Il grande golf torna al GC Castelconturbia dopo due anni per la disputa del Castelconturbia Alps Open, torneo in calendario nell’Italian Pro Tour, il circuito delle gare nazionali e Internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf, con il supporto dell’official advisor Infront, e penultima tappa stagionale dell’Alps Tour. Sul tracciato di Agrate Conturbia (NO) si gioca al 28 al 30 settembre con l’evento che sarà anticipato dalla tradizionale Pro-Am martedì 27 settembre. In gara 120 giocatori, tra i quali i primi dieci della money list, provenienti da 17 differenti nazioni. In palio un montepremi di 40.000 euro.
Un field di alto livello - I punti preziosi in palio per la corsa verso una delle cinque ‘carte’ per il Challenge Tour 2022, che saranno assegnate ai primi cinque dell’ordine di merito, e una sola gara ancora da giocare sull’Alps Tour (Emilia Romagna Alps Tour Grand Final, Modena G&CC, 6-8 ottobre) i motivi che hanno contribuito a rendere l’evento quanto mai interessante e a richiamare un field da grandi occasioni. In campo i primi dieci classificati nella money a iniziare da Gregorio De Leo, il leader, che non è voluto mancare anche se ormai è sicuro del salto al circuito superiore, perché con tre vittorie stagionali ha scavato un solco con gli altri concorrenti. Sono in ottima posizione, anche se non potranno concedersi distrazioni, i due dilettanti francesi, autentiche rivelazioni della stagione, Julien Sale, secondo senza aver mai vinto, ma maestro di piazzamenti, e Tom Vaillant, terzo con due successi, più frizzante, ma anche più discontinuo.
Dovrà difendere la quarta posizione l’altro azzurro Stefano Mazzoli, che ha un buon patrimonio di oltre 2.500 punti da gestire nei riguardi del sesto classificato, che sarebbe il primo degli esclusi, al momento il portoghese Tomas Guimaraes Bessa. Tra di loro l’irlandese Gary Hurley, quinto, in grande evidenza nelle ultime uscite. Con due gare a disposizione possono avere chances, oltre a Guimaraes Bessa, anche i quattro che lo seguono, l’olandese Koen Kouwenaar, lo svizzero Mathias Eggenberger e gli altri due olandesi Davey Porsius e Vince Van Veen. Tutti favoriti, ma saranno tanti gli outsiders in cerca di gloria che possono influenzare l’ago della bilancia. Ad esempio due vincitori stagionali in ritardo nell’ordine di merito quali il dilettante francese Oihan Guillamoundeguy (17°), che ha partecipato al Cazoo Open de France (45°) vinto da Guido Migliozzi, e lo spagnolo Manuel Morugan (18°), ma vanno ricordati pure l’olandese Lars Keunen (15°) e l’irlandese Jonathan Yates (19°).
Gli italiani - Saranno 56 gli italiani in campo, compresi dieci dilettanti. Oltre al citato De Leo, che punta evidentemente alla quaterna, e Mazzoli, hanno buone possibilità Andrea Saracino, Manfredi Manica, Giulio Castagnara, Michele Ortolani, Gianmaria Rean Trinchero, Davide Buchi e Luca Cianchetti. I dilettanti hanno una bella occasione per fare esperienza, ma anche per mettersi in evidenza. Tra di loro ci saranno Filippo Ponzano, che si è imposto nel Campionato Internazionale d’Italia, Tommaso Rossin, campione italiano Ragazzi Match Play, Gianmarco Manfredi, Nicolò Agugiaro e Bruno Frontero.
Aprirà l’evento la Pro-Am del Castelconturbia Alps Open – Ad anticipare lo spettacolo, martedì 27 settembre, sarà la Pro-Am del Castelconturbia Alps Open, che permetterà a tanti dilettanti di poter scendere in campo insieme ad alcuni professionisti che poi saranno tra i protagonisti del torneo. Le squadre, composte da un pro e da tre amateur, si confronteranno sulla distanza di 18 buche con formula “tour scramble e use your pro”.
Formula di gara e montepremi – Il Castelconturbia Alps Open si disputerà sulla distanza di 54 buche, con taglio dopo 36 che lascerà in gara i primi 40 classificati e i pari merito al 40° posto. Il montepremi è di 40.000 euro, con prima moneta di 5.800.
Il percorso – Nel 1898 il Couturbier Golf Course era l’unico campo da golf in Piemonte, quando in Italia ne esistevano solo due. Nel 1984 viene rifondato per la terza volta con il nome di Golf Club Castelconturbia ed affiliato alla FIG. L’inaugurazione del campo pratica risale al 1986, fino all’apertura al gioco di tutte le 27 buche nel 1987 (tre percorsi di nove buche: si giocherà sui tracciati blu e giallo). Progettato e costruito da Robert Trent Jones Sr, è stato realizzato su una superficie di oltre un milione di metri quadrati. Sorge nella Contea di Conturbia, nelle vicinanze del Castello seicentesco. Ha ospitato per due volte l’Open d’Italia (1991 e 1998) e il Challenge Tour (Italian Challenge Open Eneos Motor Oil) nel 2020.
Sesta tappa dell’Italian Pro Tour – Il Castelconturbia Alps Open è il sesto torneo degli otto nel calendario dell’Italian Pro Tour 2022. E’ stato preceduto dall’Abruzzo Alps Open in aprile al Miglianico G&CC, dai due svoltisi a maggio, il Molinetto Alps Open al Molinetto Country Club, e il Memorial Giorgio Bordoni presented by AON a La Pinetina GC, dai due disputati a luglio, l’Italian Challenge Open (Challenge Tour) al Golf Nazionale e il Roma Alps Open al GC Parco de’ Medici. La stagione dell’Italian Pro Tour si concluderà con il Senior Italian Open (Legends Tour, 21-23 ottobre, Argentario Golf Club) e con il Campionato Nazionale Open (23-26 novembre, Golf Nazionale).
