16). Occasione per l’australiano Jason Day, il canadese Adam Hadwin, il colombiano Sebastian Muñoz e per gli inglesi Justin Rose, Danny Willett e Matt Wallace che non si sono fatti vedere molto nel corso della stagione. Il montepremi è di 8.200.000 dollari.

Il torneo su GOLFTV e su Eurosport 2 - Il World Wide Technology Championship at Mayakoba sarà trasmesso da GOLFTV e da Eurosport 2 con collegamenti, su entrambe le piattaforme, da giovedì 3 novembre a domenica 6, dalle ore 20 alle ore 23. Commento di Silvio Grappasonni e di Isabella Calogero.

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QS DP Tour: Zemmer e Mazzoli in finale

Aron Zemmer e Stefano Mazzoli hanno superato lo Stage 2 della Qualifying School del DP World Tour, disputata su quattro percorsi iberici, e sono stati ammessi alla finale che si svolgerà a Tarragona (Infinitum Golf, Lakes Course), sempre in Spagna, dall’11 al 16 novembre.

All’Empordà Golf  (par 71) di Girona (71 al via, 23 qualificati) Aron Zemmer, dopo un’ottima gara sempre in alta classifica, ha ottenuto il visto per la finale terminando sesto con 272 (70 67 70 65, -12). Il 32enne di Bolzano ha chiuso con un 65 (-6, sette birdie, un bogey) risalendo dalla decima piazza dove era approdato partendo dalla 19ª e passando per l’ottava, dimostrando di avere un buon feeling con lo Stage 2, perché nel 2019 aveva vinto uno dei quattro tornei svoltosi al Club de Golf Bonmont a Tarragona. Primo posto a pari merito con 267 (-17) per lo svedese Jens Fahrbring (70 67 65 65) e per l’inglese Tom Murray (67 67 67 66) e terzo con 270 (-14) per il tedesco Philipp Mejow e per il dilettante spagnolo Luis Masaveu.

Out Gregorio De Leo, 25° con 280 (-4), fuori per un colpo, Edoardo Raffaele Lipparelli, 33° con 282 (-2), e il dilettante Alessandro Radig, 62° con 291 (+7)

Sul percorso dell’Isla Canela Links (par 72) di Huelva (70 concorrenti, 23. qualificati) Stefano Mazzoli si è classificato 14° con 271 (71 69 67 64, -17) grazie a un 64 (-8, nove birdie, un bogey) con cui ha concluso una grande rimonta iniziata dal 50° posto in avvio e proseguita con passaggi al 44° e al 38°. Da ricordare che Mazzoli, 25enne di Segrate (MI), si è già assicurato la ‘carta’ per il Challenge Tour 2023 ottenuta con la quarta posizione nella money list dell’Alps Tour. Due vincitori anche in questo caso: lo svedese Joel Sjoholm (262 - 67 65 66 64, -26) e il sudafricano Pieter Moolman (262 - 63 73 63 63) davanti al giapponese Takumi Kanaya (263, -25).

Sono rimasti fuori Matteo Manassero, 34° con 276 (-12), Gianmaria Rean Trinchero, 45° con 278 (-10),  Filippo Celli, 61°con 284 (-4), e Davide Buchi, 65° con 290 (+2).

Al Desert Springs Golf Club (par 72) di Almeria (73 partenti, 24 qualificati)) hanno mancato l’obiettivo Lorenzo Gagli, 30° con 283 (-5), e Federico Maccario, 64° con 296 (+8). Ha dominato il tedesco Philipp Katich (267 - 66 67 68 66, -21) che ha lasciato a sei colpi lo svedese Jesper Kennegard (273 - -15) e a otto il norvegese Elias Bertheussen (275, -13).

Al Las Colinas Golf & Country Club (par 71) di Alicante (70 partecipanti, 23 qualificati) a Enrico Di Nitto non è riuscito il recupero, dopo essersi rilanciato nel terzo giro, e si è classificato 33° con 284 (par). Al primo posto con 270 (67 71 64 68, -14) lo spagnolo Ivan Cantero Gutierrez davanti all’inglese Ben Stow e al francese Victor Riu, secondi con 271 (-13).

Nella finale saranno in gara 156 concorrenti, tra ammessi di diritto e quelli provenienti dallo Stage 2, che si confronteranno sulla distanza di 108 buche, con taglio dopo 72, per conquistare le ‘carte’ per il DP World Tour 2023.

