Nicola Montanaro

Nicola Montanaro

La Ryder Cup 2023 di Roma in visita a Madrid. Dopo le celebrazioni “Year to Go” e a conclusione dell’Open di Spagna, il trofeo dell’iconica sfida Europa-Usa è arrivato nella capitale iberica. Dov’è andato in scena un doppio appuntamento: prima la visita nella Scuola Statale Italiana, nel segno del progetto “Golf a Scuola” della FIG, con 200 alunni che hanno partecipato con entusiasmo, regalato sorrisi e redatto disegni. Poi, un evento dal profilo internazionale a Palazzo de Amboage - ospiti dell’Ambasciatore italiano Riccardo Guariglia – sede (dal 1939) dell’Ambasciata italiana a Madrid, con una mostra che ha visto la Ryder Cup protagonista, fotografata in tutti i luoghi simbolo di Roma. Per l’occasione, sono arrivati anche dei videomessaggi di Luke Donald ed Edoardo Molinari, rispettivamente capitano e vicecapitano del Vecchio Continente alla Ryder Cup 2023, e di Guido Migliozzi, tra gli azzurri in rampa di lancio per la super sfida del prossimo anno.

Una giornata speciale, all’insegna dell’amicizia tra Italia e Spagna. Tra sport, golf e valori condivisi. Un viaggio tra passato e presente. Perché nel 1997 la Spagna ha ospitato per la prima volta nell’Europa Continentale, la Ryder Cup. Con il Team Europe, guidato da Severiano Ballesteros, che al Real Club Valderrama di Sotogrande (dove peraltro, dal 16 al 19 ottobre 2022 si giocherà l’Estrella Damm N.A. Andalucía Masters, torneo del DP World Tour) superò di misura il Team Usa anche grazie all’exploit di Costantino Rocca, capace di battere nel singolo Tiger Woods.

Da Valderrama a Roma, dalla Spagna all’Italia. Corsi e ricorsi storici, per un legame indissolubile tra Paesi amici. In una giornata dal respiro internazionale, nell’ambito di una vera diplomazia sportiva.

Hanno preso parte agli appuntamenti: Riccardo Guariglia, Ambasciatore italiano a Madrid; José Luis Martínez-Almeida Navasqüés, Sindaco di Madrid; Maria Amelia Lolli Ghetti, Vicepresidente Vicario della FIG; Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023; Marta Maestroni, Segretario Generale della FIG; Claudia Hernández, Vice Presidente della Real Federación Española De Golf, Jaime Salaverri Aguilar, Presidente del Comité Técnico de Profesionales della Real Federación Española De Golf e Vicepresidente della RFEG.

Le dichiarazioni

Riccardo Guariglia, Ambasciatore italiano a Madrid: “Non è un caso che della Ryder Cup si faccia menzione nel PNRR italiano, per via del suo altissimo valore simbolico, mediatico ed economico. L’amicizia tra Spagna e Italia è grande anche nell’ambito sportivo, questa giornata ne è stata la riprova”.

Maria Amelia Lolli Ghetti, Vicepresidente Vicario della FIG: “Per la FIG è motivo di orgoglio aver partecipato al primo evento di diplomazia sportiva per la promozione internazionale della Ryder Cup. Un incontro, grazie alla straordinaria ospitalità dell’Ambasciatore Riccardo Guariglia, che ha visto l’Ambasciata Italiana di Spagna, la Federazione Italiana Golf e la Real Federación Española De Golf creare un ponte tra istituzionalità e sport, tracciando una nuova strada in ambito golfistico. In questa giornata, il golf italiano è stato assoluto protagonista in una cornice fantastica come Madrid alla presenza del Sindaco Josè Luis Martìnez-Almeida Navasqués. Prima l’entusiasmo contagioso dei piccoli studenti della Scuola Statale Italiana, poi il convegno e la mostra fotografica in Ambasciata, hanno dimostrato quanto possa svilupparsi il nostro movimento con la spinta propulsiva della Ryder Cup”.

Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023: “Grazie a questo incontro istituzionale internazionale, il Progetto Ryder Cup 2023 ha oltrepassato i confini nazionali per un evento di altissimo prestigio che rafforza la vicinanza tra Spagna e Italia con la valorizzazione del turismo golfistico in primo piano. La visita alla Scuola Statale italiana di Madrid, inoltre, ha gettato le premesse per un ulteriore sviluppo del Progetto ‘Golf a Scuola’. Dalla Ryder Cup del 1997 di Valderrama - prima edizione al di fuori del Regno Unito - fino alla sfida Europa-Usa del 2023 per la prima volta nella storia in programma in Italia. La FIG, nel solco dell’esempio spagnolo, punta a rendere unico un appuntamento che non si fermerà alla gara, ma lascerà una legacy tangibile nel tempo in termini di crescita del movimento, inclusione e interventi infrastrutturali per il territorio”.

Claudia Hernández, Vice Presidente della Real Federación Española De Golf: “Sono convinta che per il golf italiano ci sarà un prima e un dopo come successo anche alla Spagna con la Ryder Cup del 1997 di Valderrama che ha contribuito alla definitiva consacrazione del golf nel nostro Paese. La Ryder Cup è un evento unico per l’atmosfera che genera sugli spalti e per il legame fantastico che si crea tra il pubblico e i giocatori. E l’Italia saprà sfruttare questo appuntamento al massimo. I valori del golf entreranno a far parte della cultura sportiva del popolo italiano”.

