Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

Nel sesto evento dell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, al quarto posto Edoardo Raffaele Lipparelli e al decimo Andrea Saracino

L’inglese Ben Schmidt ha vinto con 201 (70 64 67, -15) colpi il Castelconturbia Alps Open, sesto torneo in calendario nell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’official advisor Infront, e penultima tappa stagionale dell’Alps Tour. Sul percorso del Golf Club Castelconturbia (par 72) primo tra gli italiani è stato Edoardo Raffaele Lipparelli, quarto con 204 (67 68 69, -12) ed è terminato tra i top ten Andrea Saracino, decimo con 207 (-9), che era al vertice dopo due round.

In un finale altamente spettacolare è cambiala la scena su ognuna delle ultime quattro buche. E’ giunto in club house l’olandese Vince Van Veen, che ha fissato l’asticella a “meno 14” con il 202, quando Schmidt aveva lo stesso score, ma ancora quattro buche da giocare. Questi è sembrato defilarsi con un bogey alla 15 e a quel punto ha avuto una chance Lipparelli di portarsi a fianco del leader per un possibile playoff, ma alla 18 ha segnato un bogey (parziale di 69, -3 con cinque birdie e due bogey). Poi lo scatto imperioso di Schmidt che con due birdie a chiudere ha messo tutti d’accordo.

L’inglese, 20 anni, al primo anno di Alps Tour, dove è approdato con il terzo posto nella Qualifying School, fino a ora aveva ottenuto solo un decimo posto, quale miglior risultato, nell’Alps de La Gomera (vinto da Van Veen). Ha chiuso in 67 (-5, sei birdie, un bogey) colpi ed è stato gratificato con un assegno di 5.800 euro su un montepremi di 40.000 euro.

In terza posizione si è classificato l’irlandese Gary Hurley con 203 (-13) e Lipparelli è stato affiancato dall’inglese Sam Robinson e dal francese Tom Vaillant, due titoli nell’anno e nell’occasione miglior dilettante. In buona posizione Pietro Ricci, Gregorio De Leo e Lodovico Gallavresi, in più in alto tra gli amateur azzurri, 15.mi con 208 (-8), Gianmaria Rean Trinchero, 21° con 209 (-7), Riccardo Bregoli e Andrea Ferraris (am), 24.i con 210 (-6). Più indietro Federico Zucchetti, Gregory Molteni e Michele Ferrero (am), 38.i con 215 (-1), Carlo Casalegno, 42° con 216 (par), Cristiano Terragni, 45° con 219 (+3), Tommaso Rossin (am), 46° con 220 (+4), e Federico Bugané, 47° con 222 (+6).

Ordine di merito: De Leo già sul Challenge Tour 2023 - Gregorio De Leo con tre successi stagionali ha messo da tempo al sicuro la ‘carta’ per il Challenge Tour 2023 e guida la graduatoria dell’ordine di merito con largo margine. Ci sono stati movimenti importanti alle sue spalle. Tom Vaillant è salito al secondo posto (con oltre 7.000 punti di ritardo dall’azzurro) superando il connazionale Julien Sale, anche lui dilettante. Ha guadagnato una posizione Hurley, quarto, e Van Veen è salito dalla decima alla quinta piazza, l’ultima che dà diritto alla ‘carta’. Ha pagato il taglio subito Stefano Mazzoli, da quarto a sesto, che ora dovrà giocarsi tutto nell’Emilia Romagna Alps Tour Grand Final (Modena G&CC, 6-8 ottobre), ultimo torneo stagionale. Per Schmidt la soddisfazione per il titolo e per la ‘carta’ confermata sul circuito 2023, ma 19° nella money list è fuori gioco per il rush finale verso il tour superiore.

Le interviste

Ben Schmidt: “E’ stata una straordinaria vittoria ottenuta in una giornata con un meteo in stile britannico e questo indubbiamente mi ha favorito nel conquistare il primo titolo in assoluto da professionista. Incredibile il mio finale con i due birdie che hanno reso tutto ancor più bello. Obiettivi non ne ho, perché sono lontano dai primi nella money list, però spero in un bis nella prossima gara. Il campo? Devo fare i miei complimenti perché è veramente di grande livello”.

Edoardo Raffaele Lipparelli: “Il gioco è stato solido in tutti e tre i giri. Oggi ho cercato, nella parte finale, di mantenere soprattutto la posizione, perché il mio obiettivo era di andare al Grand Final e confermare la ‘carta’ per l’anno prossimo. Ho avuto anche l’occasione di arrivare in vetta, almeno momentaneamente, alla buca 18, ma è arrivato il bogey. Succede, però questo non mi impedisce di essere contento di come siano andate le cose”.

Il percorso – Nel 1898 il Couturbier Golf Course era l’unico campo da golf in Piemonte, quando in Italia ne esistevano solo due. Nel 1984 viene rifondato per la terza volta con il nome di Golf Club Castelconturbia ed affiliato alla FIG. L’inaugurazione del campo pratica risale al 1986, fino all’apertura al gioco di tutte le 27 buche nel 1987 (tre percorsi di nove buche: si è giocato sui tracciati blu e giallo). Progettato e costruito da Robert Trent Jones Sr, è stato realizzato su una superficie di oltre un milione di metri quadrati. Sorge nella Contea di Conturbia, nelle vicinanze del Castello seicentesco. Ha ospitato per due volte l’Open d’Italia (1991 e 1998) e il Challenge Tour (Italian Challenge Open Eneos Motor Oil) nel 2020. Il percorso ha avuto l’elogio incondizionato di tutti i partecipanti alla gara.

Prossimi eventi dell’Italian Pro Tour –  Si sono già disputati sei degli otto tornei nel calendario dell’Italian Pro Tour 2022. La stagione si concluderà con il Senior Italian Open (Legends Tour, 21-23 ottobre, Argentario Golf Club) e con il Campionato Nazionale Open (23-26 novembre, Golf Nazionale).