I Partner – L’Italian Pro Tour ha il supporto di DS Automobiles (Main Partner); Fideuram (Official Bank); Kappa (Technical Supplier), Rinascente, Poste Assicura ed Eureco (Official Supplier); Corriere dello Sport, Tuttosport, Il Giornale (Media Partner). Sport Senza Frontiere Onlus (Social Partner). Official advisor: Infront.
Secondo successo sul LPGA Tour per la thailandese Atthaya Thitikul, 19enne di Ratchaburi, che ha concluso con 196 (67 61 68, -17) colpi il Walmart NW Arkansas Championship presented By P&G sul percorso del Pinnacle Country Club (par 71), a Rogers in Arkansas, dove Giulia Molinaro, 71ª con 139 (72 67, -3), è uscita al taglio per un colpo.
Atthaya Thitikul, che si è anche imposta sul Ladies European Tour per quattro volte (due da dilettante), ha terminato il torneo alla pari con Danielle Kang (196 - 67 65 64) - tornata da poco alle gare essendosi dovuta curare per una grave malattia alla colonna vertebrale - e poi l’ha superata alla seconda buca di spareggio. Round in 68 (-3) colpi per la Thitikul con quattro birdie e un bogey e in 64 (-7) per la Kang, con un eagle e cinque birdie, miglior parziale di giornata.
Al terzo posto con 197 (-16) la coreana Chella Choi, al quarto con 199 (-14) la thailandese Pornanong Phlatum e tra le sette concorrenti al quinto con 200 (-13) Lizette Salas, la neozelandese Lydia Ko e la francese Celine Boutier.
Difesa del titolo fallita dalla giapponese Nasa Hataoka, 58ª con 209 (-4), e torneo da dimenticare per Nelly Korda, Lexi Thompson e per l’australiana Minjee Lee, tutte uscite al taglio, caduto a 138 (-4), con lo stesso 140 (-2). La vincitrice è stata gratificata con un assegno di 345.000 dollari su un montepremi di 2.300.000 dollari.
LA VIGILIA - E’ tutto pronto sul percorso del Pinnacle Country Club di Rogers (Arkansas), dove andrà in scena il Walmart NW Arkansas Championship Presented By P&G, torneo del LPGA Tour. Un field di alto livello, con sei delle migliori dieci atlete dell’ordine di merito che parteciperanno all’evento. Ci sarà anche Giulia Molinaro, che proverà a riscattarsi dopo il taglio subito la scorsa settimana. La manifestazione si disputerà dal 23 al 25 settembre sulla distanza di 54 buche e metterà in palio un montepremi complessivo di 2.300.000 dollari.
Tra le atlete da tenere d’occhio ci sarà Nasa Hataoka, vincitrice lo scorso anno e numero dieci del Rolex Rankings. Oltre alla giapponese, saranno presenti anche Nelly Korda (campionessa olimpica a Tokyo e numero due della classifica mondiale), Minjee Lee (seconda lo scorso anno e terza nel ranking), Lydia Ko (numero quattro), Atthaya Thitikul (numero cinque), Lexi Thompson (numero sette).
Mancano sette tornei alla fine della stagione e la corsa per la miglior giocatrice del Rolex Rankings è ancora tutta da decidere. Sarà assente, però, la leader della classifica Jin Young Ko. Una ghiotta occasione per Nelly Korda e Minjee Lee per provare ad accorciare le distanze sulla coreana, saldamente al comando da gennaio.
Britney Yada, con un bel recupero nel round conclusivo, ha vinto con 205 (69 71 65, -11) colpi il Murphy USA El Dorado Shootout disputato sul percorso del Mystic Creek Golf Club (par 72), a El Dorado in Arkansas. A metà classifica Roberta Liti, 49ª con 221 (76 70 75, +5).
Risiede a Hilo, nelle Isole Hawaii, e a 30 anni, 11 mesi e 24 giorni Britney Yada, professionista dal 2014, ha ottenuto il primo titolo sull’Epson Tour per un palmarès in cui ne figura uno anche sul Cactus Tour, uno dei circuiti minori americani. Con un giro finale in 65 (-7, sette birdie senza bogey), miglior parziale del turno, ha lasciato a due colpi Tardy Bailey (207, -9) e a quattro Kristen Gillmann e la coreana Jiwon Jeon (209, -7). In quinta posizione con 210 (-6) Daniela Iacobelli, la filippina Clariss Guce e la finlandese Kiira Riihijarvi, leader dopo 36 buche.
Roberta Liti ha girato in 75 (+3) con due birdie, tre bogey e un doppio bogey perdendo 14 posizioni, ma è tornata a premio dopo tre tagli subiti di fila. A Britney Yada è andato un assegno di 33.750 dollari su un montepremi di 225.000 dollari.
LA VIGILIA - L’Arkansas non sarà il palcoscenico solo del LPGA Tour (Walmart NW Arkansas Championship Presented by P&G), ma anche dell’Epson Tour, giunto al terzultimo appuntamento della stagione. Sul percorso del Mystic Creek Golf Club di El Dorado, dal 23 al 25 settembre, andrà in scena il Murphy USA El Dorado Shootout. Saranno 108 le atlete che parteciperanno all’evento, che si disputerà sulla distanza di 54 buche e che metterà in palio un montepremi complessivo di 225.000 dollari con prima moneta di 33.750. Tra queste, presente anche Roberta Liti, che lo scorso anno chiuse al 55/o posto. La toscana, 67/a nella “Road to the LPGA”, è alla ricerca di un risultato di prestigio sul secondo circuito femminile statunitense.