 

 

 

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Paris Appendino vince in Francia

Nuova vittoria delle dilettanti italiane in campo internazionale. L’ha ottenuta Paris Appendino, che si è imposta con 209 (70 70 69, -7) colpi nell’Internationaux de France Dames-Trophée Cécile De Rothschild disputato al Golf International De Roissy (par 72) in Francia. Al torneo hanno preso parte anche Emma Lundgren 13ª con 217 (74 72 71, +1), Rebecca Galasso (72 75 72) e Marta Spiazzi (70 73 75), 18.e con 219 (+3).

Paris Appendino, 16enne nata ad Asti e tesserata per il Royal Park I Roveri, ha iniziato la gara al quarto posto, poi è salita al terzo nel secondo giro e nel terzo ha rimontato con un parziale di 69 (-3, cinque birdie e due bogey). Ha lasciato a un colpo la danese Cecilie Finne-Ipsen, seconda con 210 (-6), e a due la francese Emily Mollard, terza con 211 (-5), che era in vetta dopo 36 buche. Al quarto posto con 213 (-3) la transalpina Anna Pillard.

Nella Nations Cup successo di Francia 1 con 286 (-2), che ha prevalso su Francia 2 e Danimarca, stesso 286 ma classificate nell’ordine per gli score scartati più alti. Quarta l’Italia (Galasso, Lundgren, Spiazzi) con 287 (-1).

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Superlega: Lopez-Chacarra fa tombola

 

Braccia al cielo, doccia di champagne, vincita milionaria. A Bangkok, Eugenio Lopez-Chacarra fa festa dopo l'exploit nel LIV Golf Invitational Bangkok. In testa dal primo al terzo round, l'iberico sullo Stonehill Golf Course (par 72), aperto quest’anno a nord della capitale, si è imposto con un totale di 197 (65 63 69, -19) colpi, superando l'americano Patrick Reed, secondo con 200 (-16). Dietro di loro con 201 (-15) gli inglesi Paul Casey, Richard Bland e lo statunitense Sihwan Kim. All’ottavo posto con 203 (-13) Brooks Koepka,, al 14° con 206 (-10) Bryson DeChambeau e al 15° con 207 (-9) Dustin Johnson.  

Il primo successo in carriera nella Superlega Araba ha fruttato a Lopez-Chacarra 4 milioni di dollari ( su 20.000.000 di montepremi da dividere tra 48 concorrenti) solo per quel che riguarda la gara individuale. A cui devono aggiungersene altri 750.000 per l'affermazione nella competizione a squadre con il team "Fireballs GC" guidato dal connazionale Sergio Garcia e composto anche dai messicani Carlos Ortiz e Abraham Ancer. Per i team vi sono in palio 5.000.000 di dollari: tre milioni sono andati alla compagine prima classificata, 1,5 milioni alla seconda (Crushers GC, DeChambeau, Casey, Howell, Lahiri) e 500.000 dollari alla terza (Cleeks GC, Bland, Kanter, Kaymer, McDowell).

Bottino pieno per Lopez-Chacarra, 22enne di Madrid, passato al professionismo da pochi mesi dopo una brillante carriera da amateur (è stato a lungo il numero 1 al mondo tra i dilettanti) e una laurea negli USA.

SECONDO GIRO - Ancora una grande prova a Bangkok per Eugenio Lopez-Chacarra. Lo spagnolo dopo il secondo round del LIV Golf Invitational Thailand è rimasto da solo al comando della classifica con un totale di 128 (65 63, -16) colpi, cinque di vantaggio nei confronti dell'inglese Richard Bland e degli americani Patrick Reed, Harold Varner III e Sihwan Kim, tutti 2/i con 133 (-11). In ritardo Dustin Johnson, 27é con 140 (-4).
Allo Stonehill Golf Course (par 72), Lopez-Chacarra si è reso protagonista con un parziale in 63 (-9) che gli ha permesso di staccare tutti e avvicinare il primo successo nella Superlega araba. Il 22enne di Madrid, passato al professionismo da pochi mesi dopo una brillante carriera da amateur (è stato a lungo il numero 1 al mondo tra i dilettanti) e una laurea negli Usa, sogna l'affermazione in un evento che garantisce, al vincitore della gara individuale, 4 milioni di dollari di montepremi.
Anche nel torneo a squadre Lopez-Chacarra sta trascinando all'impresa il "Fireballs GC", team guidato dal connazionale Sergio Garcia e composto pure dai messicani Abraham Ancer e Carlos Ortiz. Ad un round dal termine con "-34" sono in controllo sul "Niblicks GC", 2/i con "-27"

 

PRIMO GIRO - Il LIV Golf Invitational Thailand a Bangkok inizia nel segno dell'equilibrio con i big costretti subito ad inseguire. Allo Stonehill Golf Course (par 72), dopo il primo round guidano la classifica del torneo della Superlega araba, con uno score di 65 (-7), lo spagnolo Eugenio Lopez-Chacarra, l'inglese Richard Bland e il sudafricano Branden Grace. A tallonarli, entrambi 4/i con 66 (-6), ecco invece l'australiano Marc Leishman e l'inglese Ian Poulter. Nella Top 10, tra i favoriti della vigilia, c'è pure l'americano Brooks Koepka, che condivide la 6/a posizione (67, -5) con altri quattro giocatori.
E' invece 22/o con 70 (-2) lo statunitense Dustin Johnson, ex numero 1 al mondo. Mentre l'australiano Cameron Smith, terzo nel world ranking, è 41/o con 72 (par). Condividono la 14/a piazza con 69 (-3) gli americani Phil Mickelson e Bryson DeChambeau. La competizione a squadre vede invece il team Fireballs GC - composto da Sergio Garcia, Abraham Ancer, Carlos Ortiz e Lopez-Chacarra - in testa al leaderboard con un totale di "-14".