I Partner – L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram (Official Bank); Kappa (Technical Supplier), Rinascente e Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner). Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront.

Andrea Saracino, leader con 133 (66 67, -11) colpi, alla pari con lo spagnolo Mario Galiano Aguilar, ed Edoardo Raffaele Lipparelli, quinto con 135 (67 68, -9), saranno in corsa per il titolo nel giro finale del Castelconturbia Alps Open, sesto torneo in calendario nell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’official advisor Infront, e penultima tappa stagionale dell’Alps Tour.

Sono in terza posizione con 134 (-10) l’inglese Ben Schmidt e l’austriaco Alexander Kopp, mentre affiancano Lipparelli, con le stesse possibilità di puntare al successo, l’austriaco Daniel Hebenstreit, lo svizzero Daniel Gurtner, il portoghese Tomas Guimaraes Bessa e il dilettante francese Tom Vaillant, numero tre dell’ordine di merito e due titoli quest’anno sull’Alps Tour.

Ha perso terreno Gregorio De Leo, decimo con 136 (-8), dopo essere stato in vetta nel round d’apertura, numero uno del ranking, tre vittorie stagionali e già con la ‘carta’ in tasca per il Challenge Tour 2023 (le avranno i primi cinque della money list). Ha comunque ancora chances di proporsi per la quaterna, così come hanno possibilità Riccardo Bregoli e Lodovico Gallavresi, primo degli amateur azzurri, che lo affiancano.

Hanno superato il taglio altri dieci giocatori italiani: Andrea Ferraris (am) 20° con 139 (-5), Pietro Ricci 27° con 140 (-4), Carlo Casalegno e Michele Ferrero (am) 34.i con 141 (-3), Gianmaria Rean Trinchero, Federico Zucchetti e Tommaso Rossin (am) 37.i con 142 (-2), Cristiano Terragni, Gregory Molteni e Federico Bugané, 43.i con 143 (-1). Ha realizzato una “hole in one” alla buca 4 (par 3, metri 138) Edoardo Giletta, 57° con 146 (+2), ma malgrado la prodezza è uscito dal torneo.

Il taglio, caduto a 143 (-1), ha lasciato in gara 49 concorrenti, dei quali otto dilettanti (quattro italiani). I professionisti si contenderanno un montepremi di 40.000 euro dei quali 5.800 gratificheranno il vincitore.

Le interviste

Andrea Saracino: “Un ottimo gioco lungo mi ha permesso di procurarmi sul green molte occasioni da birdie. Dopo un avvio veloce ho rallentato nel finale, ma sono più che soddisfatto dell’esito e domani vedremo. Sono 13° nell’ordine di merito e se riuscissi a vincere potrei affrontare il prossimo Emilia Romagna Grand Final con prospettive molto diverse”. Romano, 28 anni, ha ottenuto un titolo sul circuito (Des Iles Borromées Open, 2018) e 14 piazzamenti tra i top ten. Per lui quattro birdie e un bogey in uscita e due birdie nel rientro per il 67 (-5).

Edoardo Raffaele Lipparelli: “Sono contento perché il gioco mi sta assistendo molto di più rispetto al passato. Mi sono espresso bene in entrambe le giornate, ma oggi ho avuto un maggior supporto dal putter. La mia stagione? Non è andata come speravo sul Challenge Tour e sono tornato sull’Alps Tour per mantenere comunque la “carta” qui. Nel frattempo ho superato lo Stage 1 della Qualifying School del DP World Tour e vedremo come andrà”. Ha girato in 68 (-4) colpi con sette birdie e tre bogey.

Riccardo Bregoli: “Sono partito molto forte dalla buca 10 con cinque birdie sulle prime nove, dove ho trovato dei green perfetti e veloci. Nel ritorno ho imbucato buoni putt, anche se ho realizzato un solo birdie. Spero di raccogliere parecchi punti per l’ordine di merito in questo evento e poter poi trarre vantaggio dal giocare il Grand Final a Modena, sul mio percorso di casa dove spero di esprimermi al meglio”. Nel suo 67 (-5) sei birdie e un bogey.

Il percorso – Nel 1898 il Couturbier Golf Course era l’unico campo da golf in Piemonte, quando in Italia ne esistevano solo due. Nel 1984 viene rifondato per la terza volta con il nome di Golf Club Castelconturbia ed affiliato alla FIG. L’inaugurazione del campo pratica risale al 1986, fino all’apertura al gioco di tutte le 27 buche nel 1987 (tre percorsi di nove buche: si gioca sui tracciati blu e giallo). Progettato e costruito da Robert Trent Jones Sr, è stato realizzato su una superficie di oltre un milione di metri quadrati. Sorge nella Contea di Conturbia, nelle vicinanze del Castello seicentesco. Ha ospitato per due volte l’Open d’Italia (1991 e 1998) e il Challenge Tour (Italian Challenge Open Eneos Motor Oil) nel 2020.

I Partner – L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram (Official Bank); Kappa (Technical Supplier), Rinascente e Poste Assicura (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner). Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront.

Il sudafricano Ruan Korb ha vinto a sorpresa il Vodacom Origins of Golf disputato sul percorso del St. Francis Links (par 72), a St. Francis Bay in Sudafrica. Korb ha firmato il secondo titolo sul Sunshine Tour rimontando dal 15° posto con un 63 (-9), frutto di un eagle, dieci birdie e di tre bogey, e concludendo la sua corsa con 203 (71 69 63, -13) colpi.  Secondo  con 205, -11) il connazionale Ockie Strydom, leader nei primi due turni. Non ha superato il taglio, caduto a 146 (+2), Philip Geerts, unico italiano in gara, 61° con 151 (75 76, +7), alla sua 60ª presenza sul circuito.