Oltre all’azzurra, ci saranno sette delle migliori dieci dell’ordine di merito e 11 delle 16 vincitrici del 2022. Presente anche la portoricana Maria Torres, che la scorsa settimana si è aggiudicata il Guardian Championship. Difenderà il titolo la coreana Kum-Kang Park. Non ci saranno Xiaowen Yin e Lucy Li, rispettivamente leader e numero due della ‘money list’, ma saranno presenti le svedese Linnea Strom (terza) e Daniela Holmqvist (decima), l’australiana Grace Kim (quarta), le statunitensi Gabriella Then (quinta), Alexa Pano (settima) e Jillian Hollis (nona) e la cinese Yan Liu (ottava).
Vittoria a sorpresa della svedese My Leander che ha ottenuto il primo titolo sul LET Access imponendosi con 213 (72 73 68, -3) colpi, unica giocatrice con uno score sotto par, nel Rose Ladies Open sul percorso del The Melbourne Club At Brocket Hall (par 72), ad Hatfield, nei pressi di Welwyn Garden City, in Inghilterra, dove la migliore delle italiane è stata Alessandra Fanali, debuttante tra le proettes, 18ª con 221 (77 71 73, +5).
My Leander, 28enne di Östertälje, ha avuto la meglio con un giro finale in 68 (-4, sette birdie, tre bogey), che le ha permesso di distaccare di tre colpi la spagnola Noemi Jimenez Martin, seconda con 216 (par), in vetta dopo due round. In terza posizione con 217 (+1) la francese Yvie Chaucheprat, l’inglese Amy Taylor e la ceca Sara Kouskova e in sesta con 218 (+2) la tedesca Patricia Isabel Schmidt, l’inglese Rochelle Morris e la neozelandese Momoka Kobori.
Al 19° posto con 222 (72 74 76, +6) Erika De Martini e al 25° con 224 (+8) Clara Manzalini (74 74 76) e Lucrezia Colombotto Rosso (75 72 77).
Sono uscite al taglio Sara Berselli, 68ª con 157 (79 78, +13), e Martina Flori, 78ª con 159 (78 81, +15). Alla vincitrice è andato un assegno di 10.400 euro su un montepremi di 65.000 euro.
LA VIGILIA - Il LET Access è quasi ai titoli di coda. Mancano tre eventi alla fine della stagione quando si assegneranno le ‘carte’ per il Ladies European Tour 2023, il prossimo in Inghilterra e gli ultimi due in Spagna.
Sul percorso del The Melbourne Club At Brocket Hall, ad Hatfield, nei pressi di Welwyn Garden City, si disputa il Rose Ladies Open (23-25 settembre) con la partecipazione di sei proette italiane: Lucrezia Colombotto Rosso, Erika De Martini, Sara Berselli, Martina Flori, Clara Manzalini e Alessandra Fanali, alla prima gara da professionista e che nel prossimo ottobre parteciperà allo Stage 2 della Qualifying School del LPGA Tour, dopo aver vinto lo Stage 1.
Nel field nove tra le prime dieci della money list, delle quali cinque sono anche vincitrici stagionali: la ceca Sara Kouskova (n. 2), tre titoli, la tedesca Patricia Isabel Schmidt (n. 3), la neozelandese Momoka Kobori (n. 4), due successi, la dilettante olandese Lauren Holmey (n. 5) e l’australiana Kristalle Blum (n. 7). Al via anche la svedese Anna Magnusson (n. 6), l’inglese Gemma Clews (n. 8), l’austriaca Katharina Muehlbauer (n. 9) e la scozzese Hannah McCook (n. 10). Assente la tedesca Chiara Noja (n. 1), già sicura di avere l’ambita “carta”. Altre due le vincitrici nel 2022 in gara, Lucrezia Colombotto Rosso (suo il Terre Blanche Ladies Open a inizio anno) e l’amateur francese Nastasia Nadaud.
Tutte favorite, naturalmente, insieme all’azzurra, che con un nuovo successo potrebbe dare una svolta alla sua stagione. Vi sono, comunque, tante altre giocatrici in grado di dire la loro tra le quali ricordiamo l’inglese Eleanor Givens, la spagnola Noemi Jimenez, la transalpina Lucie Andrè e la finlandese Niina Liias. Il montepremi è di 65.000 euro.
PROSSIMO REPORT AL TERMINE DEL TORNEO
LA VIGILIA - Ancora quattro tornei prima di arrivare al Rolex Challenge Tour Grand Final dove si assegneranno le 20 “carte” per il DP World Tour 2023. Si fa sempre più serrata la lotta per entrare tra i primi 45 della money list, che accederanno all’atto conclusivo, ma anche per salire più in alto possibile all’interno del ranking.
In programma lo Swiss Challenge (22-25 settembre) sul percorso del Golf Saint Apollinaire, a Folgensbourg in Francia, dove saranno al via cinque italiani: Lorenzo Scalise, Matteo Manassero, Aron Zemmer, Giulio Castagnara e Stefano Mazzoli.
A conferma che tutti vogliono trarre il massimo profitto dalle gare rimanenti scenderanno in campo 16 giocatori tra i primi 20 dell’ordine di merito, compreso il sudafricano Juan Carlo Ritchie, assente da metà agosto e che, avendo preferito più volte gareggiare sul DP World Tour, è sceso dalla prima alla decima posizione nella Road To Mallorca (money list) e ora corre qualche rischio.
Non cedono alle possibili lusinghe del tour maggiore i due tedeschi che guidano il gruppo, Alexander Knappe, numero uno del ranking, e Freddy Schott, numero due, mentre tra i top ten si sono concessi un turno di riposo l’inglese Nathan Kimsey (n. 3), il danese Oliver Hundeboll (n. 4) e il norvegese Kristian Krogh Johannessen (n. 8). Ci saranno gli altri che seguono, gli svedesi Jens Dantorp (n. 5) e Mikael Lindberg (n. 6), lo svizzero Jeremy Freiburghaus (n. 7), il francese Robin Sciot-Siegrist (n. 9) e appunto Ritchie.