 

LA VIGILIA - Va in scena il sesto evento del LIV Golf. Si gioca a Bangkok, in Thailandia, dal 7 al 9 ottobre il LIV Golf Invitational Bangkok sul percorso del Stonehill Golf Course, a nord della capitale, aperto quest’anno. Come di consueto saranno due gare in una con classifica individuale e a squadre. In campo 48 concorrenti (che ruotano tra i 69 che hanno aderito fino ad ora alla Superlega Araba), divisi in 12 team di quattro elementi.

Attesi in particolare alla prova gli statunitensi Dustin Johnson, Bryson DeChambeau, Brooks Koepka, Matthew Wolff e Phil Mickelson, che per la verità non sta brillando, l’australiano Cameron Smith, vincitore del precedente torneo a Chicago, e i due thailandesi  Phachara Khongwatmai e Sadom Kaewkanjana. Tra le dodici compagini super favorito il quartetto “4 Aces GC” con Dustin Johnson, Pat Perez, Patrick Reed e Talor Gooch, che ha vinto nelle ultime quattro gare (Portland, Bedminster, Boston e Chicago), fallendo il bersaglio solo nel torneo d’apertura a Londra (quinti)

Non cambia il montepremi. Per la competizione individuale saranno in palio 20 milioni di dollari con prima moneta di 4.000.000 di dollari. Per quella a squadre premio complessivo di 5.000.000 di dollari, di cui 3.000.000 andranno alla formazione che farà sua la contesa, 1.500.000 alla seconda e 500.000 alla terza.

La thailandese Jaravee Boonchant ha vinto con 265 (67 64 68 66, -23) colpi l’Epson Tour Championship, torneo che sul percorso del LPGA International (Jones Course, par 72), a Daytona Beach in Florida, ha concluso la stagione dell’Epson Tour e al termine del quale sono state assegnate alle prime dieci classificate nell’Ascensus Race for the Card (ordine di merito) le ‘carte’ per il LPGA Tour 2023. In campo anche Roberta Liti, 34ª con 277 (68 72 67 70, -11), che non era in contesa per salire di circuito, ma che con il 59° posto nel ranking potrà continuare a giocare sull’Epson Tour.

Jaravee Boonchant, 23enne di Bangkok, professionista da questa stagione e al primo anno sul tour dove è approdata attraverso la Qualifying School nel 2021, ha siglato il primo titolo con una autentica prodezza, perché nei quattro round, tutti con score tra il 64 (-8) e il 68 (-4) non ha segnato bogey. Ha avuto partita vinta con un eagle e 21 birdie, dei quali sei nell’ultimo giro per il 66 (-6) che le ha permesso di lasciare a un colpo Riley Rennell (266, -22). La thailandese, che ha ricevuto un assegno di 37.500 dollari su un montepremi di 250.000 dollari, non è riuscita a entrare tra le top ten della money list fermandosi in 12ª posizione per la quale è stata ammessa allo Stage 2 della Qualifying School del LPGA Tour (17-20 novembre).

In terza posizione con 268 (-20) Bailey Tardy, in quarta con 269 (-19) l’inglese Anita Uwadia, la filippina Dottie Ardina, la finlandese Kiira Riihijarvi e la svedese Linnea Strom, “regina” dell’Epson Tour 2023.

La Strom si è imposta nell’ordine di merito anche approfittando delle defezioni nelle gare dell’ultimo periodo di Lucy Li, che ha preferito giocare sul LPGA Tour, avendo da tempo già la ‘carta’ in tasca dopo due vittorie. E’ scivolata in maniera indolore dal primo al terzo posto superata anche dalla cinese Xiaowen Yin, seconda. Promosse sul circuito maggiore, classificate nel ranking dal quarto al decimo posto, Kiira Riihijarvi, l’australiana Grace Kim, la norvegese Celine Borge, Gabriella Then, Gina Kim, la cinese Yan Liu e la coreana Hyo Joon Jang.

Roberta Liti ha concluso la stagione con un 70 (-2) dopo un cammino piuttosto articolato con un eagle, quattro birdie, due bogey e un doppio bogey. Migliori risultati nell’anno la decima piazza nel precedente Tuscaloosa Toyota Classic e l’undicesima nello IOA Championship.

 

LA VIGILIA - Ultima tappa stagionale dell’Epson Tour che si conclude con l’Epson Tour Championship sul percorso del LPGA International (Jones Course) dove si assegneranno alle prime dieci nella graduatoria dell’Ascensus Race for the Card (ordine di merito) le dieci ‘carte’ per il LPGA Tour 2023.

In campo, tra le 108 concorrenti, Roberta Liti, 58ª nella money list, che non può entrare nella top ten, ma che si è comunque assicurata la ‘carta’ per il circuito 2023.

Saranno 72 buche molto combattute perché possono competere per l’ambito traguardo tutte le classificate fino alla 37ª posizione dove si trova Katelyn Sisk, che con un successo potrebbe sperare di cambiare circuito (dipenderebbe, tuttavia, anche dai risultati delle altre avversarie). E’ però già festa per le prime tre, la cinese Xiaowen Yin, numero uno, Lucy Li, numero due (assente perché parteciperà al Mediheal Championship sul LPGA Tour), e per la svedese Linnea Strom, che sono inattaccabili. Praticamente quasi al sicuro l’australiana Grace Kim (quarta) e la norvegese Celine Borge (quinta), quest’ultima entrata tra le prime dieci grazie al successo della scorsa settimana nel Tuscaloosa Toyota Classic. Quattro giorni di passione, invece, per coloro che sono tra la sesta e la decima piazza: le statunitensi Gabriella Then (n. 6), Gina Kim (n. 7) e Alexa Pano (n. 10), la finlandese Kiira Riihijarvi (n. 8) e la cinese Yan Liu (n. 9).