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Epson: Roberta Liti decima in Alabama

Roberta Liti, con un’ottima prestazione, si è classificata al decimo posto con 207 (73 66 68, -9) colpi nel Tuscaloosa Toyota Classic, firmando il suo miglior risultato stagionale.

Sul percorso dell’Ol’ Colony Golf Course (par 72), a Tuscaloosa in Alabama, ha ottenuto il suo primo successo sull’Epson Tour la norvegese Celine Borge, 24enne di Tonsberg, che con 201 (67 71 63, -15) colpi, essendo la prima edizione del torneo, ha fissato al momento il record sulle 54 buche e con il 63 (-9) finale anche quello del campo sul giro. Ha realizzato un eagle e sette birdie, rimontando dal settimo posto, ma soprattutto nell’Ascensus Race for the Card (ordine di merito) è salita dalla 16ª alla quinta piazza e ora si presenterà all’ultima gara stagionale, (Epson Tour Championship, 6-9 ottobre, Daytona Beach, Florida) con concrete speranze di conquistare la ‘carta’ per il LPGA Tour 2023.

La Borge ha superato di un colpo la coreana Hyo Joon Jang (202, -14) e di due la svedese Linnea Strom (203, -13). In quarta posizione con 204 (-12) Bailey Tardy, leader dopo due turni e affondata da un 75 (+3), in quinta con 205 (-11) la finlandese Kiira Riihijarvi e in sesta con 206 (-10), Samantha Wagner, Gabriella Then, la svedese Dani Holmqvist e l’australiana Robyn Choi.

Roberta Liti, che fino ad ora era entrata per due volte tra le top 15 (11ª nello IOA Championship, 15ª nel French Lick Charity Classic), ha iniziato al 67° posto con un 73 (+1), poi è salita al nono con un 66 (-6, sette birdie, un bogey) e ha concluso al decimo con un 68 (-4, cinque birdie, un bogey). L’azzurra, 58ª nell’ordine di merito, conserverà la carta sull’Epson Tour 2023. A Celine Borge è andato un assegno di 30.000 dollari su un montepremi di 200.000 dollari.

 

LA VIGILIA - Sul percorso dell’Ol’ Colony Golf Course è tutto pronto per il Tuscaloosa Toyota Classic, torneo dell’Epson Tour che si disputerà dal 30 settembre al 2 ottobre a Tuscaloosa, in Alabama. Si tratta del penultimo appuntamento stagionale del secondo circuito femminile statunitense, che si concluderà con l’Epson Tour Championship (in programma dal 6 al 9 ottobre). Tra le 108 protagoniste che parteciperanno all’evento, ci sarà anche Roberta Liti, unica azzurra in gara alla ricerca di un risultato di prestigio sull’Epson Tour.

Un field di alto livello, con 9 delle prime 10 atlete dell’ordine di merito. Ci sarà Xiaowen Yin, leader della ‘money list’, insieme alle statunitensi Gabriella Then, Gina Kim, Alexa Pano e Jillian Hollis (rispettivamente quinta, sesta, ottava e decima), alla svedese Linnea Strom (terza), all’australiana Grace Kim (quarta), alla cinese Yan Liu (settima) e alla finlandese Kiira Riihijarvi (nona). Assente, invece, la numero due del ranking: la statunitense Lucy Li.

E’ la prima volta che si svolgerà il Tuscaloosa Toyota Classic. Il torneo si disputerà sulla distanza di 54 buche e metterà in palio un montepremi complessivo di 200.000 dollari.

Joel Sjoholm ha vinto con un totale di 271 (68 71 65 67, -17) colpi l’Hopps Open de Provence, torneo del Challenge Tour che si è disputato in Francia, sul percorso del Golf International de Pont Royal (par 72) di Mallemort. Lo svedese si è imposto davanti all’inglese Daniel Brown e al sudafricano Deon Germishuys, secondi con uno score di 274 (-14). Tra gli italiani in gara, Jacopo Vecchi Fossa (69 72 73 70) e Aron Zemmer (71 75 70 68) hanno chiuso al 34° posto con 284 (-4), mentre Matteo Manassero si è piazzato 39° con 285 (70 71 71 73, -3). Non ha superato il taglio, invece, Lorenzo Scalise, 101°con 150 (74 76, +6).

Per Joel Sjoholm si tratta del secondo successo in carriera sul circuito dopo quello ottenuto nel 2017 all’Italian Challenge Open. Grazie a questa vittoria, il 37enne nato a Santiago, in Cile, ma naturalizzato svedese ha incassato un assegno di 40.000 euro su un montepremi complessivo di 250.000.

Il Challenge Tour ora si sposta in Inghilterra per gli ultimi due eventi prima del Rolex Challenge Tour Grand Final supported by The R&A (3-6 novembre): il British Challenge, in programma dal 6 al 9 ottobre, e l’English Trophy, che si svolgerà dal 13 al 16 ottobre.

 

LA VIGILIA - Lorenzo Scalise e Matteo Manassero si giocano le ultime carte nella corsa verso il DP World Tour 2023. Hanno tre gare per cercare di giungere al Rolex Grand Final, l’ultimo evento del Challenge Tour che avrà luogo dal 3 al 6 novembre a Mallorca, in Spagna, al quale saranno ammessi i migliori 45 dell’ordine di merito e dove di assegneranno le 20 ‘carte’ per il circuito maggiore ai primi venti. Tre i passaggi obbligati, il primo in Francia, gli altri due in Inghilterra.

Si comincia dall’Hopps Open de Provence (29 settembre-2 ottobre) al Golf International de Pont Royal di Mallemort, dove Lorenzo Scalise, 35° nella Road To Mallorca (money list), dovrà almeno salvaguardare il suo pass per la Spagna, che in questo momento avrebbe, mentre Matteo Manassero (62°) ha bisogno di una grande impresa in una delle tre tappe che restano per andare poi a giocarsi tutto nel Grand Final. In Francia saranno in campo anche Aron Zemmer e Jacopo Vecchi Fossa.