Prova a risalire tra i venti Scalise, attualmente 29° nella money list, mentre Matteo Manassero (59°) ha bisogno di un risultato di prestigio per entrare tra i 45 e ottenere un biglietto per il Grand Final (3-6 novembre, Mallorca, Spagna). Il montepremi è di 250.000 euro dei quali 40.000 gratificheranno il vincitore.
Klara Spilkova (66 68 73 67) ha conquistato il KPMG Women's Irish Open, torneo del Ladies European Tour che si è disputato al Dromoland Castle Golf Club, a Newmarket-on-Fergus, in Irlanda. La ceca si è imposta al playoff davanti alla finlandese Ursula Wikstrom (69 66 71 68) e alla danese Nicole Broch Estrup (70 66 70 68) dopo che tutte e tre avevano chiuso le 72 buche regolamentari con un totale di 274 (-14) colpi. Virginia Elena Carta, unica azzurra in gara, si è piazzata 49/a con uno score di 287 (72 71 73 71, -1).
Per la 27enne di Praga si tratta del secondo successo in carriera sul LET dopo quello ottenuto nel 2017 al Lalla Meryem Cup. Grazie a questo exploit, la classe 1994 ha incassato un assegno di 60.000 euro su un montepremi complessivo di 400.000.
Il prossimo appuntamento del Ladies European Tour saà l'Aramco Team Series - New York, in programma dal 13 al 15 ottobre sul percoro del Trump Golf Links At Ferry Point.
LA VIGILIA - Virginia Elena Carta è nell’ottimo field del KPMG Women's Irish Open, il torneo del Ladies European Tour in programma dal 22 al 25 settembre sul tracciato del Dromoland Castle Golf Club, a Newmarket-on-Fergus in Irlanda. L’azzurra, in un buon momento di forma, ha ottenuto tre top 15 nelle ultime sei uscite con un ottavo posto (Big Green Egg Open) suo miglior risultato nel 2022.
Tra le favorite dell’evento alcune vincitrici stagionali, a iniziare dalla svedese Linn Grant, numero uno della Road To Costa del Sol (ordine di merito) e quattro successi nell’anno, per proseguire con la francese Anne-Charlotte Mora, la finlandese Tiia Koivisto, la belga Manon De Roey, la spagnola Ana Pelaez Trivino, le inglesi Meghan MacLaren e Liz Young e con la ceca Jana Melichova.
Tra le altre possibili protagoniste ricordiamo la scozzese Catriona Matthew, capitana del Team Europe nelle ultime due vittoriose Solheim Cup, l’irlandese Leona Maguire, l’inglese Gabriella Cowley, l’argentina Magdalena Simmermacher, la sudafricana Nicole Garcia, l’olandese Anne Van Dam, la ceca Klara Spilkova, la slovena Pia Babnik e le indiane Tvesa Malik e Diksha Dagar. Il montepremi è di 400.000 euro.
Guido Migliozzi, dopo una spettacolare rimonta finale, ha vinto con 268 (69 71 66 62, -16) colpi la 104ª edizione del Cazoo Open de France, firmando il suo terzo titolo sul DP World Tour sul percorso del Le Golf National a Guyancourt, vicino a Parigi, che nel 2018 ha ospitato la Ryder Cup.
Il 25enne vicentino, con un parziale di 62 (-9, nove birdie sulle ultime 13 buche), record del campo eguagliato, ha rimontato dal nono posto, dove rendeva cinque colpi al leader, l’olandese Rasmus Hojgaard, sorpassandolo e relegandolo al secondo posto con 269 (-15). Al terzo con 273 (-11) il francese Paul Barjon, il sudafricano George Coetzee e il belga Thomas Pieters, al sesto con 274 (-10) il gallese Jamie Donaldson, al settimo con 275 (-9) l’inglese Jordan Smith e all’ottavo con 276 (-8) il tedesco Yannik Paul, il danese Jeff Winther e lo scozzese Robert MacIntyre, vincitore del precedente DS Automobiles 79° Open d’Italia. Francesco Laporta è terminato 68° con 288 (73 69 76 70, +4).
Migliozzi ha ottenuto la terza vittoria italiana all’Open de France dopo quelle di Ugo Grappasonni nel 1949 e di Costantino Rocca nel 1993. “E’ stata una giornata incredibile” ha detto l’azzurro che ha ricevuto un assegno di 510.000 euro su un montepremi di tre milioni di euro. “Ho giocato in maniera molto solida, mi sono trovato sempre a mio agio. Amo queste gare molto combattute sino alla fine. Non ero nervoso perché mi piaceva quello che stavo facendo sul campo e mi sono veramente divertito. Il mio obiettivo era di conservare la ‘carta’ per l’anno prossimo e qui di fare un bel torneo. Ora però i punti conquistati per la Ryder Cup 2023 mi danno la spinta giusta puntare a un posto in squadra. Sarebbe il mio grande sogno”. E per la sua eccellente prova sono arrivati anche i complimenti dell’inglese Luke Donald, capitano del Team Europe.
Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf, ha dichiarato: “Quella firmata da Guido Migliozzi all’Open de France, con una grande rimonta nel giro finale, è una vittoria importantissima anche verso la Ryder Cup 2023. Arrivata in uno dei tornei più antichi e prestigiosi del DP World Tour, che negli ultimi 30 anni sembrava stregato per i colori azzurri visti i tanti secondi posti ottenuti, in primis con Francesco Molinari. Proprio il torinese su questo campo, il Le Golf National, nel 2018 ha trascinato il team Europe nella sfida contro gli Usa. E qui l’Italia, per la prima volta nella sua storia, ha recentemente conquistato il campionato del mondo a squadre. Vincere su questo percorso non è cosa da tutti ed è per questo che quello di Migliozzi è un successo che vale doppio. Per il golf italiano questa è una vittoria fondamentale, la terza di un azzurro all’Open de France dopo quelle di Ugo Grappasonni nel 1949 e di Costantino Rocca nel 1993. Che arriva proprio quando manca ormai un anno alla Ryder Cup 2023 di Roma, dove l’Italia sarà protagonista anche in campo”.