Difende il titolo la thailandese Prima Thammaraks, che lo scorso anno ha stabilito il punteggio record del torneo con 266 (-22) superando di tre colpi il precedente firmato dalla cinese Ruixin Liu con 269 (-19) nel 2018. Il montepremi è di 250.000 dollari con prima moneta di 37.500 dollari.

Primo titolo sul LPGA Tour per l’inglese Jodi Ewart Shadoff, che si è imposta con 273 (64 69 69 71, -15) colpi nel Mediheal Championship disputato al The Saticoy Club (par 72) di Somis, in California, dove Giulia Molinaro, unica italiana in gara, si è classificata 59ª con 287 (75 70 69 73, -1).

Jodi Ewart Shadoff, 34enne di Northallerton, tre partecipazioni alla Solheim Cup nel Team Europe (due successi), ha condotto una corsa di testa, rallentando, però, nel round finale, tuttavia il 71 (-1, tre birdie, due bogey), è stato sufficiente per lasciare a un colpo la 21enne filippina, ora naturalizzata giapponese Yuka Saso (274, -14), vincitrice di un Major (US Women’s Open, 2021). Al terzo posto con 275 (-13) Danielle Kang, la sudafricana Paula Reto e l’inglese Georgia Hall, al sesto con 276 (-12) Andrea Lee e al settimo con 277 (-11) la coreana Sei Young Kim. E’ uscita al taglio per un colpo di troppo la finlandese Matilda Castren, 74ª con 146 (+2), che difendeva il titolo.

Giulia Molinaro, tornata a premio dopo aver subito cinque tagli di fila, ha concluso con un 73 (+1) nato da un birdie e da due bogey. Jodi Ewart Shadoff ha ricevuto un assegno di 270.000 dollari su un montepremi di 1.800.000 dollari.

 

LA VIGILIA - <Giulia Molinaro prende parte alla quarta edizione del LPGA Mediheal Championship in programma dal 6 al 9 ottobre al The Saticoy Club di Somis, in California, con la partecipazione di 120 concorrenti che si batteranno sulla distanza di 72 buche.

Difende l’unico titolo ottenuto sul circuito Matilda Castren, 27enne finlandese nata a New York e residente a San Diego (California), che ha al suo attivo anche un successo sul Ladies European Tour e uno sul Symetra Tour (ora Epson Tour). Suo fiore all’occhiello, però, l’ottima prestazione nella Solheim Cup 2021 dove ha contribuito in maniera incisiva nel successo del Team Europe.

Nel field una sola giocatrice tra le top ten della classifica mondiale, la thailandese Atthaya Thitikul, numero due, che ormai è a ridosso della numero uno, la coreana Jin Young Ko, ferma da qualche settimana per problemi a un polso e che ha annunciato il suo rientro, salvo ulteriori problemi, nel prossimo BMW Ladies Open (Oak Valley Country Club, Corea del Sud, 20-23 ottobre). In campo la coreana Sei Young Kim, vincitrice della gara nel 2019 (nel 2020 non disputata per la pandemia), mentre non ci sarà la neozelandese Lydia Ko, che si era imposta nella prima edizione (2018).

Ha un’occasione per tornare al successo Danielle Kang (sei titoli con un major, l’ultimo a gennaio) che al rientro dopo tre mesi per curarsi da una grave malattia ha dimostrato di essere in buona forma. Oltre alle citate, saranno tra le favorite le thailandesi Ariya Jutanugarn, la sorella maggiore Moriya e Patty Tavatanakit, la francese Celine Boutier, la coreana Jeongeun Lee6, l’inglese Bronte Law e la sudafricana Paula Reto. Da seguire due giovani emergenti, Lucy Li, ottima stagione sull’Epson Tour, che è entrata attraverso la prequalifica, e la svedese Maja Stark. Giulia Molinaro proverà a cambiare le cose in un momento difficile in cui è uscita al taglio negli ultimi cinque tornei giocati. Il montepremi è di 1.800.000 dollari.

 

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LETAS: Gimmy primo titolo, De Martini 9ª

Verena Gimmy ha vinto con 203 (67 67 69, -13) colpi il Santander Golf Tour Burgos, penultimo appuntamento stagionale del LET Access che si è svolto sul percorso del Golf Lerma (par 72) a Burgos in Spagna. La tedesca si è imposta davanti alla leader dell’ordine di merito, la ceca Sara Kouskova, e all’amateur elvetica Vanessa Knecht, seconde con 206 (-10). Buona prova per Erika De Martini, che si è piazzata 9/a con 212 (72 69 71, -4). Per l’azzurra si tratta della seconda top ten del 2022 sul circuito dopo quella ottenuta al Flumsberger Ladies Open, dove chiuse sesta.

Clara Manzalini ha ottenuto uno score di 216 (73 71 72, par) che le è valso il 22/o posto, mentre non è riuscita a superare il taglio Martina Flori, 84/a con 159 (77 82, +15). Per Verena Gimmy, 28enne di Dusseldorf, si tratta del primo titolo in carriera sul LET Access. Questo exploit le ha permesso di incassare un assegno di 6.400 euro su un montepremi complessivo di 40.000. La prossima settimana si giocherà il Calatayud Ladies Open, ultimo torneo della stagione (12 al 14 ottobre 2022), dove si deciderà l’assegnazione delle cinque ‘carte’ per il Ladies European Tour 2023.

 

LA VIGILIA - Erika De Martini, Clara Manzalini e Martina Flori prendono parte al Santander Golf Tour Burgos, penultima gara stagionale del LET Access, il secondo circuito femminile europeo, che si svolgerà dal 6 all’8 ottobre sul percorso del Golf Lerma a Burgos in Spagna.