Difende il titolo, in un torneo giunto alla terza edizione, l’inglese Alfie Plant che, 34° nel ranking, ha praticamente lo stesso obiettivo di Scalise. Ci sarà un altro past winner, l’olandese Lars Van Meijel (2019), in un contesto che comprende sedici dei primi 20 della money list, a conferma di una lotta che sta divenendo sempre più serrata. Assenti tra i top ten il tedesco Alexander Knappe, numero uno, il danese Oliver Hundeboll, numero quattro, e il tedesco Jeremy Freiburghaus, numero sette, tutti però con la ‘carta’ già in tasca. Presenti, invece, il tedesco Freddy Schott, numero due, e l’inglese Nathan Kimsey, numero tre, favoriti d’obbligo, che proveranno a recuperare terreno su Knappe. Attraversano un buon momento anche il neozelandese Daniel Hillier (n. 13), reduce dal successo nel precedente Swiss Challenge, lo svedese Mikael Lindberg (n. 6), il norvegese Kristian Krogh Johannessen (n. 8) e il francese Pierre Pineau (n. 21), vincitore dell’Open de Portugal a metà settembre e teso a entrare tra i primi 20. Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.

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Challenge: quartetto italiano in Francia

Lorenzo Scalise e Matteo Manassero si giocano le ultime carte nella corsa verso il DP World Tour 2023. Hanno tre gare per cercare di giungere al Rolex Grand Final, l’ultimo evento del Challenge Tour che avrà luogo dal 3 al 6 novembre a Mallorca, in Spagna, al quale saranno ammessi i migliori 45 dell’ordine di merito e dove di assegneranno le 20 ‘carte’ per il circuito maggiore ai primi venti. Tre i passaggi obbligati, il primo in Francia, gli altri due in Inghilterra.

Si comincia dall’Hopps Open de Provence (29 settembre-2 ottobre) al Golf International de Pont Royal di Mallemort, dove Lorenzo Scalise, 35° nella Road To Mallorca (money list), dovrà almeno salvaguardare il suo pass per la Spagna, che in questo momento avrebbe, mentre Matteo Manassero (62°) ha bisogno di una grande impresa in una delle tre tappe che restano per andare poi a giocarsi tutto nel Grand Final. In Francia saranno in campo anche Aron Zemmer e Jacopo Vecchi Fossa.

Difende il titolo, in un torneo giunto alla terza edizione, l’inglese Alfie Plant che, 34° nel ranking, ha praticamente lo stesso obiettivo di Scalise. Ci sarà un altro past winner, l’olandese Lars Van Meijel (2019), in un contesto che comprende sedici dei primi 20 della money list, a conferma di una lotta che sta divenendo sempre più serrata. Assenti tra i top ten il tedesco Alexander Knappe, numero uno, il danese Oliver Hundeboll, numero quattro, e il tedesco Jeremy Freiburghaus, numero sette, tutti però con la ‘carta’ già in tasca. Presenti, invece, il tedesco Freddy Schott, numero due, e l’inglese Nathan Kimsey, numero tre, favoriti d’obbligo, che proveranno a recuperare terreno su Knappe. Attraversano un buon momento anche il neozelandese Daniel Hillier (n. 13), reduce dal successo nel precedente Swiss Challenge, lo svedese Mikael Lindberg (n. 6), il norvegese Kristian Krogh Johannessen (n. 8) e il francese Pierre Pineau (n. 21), vincitore dell’Open de Portugal a metà settembre e teso a entrare tra i primi 20. Il montepremi è di 250.000 euro con prima moneta di 40.000 euro.

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LPGA: vince Charley Hull, out Molinaro

L’inglese Charley Hull ha conquistato il secondo titolo sul LPGA Tour, a distanza di sei anni dal primo, imponendosi con 266 (67 64 71 64, -18) colpi nel The Ascendant LPGA benefiting Volunteers of America dove Giulia Molinaro, 81ª con 146 (78 68, +4) è uscita al taglio per un colpo di troppo.

Sul percorso dell’Old American Golf Club (par 71) di The Colony, in Texas, Charley Hull, 26enne di Kettering, ha concluso la sua corsa vittoriosa con un 64 (-7, otto birdie, un bogey) precedendo di misura la cinese Xiyu Lin (267, -17) e di due la neozelandese Lydia Ko (268, -16).

Come detto è il secondo titolo sul circuito dell’inglese per un palmarès che ne comprende tre sul Ladies European Tour. Inoltre ha disputato per cinque volte la Solheim Cup nel Team Europe vincendone tre, compresa quella del debutto nel 2013, a soli 17 anni, con la squadra che comprendeva anche Giulia Sergas. Per il successo è stata gratificata con un assegno di 255.000 dollari su un montepremi di 1.700.000 dollari.

Al quarto posto con 272 (-12) la thailandese Atthaya Thitikul e al quinto con 273 (-11) Cheyenne Knight e la thailandese Moriya Jutanugarn. Al decimo con 276 (-8) Lexi Thompson, all’11° con 277 (-7) la giapponese Nasa Hataoka e al 29° con 281 (-3) la canadese Brooke M. Henderson. Stessa sorte di Giulia Molinaro anche per Nelly Korda, 90ª con 147 (+5).

 

LA VIGILIA - Giulia Molinaro prende parte al The Ascendant LPGA benefiting Volunteers of America, torneo del LPGA Tour che avrà luogo dal 29 settembre al 2 ottobre sul tracciato dell’Old American Golf Club di The Colony, in Texas, sulla distanza di 72 buche e con la partecipazione di 132 concorrenti.