Migliozzi, una bella carriera da dilettante, ha iniziato a farsi conoscere nel 2017 con la vittoria nel Miglianico Open sull’Alps Tour, dove nella stagione successiva ha colto altri due titoli (Memorial Giorgio Bordoni e Abruzzo Open). A fine anno ha conquistato la ‘carta’ per il circuito europeo e nel 2019 da rookie ha firmato i primi suoi due successi(Magical Kenya Open a marzo e Belgian Knockout a giugno). Nel 2021 per tre volte è giunto secondo e poi ha siglato un ottimo quarto posto in un major, l’US Open.
Non hanno superato il taglio Lorenzo Gagli (73 70) e Renato Paratore (75 68), 77.i con 143 (+1) ed Edoardo Molinari, 110° con 145 (71 74, +3).
TERZO GIRO - Il danese Rasmus Hojgaard, dopo aver dominato i primi due round, perde colpi - ma non la leadership - e riapre la 104ª edizione dell'Open de France. A Le Golf National (par 71) di Guyancourt, che nel 2018 ha ospitato la Ryder Cup, Hojgaard con un parziale di 74 (+3) per un totale di 201 (62 65 74, -12), ad un giro dal termine ha un solo colpo di vantaggio nei confronti del sudafricano George Coetzee, secondo con 202 (-11) davanti al belga Thomas Pieters e al francese Paul Barjon, terzi con 203 (-10).
Nel torneo del DP World Tour, che mette in palio 3 milioni di euro, rimonta Guido Migliozzi. Il vicentino, con un "moving day" chiuso in 66 (-5, cinque birdie) e con un totale di 206 (69 71 66, -7), è risalito dalla 34ª alla nona posizione ed è ora distante cinque colpi da Hojgaard. Prova invece incolore per il pugliese Francesco Laporta, solo 73° con 218 (+5).
E ora il rush finale. Rasmus Hojgaard (che a metà gara vantava sette colpi di vantaggio nei confronti di Coetzee), 21enne di Billund, in Francia insegue il quarto successo in carriera sul circuito.
SECONDO GIRO - Continua lo show di Rasmus Hojgaard all'Open de France. A Guyancourt, nel torneo del DP World Tour, il danese grazie a un parziale di 65 (-6) per un totale di 127 (62 65, -15) ha ribadito la sua leadership e, a metà gara, è in fuga. Sul percorso del Le Golf National (par 71), che nel 2018 ha ospitato la Ryder Cup, il 21enne di Billund ha preso il largo. E quando mancano 36 buche dal termine della competizione, vanta sei colpi di vantaggio nei confronti del francese Paul Barjon, secondo con 133 (-9) davanti al sudafricano George Coetzee, terzo con 134 (-8).
Tra gli azzurri, il migliore è ancora Guido Migliozzi, che scivola però dalla 21ª alla 34ª posizione con 140 (69 71, -2) dopo un round con tre birdie e altrettanti bogey. Accede alla fase finale del torneo pure Francesco Laporta, 64° con 142 (par), mentre sono usciti al taglio Renato Paratore e Lorenzo Gagli 77.i con 143 (+1) ed Edoardo Molinari, 110° con 145 (+3).
Sette birdie e un bogey nel secondo giro per Rasmus Hojgaard che in Francia, in un evento che mette in palio 3 milioni di euro, insegue il quarto successo sul DP World Tour un anno e un mese dopo il suo ultimo titolo, arrivato in Svizzera il 29 agosto del 2021 in occasione dell'Omega European Masters.
PRIMO GIRO - La 104ª edizione dell'Open de France, a Guyancourt, è iniziata nel segno di Rasmus Hojgaard. Al Le Golf National (par 71), che nel 2018 ha ospitato la Ryder Cup, il danese ha chiuso il primo giro con uno score di 62 (-9) colpi. Dieci birdie e un solo bogey per il 21enne di Billund che precede in classifica lo svedese Alexander Bjork, secondo con 64 (-7), e il francese Paul Barjon, terzo con 65 (-6). Mentre lo scozzese Robert MacIntyre - tra i più attesi della competizione, inserita nel calendario del DP World Tour -, reduce dal successo a Roma nell'Open d'Italia, è invece nono con 67 (-4).
Per quel che riguarda gli azzurri, il migliore è Guido Migliozzi. Al termine delle 18 buche di apertura il vicentino è 21° con 69 (-2, due birdie senza bogey)). Molto indietro Francesco Laporta e Lorenzo Gagli, 96.i con 73 (+2), Edoardo Molinari, 119° con 74 (+3), e Renato Paratore, 132° con 75 (+4).
L'Open de France, tornato protagonista tre anni dopo l'ultima volta (non si è giocato, causa Covid-19, nel 2020 e nel 2021), ha un montepremi di 3.000.000 i di euro.
LA VIGILIA - Dopo lo spettacolo del DS Automobiles 79° Open d’Italia, nel calendario del DP World Tour e tre anni dopo l’ultima volta, torna protagonista il Cazoo Open de France. Il torneo, arrivato alla 104esima edizione (non si è giocato nel 2020 e nel 2021 a causa del perdurare dell’emergenza epidemiologica da Covid-19), è in programma dal 22 al 25 settembre al Le Golf National di Guyancourt, vicino a Parigi. L’evento mette in palio 3 milioni di euro.