 

LA VIGILIA - Su quattro percorsi spagnoli, dal 3 al 6 novembre, si disputa lo Stage 2 della Qualifying School del DP World Tour, tornata dopo due anni di sospensione per l’emergenza Covid 19. Vi prendono parte 284 giocatori dei quali 12 italiani, cinque ammessi di diritto, Lorenzo Gagli, Matteo Manassero, Aron Zemmer, Gregorio De Leo e Stefano Mazzoli, e sette promossi dallo Stage 1, Enrico Di Nitto, Federico Maccario, Edoardo Raffaele Lipparelli, Filippo Celli, Gianmaria Rean Trinchero, Davide Buchi e il dilettante Alessandro Radig.

Sul percorso dell’Isla Canela Links di Huelva (70 partenti) saranno impegnati Manassero, Mazzoli, Celli, Buchi e Rean Trinchero, invece giocheranno all’Empordà Golf (71 al via) di Girona Lipparelli, De Leo, Radig e Zemmer, quest’ultimo vincitore nel 2019 di una delle quattro gare dello Stage 2 svoltasi al Club de Golf Bonmont a Tarragona.

Al Desert Springs Golf Club (73 iscritti) di Almeria il field comprende Gagli e Maccario, mentre l’unico azzurro al Las Colinas Golf & Country Club (70 partecipanti) di Alicante sarà Di Nitto.

La finale è in programma a Tarragona (Infinitum Golf, Lakes Course), sempre in Spagna, dall’11 al 16 novembre dove 156 concorrenti, tra ammessi di diritto e provenienti dallo Stage 2, si confronteranno sulla distanza di 108 buche, con taglio dopo 72, per conquistare le ‘carte’ per il DP World Tour 2023.

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Challenge Tour: assegnate le 20 'carte'

Al Club de Golf Alcanada (par 72), a Port d’Alcúdia, nell’sola spagnola di Mallorca, sono state assegnate le 20 "carte" per il DP World Tour 2023. La 28/a edizione del Rolex Challenge Tour Grand Final è stata vinta dall'inglese Nathan Kimsey con un totale di 279 (70 73 66 70, -9) colpi davanti al connazionale John Parry e al sudafricano Bryce Easton, secondi con 280 (-8). Lorenzo Scalise, unico italiano in gara, ha chiuso in 43ª posizione con uno score di 299 (71 74 78 76, +11).

Grazie a questo exploit, il 29enne britannico ha scavalcato in vetta alla 'money list' l'elvetico Jeremy Freiburghaus, leader alla vigilia dell'evento che ha terminato al 29° posto con 291 (+3). Sul gradino più basso del podio dell'ordine di merito, invece, il tedesco Alexander Knappe che a Mallorca si è piazzato 10/o con 284 (-4).

 

Nathan Kimsey ha incassato un assegno di 87.000 euro su un montepremi complessivo di 500.000 (il più alto in assoluto per il 2022), succedendo nell'albo d'oro della manifestazione al danese Marcus Helligkilde, vincitore nel 2021.

Oltre a Kimsey, Freiburghaus e Knappe, hanno conquistato la "carta" per il DP World Tour 2023 anche JC Ritchie, Mikael Lindberg, Jens Dantorp, Daniel Hillier, Oliver Hundeboll, Freddy Schott, Tom McKibbin, Robin Sciot-Siegrist, Kristian Krogh Johannessen, Clément Sordet, Martin Simonsen, Jeong Weon Ko, Todd Clements, John Parry, Bryce Easton, Matthew Baldwin e Deon Germishuys.

 

LA VIGILIA - Al Club de Golf Alcanada, a Port d'Alcúdia, nell’sola spagnola di Mallorca, si assegnato le 20 “carte” per il DP World Tour 2023. Dal 3 al 6 novembre si disputa la 28ª edizione del  Rolex Challenge Tour Grand Final alla quale sono stati ammessi i primi 45 classificati della Road To Mallorca (ordine di merito), provenienti da 16 nazioni, tra i quali Lorenzo Scalise, che occupa la 44ª posizione.

Il Grand Final, nato nel 1995, è il torneo che chiude la stagione 2022 del Challenge Tour fatta di 28 eventi che hanno interessato 16 Paesi: Italia, Sudafrica, Spagna, Scozia, Repubblica Ceca, Francia, Austria, Germania, Irlanda, Finlandia, Danimarca, Svezia, Belgio, Portogallo, Svizzera e Inghilterra.

I vincitori azzurri - Il torneo è stato vinto nel 2011 da Andrea Pavan (San Domenico Golf dove il Grand Final è transitato per otto anni consecutivi, dal 2005 al 2012) e nel 2019 da Francesco Laporta, proprio al Club de Golf Alcanada dove l’evento avrà luogo per la terza volta. Grazie a quel titolo Laporta è stato l’ultimo dei cinque azzurri a prevalere nell’ordine di merito preceduto da Giuseppe Calì (1990), Michele Reale (1997), Edoardo Molinari (2009) e da Pavan (2013).