Avrebbe dovuto difende il titolo la coreana Jin Young Ko, ma la numero uno mondiale attualmente è ferma ai box sotto consiglio medico per problemi dovuti a "un polso oberato di lavoro" come diramato da una nota del suo staff in cui si dice pure che “spera di ritornare nel BMW Ladies Championship”, torneo in programma dal 20 al 23 ottobre.

Nel field sei tra le prime dieci del Rolex Ranking: le statunitensi Nelly Korda (n. 2) e Lexi Thompson (n. 8), la thailandese Atthaya Thitikul (n. 3), la neozelandese Lydia Ko (n. 5), la canadese Brooke M. Henderson (n. 6) e la giapponese Nasa Hataoka (n. 10).

Saranno tra l favorite insieme ad altre giocatrici di primo piano quali le americane Jennifer Kupcho e Danielle Kang, rientrata dopo uno stop per curare una grave malattia e la scorsa settimana superata al playoff dalla Thitikul nel Walmart NW Arkansas Championship, la messicana Gaby Lopez, la sudafricana Ashleigh Buhai, la coreana Sei Young Kim, la thailandese Ariya Jutanugarn e la filippina Yuka Saso, ora naturalizzata giapponese, le ultime due, però, in un momento di prestazioni altalenanti.

Decisa a cambiare passo Giulia Molinaro, che ha subito quattro tagli nelle ultime quattro gare disputate. Il montepremi è di 1.700.000 dollari dei quali 255.000 gratificheranno la vincitrice.

 

Ancora Gregorio De Leo. Il 22enne, nato a Biella, tre successi in stagione, leader dell’ordine di merito dell’Alps Tour e già con in tasca la ‘carta’ per il Challenge Tour 2023, ha preso subito il comando con 63 (-9) colpi nel Castelconturbia Alps Open, sesto torneo in calendario nell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’official advisor Infront, e penultima tappa stagionale dell’Alps Tour stesso.

Sul percorso del Golf Club Castelconturbia (par 72), De Leo ha realizzato nove birdie senza bogey e ha lasciato a due colpi il francese Augustin Hole e l’austriaco Daniel Hebenstreit (65, -7). Bella prova di altri due italiani, Andrea Saracino, quarto con 66 (-6) insieme allo svizzero Daniel Gurtner, e di Edoardo Raffaele Lipparelli, sesto con 67 (-5) in compagnia dell’irlandese Gary Hurley, dello spagnolo Mario Galiano Aguilar, dell’austriaco Alexander Kopp, del transalpino Xavier Poncelet e del portoghese Tomas Guimaraes Bessa.

In buona posizione, 14.i con 69 (-3), Gianmaria Rean Trinchero, Riccardo Bregoli e Carlo Casalegno e al 19° posto con 70 (-2) Gregory Molteni, Federico Bugané, Federico Zucchetti e il migliore tra i dilettanti azzurri, Lodovico Gallavresi, che ha iniziato il round infilando quattro birdie di fila. Al 29° con 71 (-1) Pietro Ricci e al 39° con 72 (par) Lorenzo Castelli, Cristiano Terragni e gli amateur Filippo Ponzano, Andrea Ferraris e Gianmarco Federici.

Le interviste

Gregorio De Leo: “Oggi è andata molto bene. Mi ha aiutato parecchio un ottimo feeling con il putter, che ultimamente mi aveva creato un po’ di problemi. Ho imbucato tanti putt tra i quali due molto lunghi da dieci e da diciotto metri. In generale ho adottato una buona strategia che mi ha permesso di ridurre notevolmente i rischi. Sono venuto qui per ritrovare quella fiducia che era scemata nelle ultime gare. Naturalmente l’obiettivo, come è stato sempre per gli altri tornei, anche se ne ho già vinti tre, è quello di terminare più in alto possibile, ma una vittoria fa sempre piacere”.

Daniel Gurtner: “E’ stato un giorno speciale. Ho avuto buone sensazioni sul campo e in particolare è stato ottimo il gioco con il driver: ho mandato la palla quasi sempre al centro del fairway e ho potuto spesso mirare alla bandiera concedendomi molte opportunità di far birdie, tanto che ne ho realizzati otto. Il campo è impegnativo e i green sono difficili: occorre precisione per raggiungerli dal lato giusto e solo così si creano delle opportunità. Perché parlo spagnolo? Mio padre è svizzero, ma mia madre è del Guatemala”. Gurtner, 27enne di Guatemala City, che ha avuto per compagni di studi alla Texas Christian University Stefano Mazzoli e Giulio Castagnara, ha realizzato otto birdie e due bogey.

Formula di gara e montepremi – Il Castelconturbia Alps Open si disputa sulla distanza di 54 buche, con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Il montepremi è di 40.000 euro, con prima moneta di 5.800.

Il percorso – Nel 1898 il Couturbier Golf Course era l’unico campo da golf in Piemonte, quando in Italia ne esistevano solo due. Nel 1984 viene rifondato per la terza volta con il nome di Golf Club Castelconturbia ed affiliato alla FIG. L’inaugurazione del campo pratica risale al 1986, fino all’apertura al gioco di tutte le 27 buche nel 1987 (tre percorsi di nove buche: si gioca sui tracciati blu e giallo). Progettato e costruito da Robert Trent Jones Sr, è stato realizzato su una superficie di oltre un milione di metri quadrati. Sorge nella Contea di Conturbia, nelle vicinanze del Castello seicentesco. Ha ospitato per due volte l’Open d’Italia (1991 e 1998) e il Challenge Tour (Italian Challenge Open Eneos Motor Oil) nel 2020.

I Partner – L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram (Official Bank); Kappa (Technical Supplier), Rinascente, Poste Assicura ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner). Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront.