Da Migliozzi a Edo Molinari, cinque gli azzurri in gara - Sul campo che nel 2018 ha ospitato la Ryder Cup, cinque gli azzurri in gara: Guido Migliozzi, Francesco Laporta, Edoardo Molinari, Renato Paratore e Lorenzo Gagli.
Dal 1906, anno della prima edizione, la competizione ha parlato italiano nel 1949, quando Ugo Grappasonni firmò l’impresa, e nel 1993 grazie all’exploit di Costantino Rocca. Tanti invece i secondi posti con Francesco Molinari (assente per l’occasione, su questo campo è stato il trascinatore del team Europe nella 42esima edizione della Ryder Cup con cinque incontri vinti, record europeo) runner up nel 2016, 2012 e 2010. Stesso risultato anche per Costantino Rocca nel 2001, per Massimo Florioli nel 1998 e per Aldo Casera nel 1954. In un appuntamento prestigioso, conquistato in passato da campionissimi del golf quali, tra gli altri, Severiano Ballesteros (4 successi), Nick Faldo (tre), Bernhard Langer e Josè Maria Olazabal.
Il field – Dall’americano Patrick Reed allo scozzese Robert MacIntyre (reduce dalla vittoria a Roma, sul percorso del Marco Simone Golf & Country Club, nel DS Automobiles 79° Open d’Italia), dai gemelli danesi Hojgaard, Nicolai e Rasmus, al sudafricano Daniel Van Tonder. Field di buon livello al Le Golf National dove saranno tanti i francesi che cercheranno gloria in casa. Tra questi Victor Perez (terzo all’Open d’Italia), Antoine Rozner, Matthieu Pavon, Julien Brun e Mike Lorenzo-Vera. Curiosità: solo un giocatore, peraltro transalpino, è riuscito a vincere per tre volte consecutive l’Open de France: Marcel Dallemagne, campione nel 1936-1937-1938 (nel 1937 si impose anche nell’Open d’Italia).
Il belga Nicolas Colsaerts, che dallo scorso gennaio sta combattendo con una rara malattia renale, proverà a bissare il titolo conquistato nel 2019 dopo un digiuno lungo 7 anni.
Il torneo in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2 – Il Cazoo Open de France verrà trasmesso in diretta su GOLFTV e su Eurosport 2 con collegamenti ai seguenti orari. GOLF TV: giovedì 22 settembre e venerdì 23, dalle ore 13,30 alle ore 18,30; sabato 24 e domenica 25, dalle ore 13,30 alle ore 18. Eurosport 2: stessi orari ad eccezione di venerdì 23, dalle ore 14,30 alle ore 18,30. Commento tecnico di Maurizio Trezzi e di Marco Durante.
Gli Stati Uniti vincono a Charlotte la 14ª edizione della Presidents Cup e festeggiano il nono successo consecutivo nell'evento. Nel North Carolina, niente da fare per l'International Team (giocatori europei esclusi), battuti dai padroni di casa con il punteggio di 17,5-12,5. A firmare il punto decisivo, il californiano Xander Schauffele, medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo. Appuntamento da ricordare per Jordan Spieth, sesto giocatore americano ad aver vinto cinque incontri su cinque nella kermesse. Unica nota negativa, per la compagine a stelle e strisce, il deludente rendimento di Scottie Scheffler. Un solo pareggio, tre sconfitte e una esclusione. Questo il bottino del numero 1 al mondo, ko anche nel singolo contro il colombiano Sebastian Munoz.
Niente da fare per l'International Team di Trevor Immelman, che ha sì provato la rimonta nel terzo giorno di gara, senza però mai entrare realmente in partita. E adesso il bilancio è di 12 successi Usa, un pareggio e una sola vittoria dell'International Team.
TERZA GIORNATA - A Charlotte (North Carolina) l'International Team (giocatori europei esclusi) rialza la testa, dimezza lo svantaggio nei confronti degli Usa e, nelle 12 sfide di singolo che concluderanno la contesa, cercherà la rimonta nella 14ª edizione della Presidents Cup golf. Gli Stati Uniti di Davis Love III restano in vantaggio per 11-7 e, per festeggiare il nono successo consecutivo nella competizione, dovranno conquistare 4,5 punti (12 quelli ancora in palio), contro gli 8,5 necessari per gli avversari. Impresa dunque difficilissima per l'International Team di Trevor Immelman, comunque protagonista di una buona rimonta grazie ai tre punti ottenuti nei quattro match fourball in programma nel penultimo giorno di gara dopo il grande equilibrio nei foursome.
Gli Stati Uniti sorridono con Justin Thomas, primo giocatore nella storia della Presidents Cup a raggiungere 10 vittorie in 3 apparizioni nell'evento. Ma Davis Love III deve risolvere il caso riguardante Scottie Scheffler. Il numero 1 mondiale, al debutto in questa kermesse, non ha ancora vinto una partita. Per lui solo un pareggio, con due sconfitte e una esclusione nei fourball. Nel singolo, Scheffler si troverà di fronte il colombiano Sebastian Munoz. Il 26enne di Ridgewood (New Jersey) è chiamato alla reazione.
SECONDA GIORNATA - Non c'è storia a Charlotte (North Carolina) nella 14ma edizione della Presidents Cup. Gli Stati Uniti dopo gli incontri di doppio "fourball" hanno allungato il proprio vantaggio nei confronti dell'International Team (giocatori europei esclusi). La compagine a stelle e strisce, guidata da Davis Love III, conduce per 8-2 su quella di Trevor Immelman.
Implacabile il duo composto da Justin Thomas/Jordan Spieth, abile ad arginare (con il risultato di 2&1) la concorrenza di Adam Scott/Cameron Davis. Successi pure per Patrick Cantlay/Xander Schauffele (3&2 su Hideki Matsuyama e Tom Kim) e Billy Horschel/Max Homa (1 up su Corey Conners/Taylor Pendrith).