Field con quasi tutte le migliori giocatrici del circuito, che si contendono punti importantissimi per l’assegnazione delle cinque ‘carte’ per il Ladies European Tour 2023 alle migliori cinque della money list dopo l’ultima gara, il Calatayud Ladies Open (12-14 ottobre) sempre in Spagna (coloro che termineranno dalla sesta alla ventesima piazza accederanno direttamente alla finale della Qualifying School). Tra le prime dieci del ranking unica assente la tedesca Chiara Noja, numero due e ormai sicura della promozione.

Così come lo è la ceca Sara Kouskova, tre titoli e la leadership nell’ordine di merito, e in grande spolvero in questa parte della stagione (due vittorie, un terzo e un quarto posto nelle ultime quattro apparizioni). C’è ancora lavoro da fare per coloro che seguono, la tedesca Patricia Isabel Schmidt (n. 3), la neozelandese Momoka Kobori (n. 4) e la dilettante olandese Lauren Holmey (n. 5) che devono conservare la posizione. Il trio un buon margine sulla sesta, la svedese Anna Magnusson, ma con due gare ancora da giocare per chi insegue ci sono margini di recupero, anche se ci vorranno prestazioni di grande livello.

Sperano, insieme alla svedese, anche l’australiana Kristalle Blum (n. 7), l’inglese Emma Clews (n. 8), l’austriaca Katharina Muehlbauer (n. 9) e la spagnola Noemi Jimenez Martin (n. 10).  Il montepremi è di 40.000 euro dei quali 6.400 euro andranno alla vincitrice.

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Gregorio De Leo re dell'Alps Tour

Stefano Mazzoli, con un’ottima prova, si è classificato al secondo posto con 204 (73 63 68, -12) colpi nell’Emilia Romagna Alps Tour Grand Final, ultima gara stagionale dell’Alps Tour vinta dall’irlandese Jonathan Yates con 202 (67 66 69, -14), e risalendo dal sesto al quarto posto nell’ordine di merito ha conquistato la ‘carta’ per il Challenge Tour 2023.

De Leo dominatore della stagione - L’obiettivo ‘carta’ era stato raggiunto già da qualche settimana da Gregorio De Leo, sesto nell’occasione con 207 (68 71 68, -9), dominatore assoluto del circuito con tre vittorie e al primo posto nella money list (punti 39.936). Gli altri tre pass sono stati assegnati ai francesi Julien Sale, secondo con p. 33.857, e Tom Vaillant (dilettante), terzo con p. 32.860, e all’irlandese Gary Hurley, quinto con p. 26.786, davanti a Mazzoli (p. 29.463). E’ rimasto fuori l’olandese Vince Van Veen, sesto con p. 24.224, che nel precedente torneo (secondo nel Castelconturbia Alps Open) si era portato sulla quinta piazza del ranking, relegando l’azzurro sulla sesta. E’ la terza volta in quattro anni che gli italiani primeggiano nell’ordine di merito dopo i successi di Edoardo Raffaele Lipparelli nel 2019 e di Jacopo Vecchi Fossa nel 2021.

La gara - Sul percorso del Modena Golf & Country Club (par 72) a Colombaro, nei pressi di Modena, Jonathan Yates, 29 anni, ha ottenuto il primo titolo sull’Alps Tour dove in precedenza era giunto per 17 volte tra i primi dieci, iniziando la gara in seconda posizione e poi prendendo la vetta nel secondo giro e mantenendola nell’ultimo con una condotta regolata sui tre colpi di margine che aveva dopo 36 buche. Ha concluso con un parziale di 69 (-3) con quattro birdie e un bogey ed è stato gratificato con un assegno di 10.000 euro su un montepremi di 50.000 euro.

Mazzoli (vincitore a inizio anno dell’Ein Bay Open) è partito male con un 73 (+1) per il 33° posto, ma ha operato una gran rimonta nel round centrale con un 63 (-9, un eagle, otto birdie, un bogey), miglior parziale in assoluto del torneo, portandosi sulla seconda piazza. Nel terzo giro, considerato che il suo rivale diretto Van Veen era in difficoltà (26° al termine con 215, -1), ha pensato a mantenere la posizione, specie dopo due bogey seguiti a due birdie e a un eagle in avvio, e lo ha fatto nel migliore dei modi con altri due birdie nel rientro per il 68 (-4).

Al terzo posto con 205 (-11) Julien Sale, passato da poco al professionismo, che non è riuscito a conquistare titoli, ma si è rivelato gran regolarista con 11 top ten (quattro volte runner up) in 16 eventi. Al quarto con 206 (-10) Tom Vaillant (due successi per lui) e l’austriaco Lukas Lipold, leader dopo 18 buche, e al sesto, come detto, Gregorio De Leo, che ha chiuso anche lui con un 68 (-4) dopo una falsa partenza con tre bogey in quattro buche e il recupero nel prosieguo con un eagle e cinque birdie.

Gli altri italiani - Sono andarti a premio altri undici italiani: Davide Buchi, 13° con 211 (-5), Gianmaria Rean Trinchero e Andrea Romano, 18.i con 213 (-3), Riccardo Bregoli, 21° con 214 (-2), Luca Cianchetti, Edoardo Raffaele Lipparelli e Carlo Casalegno, 26.i con 215 (-1), Michele Ortolani, 30° con 216 (par), Andrea Saracino, 34° con 217 (+1), Manfredi Manica, 37° con 219 (+3), e Cristiano Terragni, 43° con 223 (+7).