Il neozelandese Ryan Fox ha vinto con 273 (66 74 65 68, -15) colpi l'Alfred Dunhill Links Championship precedendo l’inglese Callum Shinkwin e lo svedese Alex Noren, secondi con 274 (-14). Si è giocato sui tre percorsi scozzesi dell’Old Course di St. Andrews, del Carnoustie Golf Links e del Kingsbarns Golf Links, tutti par 72, con round conclusivo sul primo al quale hanno avuto accesso 63 concorrenti tra i quali Francesco Molinari, che con un buon parziale di 68 (-4) è risalito dal 47° al 28° posto con 282 (68 73 73 68, -6)

Ryan Fox, 35enne di Auckland, è al terzo titolo sul DP World Tour, secondo stagionale dopo quello nel Ras Al Khaimah Classic, per un palmarès che comprende tre successi sul PGA Tour of Australasia, due sul Challenge Tour, tre sul Charles Tour neozelandese e altri quattro fuori dai circuiti (due Tahiti Open e due Fiji Open). In Scozia lo hanno hanno seguito i suoi famigliari compreso il padre Grant, ex stella degli All Blacks.

Fox, secondo dopo tre turni e in ritardo di quattro colpi dal leader, l’inglese Richard Mansell, è partito molto forte recuperando rapidamente lo svantaggio, con l’involontario aiuto dell’avversario autore di un doppio bogey dal quale non si è praticamente più ripreso finendo settimo con 277 (-11). Il neozelandese in dodici buche ha segnato sei birdie e un bogey prendendo fino a tre colpi di margine, poi nel finale ha avuto qualche incertezza e con due bogey (contro un birdie) ha messo a rischio la vittoria. Sull’ultima buca, avanti di una lunghezza, ha giocato per il par (68, -4 il parziale) e i fatti gli hanno dato ragione, anche perché il putt per l’eagle del playoff di Noren si è fermato a pochi centimetri al bersaglio. Ryan Fox ha ricevuto un assegno di 801.654 euro su un montepremi di circa 5.100.000 euro (cinque milioni di dollari la cifra ufficiale).

Tradivo il risveglio del nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale, che dopo una falsa partenza con 40° posto, dove è praticamente rimasto anche nel secondo giro, ha rimontato nel terzo fino all’undicesimo per approdare poi al quarto con 275 (-13) in compagnia del francese Antoine Rozner. Al sesto con 276 (-12) l’inglese Daniel Gavins e al decimo con 278 (-10) lo statunitense Billy Horschel. Non hanno risposto alle attese gli altri due inglesi Tommy Fleetwood e Matt Fitzpatrick, 22.i con 281 (-7), mentre la difesa del titolo di Danny Willett è finita dopo 36 buche.

Francesco Molinari, partito dalla buca dieci, è giunto al giro di boa in par con due birdie e un doppio bogey, poi ha cambiato passo nel rientro con quattro birdie. Dopo 54 buche sono usciti al taglio, caduto a 215 (-1), Francesco Laporta, 64° con 216 (par), Guido Migliozzi, vincitore del precedente Cazoo Open de France, e Andrea Pavan, 75.i con 217 (+1), Renato Paratore, 138° con 224 (+8), e Filippo Celli, 162° con 233 (+17).

Nella gara a squadre si è imposta la coppia Shinkwin/A. Acquavella con 251 (-37) colpi davanti al duo Christiaan Burke/Mitchell (254, -34). Al terzo posto Ewen Ferguson/Arora e Sam Bairstow/Baker con 255 (-33). Francesco Laporta e l’amateur Narayen si sono classificati 20.i con 265 (-23).

 

TERZO GIRO - Ancora una buona prova di Richard Mansell che in Scozia resta in testa all'Alfred Dunhill Links Championship e avvicina il primo titolo in carriera sul DP World Tour. L'inglese, dopo il "moving day" della competizione, con un totale di 201 (66 68 67, -15) è saldamente al comando della classifica con quattro colpi di vantaggio nei confronti del connazionale David Gavins, dello svedese Alex Noren e del neozelandese Ryan Fox, tutti secondi con 205 (-11).

Fra gli azzurri, accede all'ultimo atto del torneo solo Francesco Molinari, 47° con 214 (68 73 73, -2) e lontanissimo dalle posizioni di vertice. Mentre sono usciti al taglio dopo 54 buche: Francesco Laporta, 64° con 216 (par), Guido Migliozzi e Andrea Pavan, entrambi 75.i con 217 (+1). Out pure Renato Paratore, 138° con 224 (+8), e Filippo Celli, 162° con 233 (+17).

Rimonta da campione per Rory McIlroy. Il nordirlandese, numero 2 mondiale, è risalito dalla 41ª alla undicesima posizione con 209 (68 75 66, -7) grazie a un terzo giro in 66 (-6) con sette birdie e un bogey. E' stato invece eliminato l'inglese Danny Willett (218, +2), campione uscente.

Mansell, 27enne di Cannock, numero 218 del world ranking, quest’anno due volte terzo (Omega European Masters e Porsche European Open) e con altri tre piazzamenti tra i top ten, fino ad ora ha realizzato 18 birdie e tre soli bogey (uno a giro). E adesso sogna la prima grande impresa della sua carriera in un evento che mette in palio 5 milioni di dollari. E sarà protagonista, nelle ultime 18 buche, all'Old Course di St.Andrews.

 

SECONDO GIRO - Pioggia e vento protagonisti nel secondo round dell'Alfred Dunhill Links Championship. In Scozia, nel torneo del DP World Tour, il maltempo ha messo a dura prova tutti i big scesi in campo. A metà gara del torneo che si gioca con formula pro-am (un pro e un dilettante), il nuovo leader del torneo è Richard Mansell. L'inglese, con un totale di 134 (66 68, -10), guida la classifica con due colpi di vantaggio nei confronti dello svedese Alex Noren, secondo con 136 (67 69, -8) davanti al francese Antoine Rozner e al danese Niklas Norgaard Moller, entrambi terzi con 137 (-7).