Mentre è terminato in parità il match tra Scottie Scheffler/Sam Burns e Sungjae Im/Sebastian Munoz, così come quello tra Kevin Kisner/Cameron Young e Mito Pereira/Christiaan Bezuidenhout.
Ancora nessuna vittoria per Scheffler, numero 1 mondiale. Questo, fin qui, l'unico neo per la squadra statunitense che insegue la nona vittoria consecutiva nella competizione.
PRIMA GIORNATA - E' subito dominio Usa nella 14esima edizione della Presidents Cup. A Charlotte, gli Stati Uniti di Davis Love III, hanno chiuso la prima giornata d'incontri di doppio in vantaggio per 4-1 sull'International Team (giocatori europei esclusi) di Trevor Immelman.
Nel North Carolina e sul percorso del Quail Hollow Club, nella prima giornata di sfide foursome, la compagine a stelle e strisce è partita con il piede giusto. Quattro i successi: Patrick Cantlay/Xander Schauffele hanno giganteggiato (6&5 il risultato) su Adam Scott/Hideki Matsuyama. Mentre Jordan Spieth/Justin Thomas e Cameron Young/Collin Morikawa hanno superato rispettivamente (e con lo stesso punteggio, 2&1) Sungjae Im/Corey Conners e Tom Kim/ Lee Kyoung-hoon. Exploit (1up) pure per Tony Finau/Max Homa, che hanno battuto al fotofinish Taylor Pendrith/Mito Pereira. Lo scatto d'orgoglio, per l'International Team, è arrivato con il duo Si Woo Kim/Cameron Davis, bravo a sconfiggere (per 2up) Scottie Scheffler (numero 1 mondiale) e Sam Burns.
Gli Stati Uniti inseguono la nona vittoria consecutiva in un torneo già conquistato undici volte
LA VIGILIA - A Charlotte, negli Stati Uniti (North Carolina), è tutto pronto per la 14esima edizione della Presidents Cup - in programma dal 22 al 25 settembre - che si prepara a tornare protagonista tre anni dopo l'ultima volta.
Da una parte gli Usa guidati da Davis Love III (campione Major, ha conquistato il PGA Championship nel 1997), dall'altra l'International Team (giocatori europei esclusi) capitanato dal sudafricano Trevor Immelman, vincitore del The Masters nel 2008.
La sfida (la prima edizione si giocò nel 1994, a capo dell'organizzazione c'è il PGA Tour) si disputerà sul percorso del Quail Hollow Club. In palio nessun montepremi, con il PGA Tour che devolverà dei proventi a enti di beneficenza scelti da giocatori, capitani e assistenti delle due compagini. Gli Stati Uniti fin qui hanno dominato la scena vincendo 11 volte la competizione. L'unico exploit dell'International Team è arrivato nel 1998 in Australia, mentre in parità si è chiuso il match del 2003 in Sudafrica.
Gli Usa, anche questa volta, partono con i favori del pronostico. Visto che potranno contare pure sull'apporto del numero 1 mondiale, Scottie Scheffler. Tra i big della compagine a stelle e strisce ecco, tra gli altri, Patrick Cantlay, Xander Schauffele e Justin Thomas.
L'International Team (entrambe le squadre sono composte da 12 giocatori) punterà molto sul giapponese Hideki Matsuyama, sul sudcoreano Sungjae Im e sull'australiano Adam Scott. Sia gli Usa che l'International Team hanno dovuto fare i conti con lo stop forzato - imposto dal PGA Tour - di alcuni campioni (da Bryson DeChambeau a Cameron Smith) che hanno scelto la Superlega araba e sono stati esclusi dall'evento. Che si deciderà nell'arco di quattro giorni: giovedì 22 settembre sono in programma 5 incontri foursome, venerdì 5 fourball, sabato 4 match fourball e altrettanti foursome. Mentre domenica 25 si giocheranno i 12 incontri di singolo. In caso di pareggio, le due squadre si "divideranno" la Presidents Cup. Ed è forse questa una delle principali differenze con la Ryder Cup (in caso di parità, la squadra che ha vinto la competizione l'ultima volta conserva il trofeo), che garantisce 28 punti in totale contro i 30 (di quest'anno) della Presidents Cup.
L'ultima edizione della Presidents Cup si è giocata nel 2019 quando gli Stati Uniti di Tiger Woods superarono in rimonta l'International Team di Ernie Els. Lo slittamento (causa emergenza sanitaria) della Ryder Cup dal 2020 al 2021 ha provocato anche il rinvio, di un anno, della Presidents Cup.
L’Italia (Matilde Andreozzi, Diana Maria Casartelli, Giovanni Bernardi, Paolo Perrino) ha ottenuto un bel terzo posto con 676 (229 225 222, +37) colpi nella classifica a squadre della The Amundi Evian Juniors Cup, prestigioso torneo giovanile riservato agli Under 14 disputato sul percorso dell’Evian Resort Golf Club (par 71) a Evian-les-Bains, in Francia.
Ha confermato il successo dello scorso anno la Francia (Oscar Couilleau, Tom De Herrypon, Alice Kong, Louise Uma Landgraf) con 649 (220 213 216, +10) che ha fatto l’en plein con le vittorie anche nelle due graduatorie individuali. I transalpini hanno preceduto di tre lunghezze il team degli Stati Uniti (652, +13). Al quarto posto la Spagna (679, +40) e al quinto la Repubblica Ceca (681, +42).
Nella classifica individuale maschile si è imposto, dopo una corsa di testa, Oscar Couilleau con 210 (71 69 70, -3), unico atleta capace di girare sotto par, che ha superato lo spagnolo Arian Rodriguez Burgos (217, +4) e lo svizzero Kai Liam Notteboom (219, +6), con il quale aveva condiviso la leadership nel primo round. Al quinto posto con 221 (77 71 73, +8) Andrea Perrino e al 14° con 239 (77 76 86, +26) Giovanni Bernardi.