 

LA VIGILIA - Ultimo atto stagionale dell’Alps Tour con la volata finale verso le cinque ‘carte’ per il Challenge Tour 2023, che saranno assegnate ai primi cinque dell’ordine di merito. Si gioca l’Emilia Romagna Alps Tour Grand Final (6-8 ottobre) sul percorso del Modena Golf & Country Club a Colombaro, nei pressi di Modena, disegnato dal grande campione tedesco Bernhard Langer, in collaborazione con l'architetto americano Jim Engh.

All’evento sono stati ammessi 45 concorrenti (13 italiani), in rappresentanza di dieci nazioni, ma sarà contesa soprattutto in alta classifica dove degli attuali primi cinque in graduatoria solo due sono a rischio (il quarto e il quinto), perché i primi tre sono già al sicuro. Nell’ordine l’inattaccabile Gregorio De Leo, dominatore del circuito con tre vittorie e altre otto top ten, e i due francesi Tom Vaillant (dilettante, due successi) e Julien Sale, appena passato professionista (senza vittorie, ma quattro volte runner up) che hanno entrambi oltre 6.700 punti di vantaggio sul sesto, margine che li lascia tranquilli. Il sesto è l’altro azzurro Stefano Mazzoli, che ha perso la quinta piazza proprio per un taglio subito nell’ultima uscita e che, comunque, può rientrare ai danni o dell’irlandese Gary Hurley (quarto) oppure dell’olandese Vince Van Veen (quinto), secondo nel precedente Castelconturbia Alps Open. Mazzoli non sarà il solo a insidiare i due, perché ci proveranno anche il portoghese Tomas Guimaraes Bessa (7°), gli olandesi Koen Kouwenaar (8°) e Davey Porsius (10°) e lo svizzero Mathias Eggenberger (9°).

Tuttavia altri giocatori possono guastare i piani dei citati, perché in grado di vincere, anche se poi non arriveranno alla ‘carta’. In casa azzurra Andrea Saracino, che è 12° nella money list, ed Edoardo Raffaele Lipparelli, quindi gli spagnoli Mario Galiano Aguilar e Manuel Morugan, il dilettante transalpino Oihan Guillamoundeguy, già a segno in stagione, e lo svizzero Daniel Gurtner, per citarne alcuni. Il montepremi è di 50.000 euro.

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Challenge: titolo a Walker, 11° Zemmer

Euan Walker ha vinto con un totale di 280 (71 66 72 71, -8) colpi il British Challenge presented by Modest! Golf Management, torneo del Challenge Tour che si è svolto sul tracciato del St. Mellion Estate (par 72), a Cornwall. In Inghilterra, lo scozzese si è imposto davanti al sudafricano JC Ritchie, secondo con 281 (-7) e all’inglese Matthew Baldwin, terzo con 282 (-6). Buona prova per Aron Zemmer, unico italiano a superare il taglio, che ha chiuso 11/o con uno score di 286 (75 73 70 68, -2): miglior risultato stagionale per l’altoatesino classe 1990.

Non hanno superato il taglio, invece, Jacopo Vecchi Fossa, 68/o con 149 (78 71, +5), Enrico Di Nitto, 82/o con 151 (72 79, +7) e Lorenzo Scalise, 113/o con 159 (83 76, +15).

Per il 27enne Euan Walker si tratta del primo titolo in carriera sul Challenge Tour. Il circuito resterà in Inghilterra per l’ultimo appuntamento prima del Rolex Challenge Tour Grand Final (3-6 novembre): l’English Trophy, in programma ad Abingdon dal 13 al 16 ottobre.

 

LA VIGILIA - Due tappe in Inghilterra, poi il Grand Final a Mallorca dove si assegneranno le venti ‘carte’ per il DP World Tour 2023 ai primi venti dell’ordine di merito. La volata verso le Isole Baleari spagnole inizia con il British Challenge presented by Modest! Golf Management (6-9 ottobre) sul tracciato del St. Mellion Estate, a Cornwall, e proseguirà con l’English Trophy (Abingdon, 13-16 ottobre) dove si definirà la griglia di partenza, composta dai 45 migliori classificati nella Road To Mallorca (money list), per il Rolex Challenge Tour Grand Final (3-6 novembre).

A Cornwall saranno quattro gli italiani in campo: Enrico Di Nitto, Aron Zemmer, Jacopo Vecchi Fossa e Lorenzo Scalise, con soltanto quest’ultimo (39° nel ranking) in competizione per raggiungere l’evento finale. Il 27enne di Vimercate, che ha subito quattro tagli nelle ultime quattro uscite, deve comunque andare almeno a premio in questi due eventi per evitare sorprese, anche se ha un buon margine su chi è alle sue spalle.

Saranno al via 16 giocatori tra i primi 20 classificati nella Road To Mallorca a conferma che ci sarà lotta serrata anche per mantenere le posizioni già acquisite, oltre che tra coloro a ridosso del 45° posto. Favoriti del torneo il tedesco Alexander Knappe, leader del ranking, l’inglese Nathan Kimsey (n. 3) e lo svedese Jens Dantorp (n. 5), ma vi sono altri in grado di vincere come il neozelandese Daniel Hillier (n. 7), a segno nello Swiss Challenge, il sudafricano J.C. Ritchie (n. 11), che corre ai ripari cercando di riguadagnare terreno (era leader della money list qualche mese addietro), anche se non rischia quasi nulla, dopo essersi un po’ troppo distratto sul DP World Tour, il francese Clément Sordet (n. 12) e lo spagnolo Alejandro Del Rey (n. 17). Hanno dato forfait lo svedese Mikael Lindberg (n. 2), il tedesco Freddy Schott (n. 4), il danese Oliver Hundeboll (n. 6) e il norvegese Kristian Krogh Johannessen (n. 10), che hanno praticamente la ‘carta’ già in tasca. Da seguire lo svedese Joel Sjoholm (49°), vincitore del precedente Hopps Open de Provence, che proverà a entrare tra gli eletti. Il montepremi è di 230.000 sterline (circa 264.000 euro).