Tra gli azzurri, Guido Migliozzi (66 75) e Francesco Molinari (68 73) condividono la 18ª posizione con 141 (-3). Dietro di loro, 41° con 143 (-1), ecco Andrea Pavan. In difficoltà Francesco Laporta, 102° con 148 (+4), Renato Paratore, 153° con 154 (+10), e Filippo Celli, 162° con 157 (+13). Tra i big il nordirlandese Rory McIlroy, numero 2 mondiale, ha lo stesso score di Pavan.

Si gioca sui tre percorsi scozzesi dell’Old Course di St. Andrews, del Carnoustie Golf Links e del Kingsbarns Golf Links, tutti par 72. sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 54 che lascerà in gara per il round conclusivo i primi 60 pro della graduatoria individuale e le prime 20 coppie di quella a squadre, oltre ai pari merito. Il montepremi è di 5.000.000 di dollari.

 

PRIMO GIRO - Dopo l'exploit all'Open de France, Guido Migliozzi ha cominciato con il piede giusto l'Alfred Dunhill Links Championship. In Scozia, il vicentino ha chiuso il primo round del torneo del DP World Tour con uno score di 66 (-6) ed è 11° a cinque colpi dal francese Romain Langasque, leader con 61 (-11) al termine di un giro show all'Old Course di St. Andrews.

La competizione, che si gioca con formula Pro-Am e si disputa su tre differenti percorsi, ha visto i transalpini grandi protagonisti. A tallonare Langasque ecco Frederic Lacroix, secondo con 62 (-10) davanti ad Antoine Rozner, terzo con 63 (-9) al pari del danese Niklas Norgaard Moller.

Un bogey e sette birdie (di cui 4 consecutivi) per Migliozzi, il migliore tra gli azzurri. Dietro di lui Edoardo Molinari, 40° con 68 (-4), e Francesco Laporta, 61° con 69 (-3). Più distaccati Renato Paratore e Andrea Pavan, 78° con 70 (-2). Prova difficile per Filippo Celli, 163° con 76 (+4).

Tra i big, è invece 40/o con 68 (-4) il nordirlandese Rory McIlroy, numero 2 al mondo. Inizio complicato per l'inglese Matt Fitzpatrick, solo 108/o con 71 (-1) davanti al connazionale Danny Willett (campione in carica), 134° con 72 (par).

Davvero un avvio col botto per Langasque, 27enne di Grassa che ha realizzato due eagle e otto birdie, con un bogey, e sancito il nuovo record dell'Old Course, la casa del golf.

 

LA VIGILIA - Torna un evento classico nel calendario del DP World Tour, l’Alfred Dunhill Links Championship, in programma dal 29 settembre al 2 ottobre. Nato nel 2001 e giunto alla 21ª edizione, il torneo si disputa con formula Pro-Am, con coppie, formate da un pro e da un dilettante, in cui figureranno personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo e della cultura. Si gioca sui tre percorsi scozzesi dell’Old Course di St. Andrews, del Carnoustie Golf Links e del Kingsbarns Golf Links sulla distanza di 72 buche con taglio dopo 54 che lascerà in gara per il round conclusivo i primi 60 pro della graduatoria individuale e le prime 20 coppie di quella a squadre, oltre ai pari merito.

Gli azzurri - Sei gli italiani in gara: Guido Migliozzi, molto atteso dopo la spettacolare rimonta con cui si è imposto domenica scorsa nel Cazoo Open de France, Francesco Molinari, deciso a prendere punti nella corsa verso la Ryder Cup 2023, Renato Paratore, Andrea Pavan e Francesco Laporta, terzetto teso a chiudere la stagione con acuti significativi, e Filippo Celli, passato al professionismo in occasione del DS Automobiles 79° Open d’Italia.

Nel field McIlroy, Fitzpatrick e Horschel - Il nordirlandese Rory McIlroy, numero due mondiale, l’inglese Matt Fitzpatrick, numero dieci, e lo statunitense Billy Horschel, numero quindici, calamitano l’attenzione in un field di alto livello dove vi sono altri concorrenti nella top 50 del World ranking quali l’irlandese Shane Lowry, gli inglesi Tyrrell Hatton e Tommy Fleetwood, il belga Thomas Pieters, il sudafricano Louis Oosthuizen, l’altro americano Talor Gooch e il neozelandese Ryan Fox.

Difende il titolo Danny Willett, 35 anni il prossimo 3 ottobre, nativo di Sheffield, otto successi sul circuito di cui uno in un Major (The Masters 2016), in un contesto che comprende altri otto past winner. Si sono imposti per due volte il citato Hatton (2016, 2017), unico ad aver siglato la doppietta consecutiva, e l’irlandese Padraig Harrington (2002, 2006), e in una occasione il francese Victor Perez (2019), i danesi Lucas Bjerregaard (2018) e Thorbjorn Olesen (2015), il sudafricano Branden Grace (2012) e gli inglesi Oliver Wilson (2014) e David Howell (2013), con quest’ultimo che porterà a 705 le gare disputate sul circuito e che si avvicina ulteriormente allo spagnolo Miguel Angel Jimenez, recordman con 719, ma soprattutto è a un passo dal secondo, lo scozzese Sam Torrance (706).

Altri possibili protagonisti, oltre naturalmente a Migliozzi e a Molinari, gli iberici Adri Arnaus e Pablo Larrazabal, i gemelli danesi Nicolai e Rasmus Hojgaard, il secondo superato in extremis da Migliozzi in Francia, lo scozzese Robert MacIntyre, a segno nell’Open d’Italia, e i sudafricani Hennie Du Plessis e Daniel Van Tonder.