Nella graduatoria femminile ha vinto Alice Kong (219 - 74 74 71, +6) dopo playoff con la statunitense Gianna Clemente (219 - 72 77 70) con la quale aveva terminato alla pari le 54 buche regolamentari. Fuori dallo spareggio per un colpo l’altra americana Angela Zhang (220, +7), che era in vetta dopo due round. In quinta posizione con 225 (75 78 72, +12) Matilde Andreozzi e in 11ª con 238 (80 81 77, +25) Diana Maria Casartelli. Hanno accompagnato le azzurrine gli allenatori Giovanni Magni e Camilla Mortigliengo.
LA VIGILIA - L’Italia partecipa alla The Amundi Evian Juniors Cup, prestigioso torneo giovanile riservato agli Under 14 in programma all’Evian Resort Golf Club di Evian-les-Bains, in Francia, dal 20 al 22 settembre. Il quartetto azzurro è composto da Matilde Andreozzi, Diana Maria Casartelli, Giovanni Bernardi e da Paolo Perrino, che sarà assistito dagli allenatori Giovanni Magni e Camilla Mortigliengo. Oltre all’Italia saranno in gara le rappresentative di altre tredici nazioni: Francia, che difende il titolo, Austria, Belgio, Danimarca, Spagna, Finlandia, Messico, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Svizzera, Turchia e Stati Uniti.
Il torneo, nato nel 2007, si svolge sulla distanza di 54 buche, 18 al giorno, con classifica a squadre (tre score su quattro giornalieri di ciascun quartetto) e individuale. In passato hanno preso parte all’evento, tra gli altri, gli statunitensi Jordan Spieth e Justin Thomas, la francese Pauline Roussin, l’indiana Aditi Ashok, l’irlandese Leona Maguire e la numero uno mondiale tra le dilettanti, l’americana Rose Zhang.
Sette giocatori italiani hanno superato lo Stage 1 della Qualifying School del DP World Tour che si è disputata al Bogogno Golf Resort (par 72) di Bogogno (Novara) e dove hanno concluso al primo posto con 268 (-20) lo statunitense Dan Erickson e gli olandesi Lars Keunen e Davey Porsius seguiti da un altro olandese, Floris De Haas, quarto con 269 (-19) e in vetta dopo tre round.
Tra gli azzurri il migliore è stato Filippo Celli, quinto con 270 (67 69 65 69, -18), passato al professionismo alla vigilia del DS Automobiles 79° Open d’Italia, che ha dato un’ulteriore prova delle sue qualità dopo un’estate da ricordare in cui ha conquistato il titolo europeo individuale, la Silver Medal quale miglior dilettante al The Open e il Campionato Mondiale a squadre con il team azzurro (insieme a Marco Florioli e a Pietro Bovari).
E’ stata una giornata in cui anche altri giocatori italiani si sono espressi a un ottimo livello con Federico Maccario (69 71 69 64) e Gianmaria Rean Trinchero (71 67 70 65) al settimo posto con 273 (-15). Il primo ha realizzato un 64 (-8, un eagle e sei birdie), miglior score di giornata, risalendo dal 23°, e il secondo un 65 (-7), recuperando dal 21°, punteggio sul giro che è stato eguagliato solo da altri due azzurri, il dilettante Alessandro Radig, decimo con 274 (-14), il quale ha guadagnato 16 posizioni, e da Cristiano Terragni, da 54° a 23° con 278 (-10), che non è riuscito a qualificarsi per un solo colpo. Hanno invece avuto accesso allo Stage 2 Davide Buchi, Edoardo Raffaele Lipparelli ed Enrico Di Nitto, 14.i con 273 (+13). In totale sono stati 22 i partecipanti promossi.
Lo Stage 2 si svolgerà dal 3 al 6 novembre su quattro campi spagnoli, due ad Alicante (Alenda Golf e Las Colinas G&CC), uno ad Almeria (Desert Springs Golf Club) e uno a Girona Empordà Golf). La finale è in programma a Tarragona (Infinitum Golf, Lakes Course), sempre in Spagna, dall’11 al 16 novembre dove 156 concorrenti si confronteranno sulla distanza di 108 buche per conquistare le ‘carte’ per il DP World Tour 2023.
LA VIGILIA - Sono venticinque i giocatori italiani che prendono parte alla sesta delle nove prove dello Stage 1 della Qualifying School del DP World Tour che si disputa dal 20 al 23 settembre (distanza 72 buche) sul percorso piemontese del Bogogno Golf Resort, a Bogogno (NO).
In campo Filippo Celli e il dilettante Flavio Michetti, che hanno appena partecipato al DS Automobiles 79° Open d’Italia, il primo al debutto tra i pro e il secondo premiato quale miglior amateur. Nel field, tra gli altri, Edoardo Raffaele Lipparelli, Enrico Di Nitto, Cristiano Terragni, Andrea Saracino, Federico Maccario, Andrea Romano, Jacopo Vecchi Fossa. Filippo Bergamaschi e Luca Cianchetti. Tra gli stranieri i francesi Xavier Poncelet e Thomas Elissalde, l’olandese Davey Porsius e ben 24 statunitensi.
I promossi nello Stage 1 saranno ammessi allo Stage 2 che avrà luogo dal 3 al 6 novembre su quattro campi spagnoli, due ad Alicante, uno ad Almeria e uno a Girona. La finale è in programma a Tarragona, sempre in Spagna, dall’11 al 16 novembre dove 156 concorrenti si confronteranno sulla distanza di 108 buche. Saliranno sul DP World Tour 2023 i primi 25 classificati e i pari merito al 25° posto.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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