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DP Tour: domina Jon Rahm, 4° E. Molinari

Era il grande favorito e non si è smentito lo spagnolo Jon Rahm, che ha vinto con 259 (64 68 65 62, -25) colpi, nuovo punteggio record del torneo, l’Acciona Open de España presented by Madrid, giunto alla 95ª edizione, lasciando a ben sei lunghezze il francese Matthieu Pavon, secondo con 265 (-19).

Sul percorso del Club de Campo Villa de Madrid (par 71), vicino a Madrid, ottima prestazione di Edoardo Molinari, quarto con 268 (68 70 63 67, -16), ma non è stato da meno Renato Paratore, 13° con 271 (67 69 66 69, -13).

Jon Rahm Rodriguez, 27enne di Barrika, leader mondiale fino allo scorso 20 marzo, ha un palmares che comprende un Major, l’US Open 2021, e al netto di questo sei successi sul PGA Tour e ora sette sul DP World Tour insieme a una vittoria nell’Hero World Challenge (2018). Si è imposto per la terza volta nelle ultime quattro edizioni dell’Open Nazionale (le precedenti nel 2018 e nel 2019, mentre nel 2020 non si è giocato per la pandemia). Ha emulato il grande Severiano Ballesteros, anche lui con tre titoli in questo evento, e probabilmente ha ancora molto tempo per almeno eguagliare il primato del connazionale Angel de la Torre con cinque allori tra il 1916 e il 1925.

Rahm, che non vinceva dallo scorso maggio (Mexico Open, PGA Tour), ha preso il comando al termine del “moving day” e poi nel quarto round ha allungato progressivamente il passo rendendo vano ogni tentativo degli avversari fino a dominare letteralmente la scena e a segnare un 62 (-9), score più basso sul giro di giornata e del torneo, con quattro birdie nelle prime nove buche a cui si sono aggiunti un eagle e quattro birdie, a fronte di un bogey, sulle seconde. E’ stato gratificato con un assegno di 297.500 euro su un montepremi di 1.750.000 euro

Al terzo posto con 266 (-18) l’australiano Min Woo Lee, fratello minore di Minjee Lee, numero quattro del ranking mondiale femminile, mentre il sudafricano Zander Lombard ha affiancato Molinari. Al sesto con 269 (-15) l’iberico Alfredo Garcia-Heredia e l’altro sudafricano Louis De Jager.

Gli italiani - Edoardo Molinari, vicecapitano europeo alla Ryder Cup 2023, che si era portato in nona posizione nel terzo round, è salito ancora con un turno finale in 67 (-4) colpi, senza bogey, e con quattro birdie l’ultimo dei quali alla buca 18 gli ha permesso di agganciare Lombard. Quanto a Paratore è partito con un bogey, ma poi ha proseguito senza altri errori e con tre birdie ha chiuso in 69 (-2).

Sono usciti al taglio, caduto a 140 (-2), Lorenzo Gagli, 93° con 143 (75 68, +1), Filippo Celli, 103° con 144 (73 71, +2), e Andrea Pavan, 113° con 147 (73 74, +5). Out anche lo spagnolo Rafa Cabrera Bello, campione in carica, stesso score di Gagli. Si è ritirato Nino Bertasio.

Il trittico di gare del circuito in Spagna proseguirà con l’Estrella Damm N.A. Andalucía Masters (13-16 ottobre) e con il Mallorca Golf Open (20-23 ottobre).

Due “hole in one” - Nel corso del torneo sono state realizzate due “hole in one”, entrambe alla buca 9 (par 3, yards 177), ad opera dell’inglese Daniel Gavins (39° con 278, -6) e del sudafricano Daniel Van Tonder (anch’egli 39°). Il primo l’ha siglata nel primo round, curiosamente dopo aver segnato un “8” alla buca precedente (par 4), e il sudafricano l’ha messa a segno nel secondo turno.

 

TERZO GIRO - - La leadership di Jon Rahm, la rimonta di Edoardo Molinari, la buona prova di Renato Paratore. Il "moving day" dell'Open di Spagna, a Madrid, ha regalato spettacolo. Nel torneo del DP World Tour, Jon Rahm, idolo del pubblico di casa ed ex numero 1 al mondo, con un parziale di 65 (-6) su un totale di 197 (64 68 65, -16) colpi è volato in testa alla classifica. Lo spagnolo, dopo le affermazioni del 2018 e del 2019, sogna il 'triplete' per emulare quanto fatto in passato da Severiano Ballesteros, leggenda del green e fonte d'ispirazione per Rahm.

Al Club de Campo Villa de Madrid (par 71), Rahm precede di un colpo l'australiano Min Woo Lee, 2/o con 198 (-15). Bagarre al 3/o posto con 200 (-13), condiviso da sei giocatori, tra questi anche l'austriaco Stephen Gallacher.
Ma a Madrid il migliore del terzo e penultimo round è stato Edoardo Molinari. Il torinese ha fatto registrare il giro più basso della giornata con un 63 (-8) avvalorato da un eagle, con sette birdie (di cui cinque consecutivi dalla buca 2 alla 6) e un solo bogey. Il vicecapitano del team Europe alla Ryder Cup 2023 di Roma è risalito dalla 36/a alla 9/a posizione (201, 68 70 63, -12) e nelle ultime 18 buche si giocherà le sue chance di vittoria. Risale anche Renato Paratore, da 24/o a 11/o con 202 (67 69 66, -11). Per il romano, sei birdie e un bogey nel "moving day". E il finale della 95esima edizione dell'Open di Spagna, sarà tutto da vivere. Con Rahm, ora ancor più che alla vigilia, grande favorito al titolo.