La Pro-Am - Tra i personaggi impegnati nella Pro-Am vi saranno l’attore Bill Murray, l’ex calciatore Gianfranco Zola (che farà coppia con Francesco Molinari), Sir Steve Redgrave, cinque ori olimpici nel canottaggio, e debutterà l'ex capitano della squadra di calcio del West Ham Mark Noble, che giocherà insieme a Billy Horschel, tifoso proprio degli Hammers. In campo anche coppie di famigliari: Rory McIlroy con il padre Gerry, secondi nel 2019, Matt Fitzpatrick con la mamma Susan e Thomas Bjorn con il figlio Oliver, che proveranno a imitare Sam e Daniel Torrance, unico duo genitore-figlio capace di imporsi nell’evento a squadre. Il montepremi è di 5.000.000 di dollari.

Il torneo su GOLFTV e su Eurosport 2 - L’Alfred Dunhill Links Championship sarà trasmesso in diretta da GOLFTV e da Eurosport 2 con collegamenti ai seguenti orari. GOLFTV: giovedì 29 settembre, venerdì 30 e sabato 1 ottobre, dalle ore 13 alle ore 18; domenica 2, dalle ore 12,30 alle ore 18. Eurosport 2: giovedì 29 settembre e venerdì 30, dalle ore 14 alle ore 18,30; sabato 1 ottobre, dalle ore 14 alle ore 18; domenica 2, dalle ore 15,30 alle ore 18. Commento tecnico di Nicola Pomponi e di Isabella Calogero.

Inizia il Castelconturbia Alps Open, sesto evento stagionale nel calendario dell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’official advisor Infront, e penultimo appuntamento dell’Alps Tour. Saranno 120 i giocatori, in rappresentanza di 17 nazioni, compresi 58 italiani, che dal 28 al 30 settembre sul percorso del Golf Club Castelconturbia, di Agrate Conturbia (NO), si contenderanno il titolo e il montepremi di 40.000 euro (con prima moneta di 5.800 euro). In un field da grandi occasioni saranno presenti i primi dieci classificati nell’ordine di merito insieme a tanti altri concorrenti che si sono messi in evidenza nel circuito.

Il torneo è stato anticipato dalla Pro-Am del Castelconturbia Alps Open alla quale hanno preso parte 28 formazioni composte da un professionista e da tre dilettanti che si sono confrontate sulla distanza di 18 buche. Ha prevalso con “meno 42” la squadra di Michele Ortolani con gli amateur Alberto Artusio, Aldo Cordero e Roberto Coppo che ha preceduto il team di Andrea Saracino (meno 35) con Alessia Fornara, Lorenzo Sacco e Luigi Favali. Al terzo posto con “meno 33” la compagine di Riccardo Bregoli con Matteo Dore, Stefano Cazzetta e Michele Gallerani e al quarto quella di Stefano Mazzoli, con Stefano Mora, Gianluca Milo e Fabio Grattagliano, stesso score, ma peggior punteggio sulle ultime nove buche. In quinta posizione con “meno 30” l’irlandese Gary Hurley con Cristiano Carraroli, Cristiano Brambilla e Alessandro Marchese. Ha partecipato alla gara l’atleta paralimpico Roberto Molina nono con la formazione dell’olandese Koen Kouwenaar, che comprendeva anche Giacomo Carpaneto e Filippo Forgione.

Nel field i primi dieci dell’ordine di merito e 58 italiani - Il torneo riveste molta importanza nella corsa alle ‘carte’ per il Challenge Tour 2023 che verranno assegnate nella prossima e ultima gara dell’Alps Tour (Emilia Romagna Alps Tour Grand Final, Modena G&CC, 6-8 ottobre) ai primi cinque della money list e pertanto nessuno tra i top ten di questa classifica è voluto mancare. Neanche il leader, Gregorio De Leo, anche se ha già acquisito il diritto a salire di circuito nel 2023 grazie ai tre successi ottenuti in stagione. Dovranno esprimersi al massimo i quattro che lo seguono e che sono in zona “carta” (i dilettanti francesi Julien Sale e Tom Vaillant, Stefano Mazzoli e l’irlandese Gary Hurley) sia per mantenere la posizione acquisita che per difendersi dall’inevitabile attacco dei cinque alle loro spalle, il portoghese Thomas Guimaraes Bessa, l’olandese Koen Kouwenaar, lo svizzero Mathias Eggenberger e gli altri due olandesi Davey Porsius e Vince Van Veen.

Saranno 58 gli italiani in gara, dei quali 18 dilettanti. Oltre ai citati De Leo, che punta evidentemente alla quaterna, e Mazzoli, hanno buone possibilità di dire la loro Andrea Saracino, Manfredi Manica, Giulio Castagnara, Michele Ortolani, Gianmaria Rean Trinchero, Davide Buchi e Luca Cianchetti. Tra gli amateur presenti Filippo Ponzano, che si è imposto nel Campionato Internazionale d’Italia, e Tommaso Rossin, campione italiano Ragazzi Match Play.

Formula di gara e montepremi – Il Castelconturbia Alps Open si disputerà sulla distanza di 54 buche, con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Il montepremi è di 40.000 euro, con prima moneta di 5.800 euro.

Il percorso – Nel 1898 il Couturbier Golf Course era l’unico campo da golf in Piemonte, quando in Italia ne esistevano solo due. Nel 1984 viene rifondato per la terza volta con il nome di Golf Club Castelconturbia ed affiliato alla FIG. L’inaugurazione del campo pratica risale al 1986, fino all’apertura al gioco di tutte le 27 buche nel 1987 (tre percorsi di nove buche: si giocherà sui tracciati blu e giallo). Progettato e costruito da Robert Trent Jones Sr, è stato realizzato su una superficie di oltre un milione di metri quadrati. Sorge nella Contea di Conturbia, nelle vicinanze del Castello seicentesco. Ha ospitato per due volte l’Open d’Italia (1991 e 1998) e il Challenge Tour (Italian Challenge Open Eneos Motor Oil) nel 2020.

I Partner – L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram (Official Bank); Kappa (Technical Supplier), Rinascente, Poste Assicura ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner). Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront.

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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