I 45 concorrenti tutti in corsa per la ‘carta’ - Il montepremi di 500.000 euro è il più alto in assoluto per il 2022, ma è importante il fatto che il vincitore percepirà 87.000 punti per l’ordine di merito. Equivale a dire che tutti coloro che al momento sono fuori dai primi 20 possono entrarvi, discorso che vale anche per lo svizzero Benjamin Rusch, 45°, e per Lorenzo Scalise, come detto 44°, che possono prendere la ‘carta’ vincendo, ma anche arrivando al secondo posto, purché da soli.

Freiburghaus difende la leadership nel ranking - Ci sarà comunque lotta per l’ambita prima posizione, dove con il successo nel precedente English Trophy si è portato l’elvetico Jeremy Freiburghaus, che è stato molto regolare durante l’anno. Infatti ha ottenuto altri sette piazzamenti tra i top ten (due volte runner up). Per divenire “re” del circuito dovrà guardarsi in particolare dai quattro che lo seguono, il sudafricano Juan Carlo Ritchie e il tedesco Alexander Knappe, gli unici con due titoli tra i 25 vincitori stagionali, e gli svedesi Mikael Lindberg e Jens Dantorp. Ognuno dei quattro, in caso di vittoria, lo sorpasserebbe e lui non potrebbe porvi rimedio. A tutti gli altri, fino al 26° nel ranking, il successo non basterà, perché dipenderanno

dalla posizione dello svizzero. Dovesse imporsi il francese Pierre Pineau, ossia il 26°, Freiburghaus perderebbe la leadership nei suoi riguardi solo terminando ultimo, ma potrebbero approfittarne anche altri.

Per quanto riguarda la ‘carta’ sono praticamente al sicuro i primi 15, mentre dovranno impegnarsi a fondo coloro che sono tra il 16° e il 20° posto, nell’ordine lo spagnolo Alejandro Del Rey, il sudafricano Deon Germishuys, il tedesco Maximilian Schmitt, il polacco Mateusz Gradecki e il francese Jeong weon Ko. Dietro di loro incalzano dalla 21ª posizione in poi lo scozzese Euan Walker, l’inglese Matthew Baldwin, i tedeschi Nick Bachem e Marc Hammer e l’iberico Emilio Quartero Blanco, che hanno ampie possibilità di accedere tra i venti con una buona prestazione.

Ancora Gregorio De Leo in una annata da ricordare. Il 22enne biellese ha vinto la 45ª edizione del PGAI Championship, il campionato della PGA Italiana riservato a tutti gli iscritti all’Associazione disputato sul percorso del Golf del Ducato-La Rocca (par 72), a Sala Baganza (PR). De Leo ha concluso con uno score di 203 (70 67 66, -13) colpi, alla pari con Federico Maccario (68 69 66) e con Stefano Mazzoli (69 67 67) e poi li ha superati con un birdie alla prima buca di spareggio.

In un giro finale avvincente e molto combattuto il trio ha sorpassato Jacopo Vecchi Fossa, vincitore nel 2019, e Andrea Rota, a segno nel 2016, al vertice dopo due giri e poi terminati quarti con 205 (-11) insieme ad Andrea Signor. De Leo e Maccario hanno rimontato dalla quinta piazza entrambi con un 66 (-6), miglior score di giornata, e Mazzoli, campione uscente, dalla terza con un 67 (-5).

Il biellese è al quarto successo stagionale, dopo aver firmato tre titoli sull’Alps Tour (Memorial Giorgio Bordoni, Alps De Las Castillas, Roma Alps Open) dove si è imposto da dominatore anche nella money list conquistando con largo anticipo la ‘carta’ per il Challenge Tour 2023 che è stata assegnata ai primi cinque e ottenuta pure da Stefano Mazzoli (quarto). De Leo è stato gratificato con un assegno di 4.350 euro su un montepremi di 30.000 euro.

Nel torneo si sono classificati al settimo posto con 208 (-8) Pietro Ricci e Massimo Florioli, dominatore del recente Senior PGAI Championship, e al nono con 209 (-7) Cristiano Terragni, Mauro Bianco, Alessandro Tadini, (due titoli PGAI, 2002, 2008) Jacopo Albertoni e Luca Cianchetti (suo l’evento nel 2018). Al 29° con 217 (+1) Emanuele Canonica, la scorsa settimana sesto nel Senior Italian Open all’Argentario Golf & Wellness Resort.

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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