 

SECONDO GIRO - A Madrid l’Acciona Open de España sale di colpi e a metà gara ha due nuovi leader: Stephen Gallacher (65 65) e Paul Waring (67 63). Lo scozzese e l'inglese condividono la vetta della classifica con un totale di 130 (-12) colpi, uno di vantaggio nei confronti del sudafricano Hennie Du Plessis e dello scozzese David Drysdale, entrambi terzi con 131 (-11).

Al Club de Campo Villa de Madrid (par 71), nei pressi della capitale iberica, Jon Rahm è sceso dalla quarta alla quinta posizione con 132 (-10) rimanendo però ai piani alti della classifica. Lo spagnolo, ex numero 1 al mondo, insegue il tris di successi nel torneo del DP World Tour dopo le affermazioni del 2018 e del 2019. Tra gli azzurri, il migliore è ancora Renato Paratore. Il capitolino, scivolato dalla 14ª alla 24ª piazza con 136 (67 69, -6), precede in graduatoria il torinese Edoardo Molinari, 36° con 138 (68 70, -4). Sono usciti al taglio, caduto a 140 (-2), il fiorentino Lorenzo Gagli, 93° con 143 (+1), i romani Filippo Celli, 103° con 144 (+2), e Andrea Pavan, 113° con 147 (+5). Out anche lo spagnolo Rafa Cabdìrera Bello, campione in carica, stesso score di Gagli. E' stato invece costretto a ritirarsi il bresciano Nino Bertasio. Il montepremi è di 1.750.000 euro con prima moneta di 297.500 euro.

 

PRIMO GIRO - Nel primo round della 95/a edizione dell'Open di Spagna, l'ex numero 1 al mondo si è messo subito in evidenza con un giro in 64 (-7) colpi che gli è valso la 4/a posizione al fianco del francese Matthieu Pavon e dello svedese Joakim Lagergren. Meglio di loro hanno fatto solo il cinese Ashun Wu, l'olandese Darius Van Driel e il thailandese Kiradech Aphibarnrat, tutti in testa con 63 (-8).

Un eagle, sei birdie e un bogey per Rahm, che insegue il tris di successi nella competizione (dopo le affermazioni del 2018 e del 2019) per emulare quanto fatto in passato dal suo idolo: Severiano Ballesteros. Al Club de Campo Villa de Madrid (par 71), tra gli azzurri buon inizio per Renato Paratore. Il romano è 14/o con 67 (-4) davanti a Edoardo Molinari, 21/o con 68 (-3).
Avvio complicato per Andrea Pavan e Filippo Celli, 100esimi con 73 (+2). Più indietro Lorenzo Gagli, 115/o con 75 (+4), e Nino Bertasio, 127/o con 77 

 

LA VIGILIA - Con l’Acciona Open de España presented by Madrid, in programma dal 6 al 9 ottobre, inizia il trittico delle gare in Spagna del DP World Tour che proseguirà con l’Estrella Damm N.A. Andalucía Masters (13-16 ottobre) e con il Mallorca Golf Open (20-23 ottobre).

A ospitare la 95ª edizione dell’Open nazionale iberico, nato nel 1912, sarà il Club de Campo Villa de Madrid, vicino a Madrid, dove saranno in gara sei giocatori italiani: Edoardo Molinari, Andrea Pavan, Renato Paratore, Nino Bertasio, Lorenzo Gagli e Filippo Celli. I primi cinque cercano un buon risultato che è nelle loro corde, pur in una stagione altalenante, mentre Celli sarà al terzo torneo da pro sul circuito dove già fatto vedere il suo valore con il settimo posto ad agosto nell’ISPS Handa World Invitational, quando era ancora dilettante.

Fari puntati sugli spagnoli Jon Rahm e Rafa Cabrera Bello, vincitori delle ultime tre edizioni. Rahm, a segno nel 2018 e nel 2019 (nel 2020 stop per pandemia), ha l’occasione per rilanciare le sue quotazioni dopo essere sceso dal primo posto, occupato a metà marzo, al sesto attuale nel World Ranking, mentre Cabrera Bello sogna il bis dopo il successo nel 2021. I due proveranno a prendersi la scena, ma saranno molti i giocatori in grado di contrastarli, a iniziare da alcuni connazionali quali Adri Arnaus e Pablo Larrazabal, vincitori stagionali, Jorge Campillo e Alejandro Cañizares. Nel field anche gli inglesi Tommy Fleetwood e Oliver Wilson, il finlandese Mikko Korhonen, i sudafricani Brandon Stone, Thriston Lawrence e Daniel Van Tonder, i thailandesi Kiradech Aphibarnrat e Jazz Janewattananond, il cinese Ashun Wu e l’australiano Min Woo Lee, fratello minore di Minjee Lee, numero quattro del ranking mondiale femminile.

L’albo d’oro del torneo è firmato da grandi campioni quali lo spagnolo Severiano Ballesteros (tre successi), il tedesco Bernhard Langer (2), lo statunitense Arnold Palmer, l’australiano Peter Thomson, gli inglesi Nick Faldo e Peter Alliss (2), lo scozzese Colin Montgomerie e l’argentino Roberto De Vicenzo, per citarne alcuni.  Un solo italiano sul gradino più alto del podio, Francesco Molinari nel 2012 (secondo nel 2015, mentre Emanuele Canonica è stato runner up nel 2002). Il record di successi appartiene all’iberico Angel de la Torre con cinque tra il 1916 e il 1925. In gara, oltre a Rahm e a Cabrera Bello, vi saranno altri cinque past winner: l’inglese James Morrison (2015), il francese Raphael Jacquelin (2013), il sudafricano Thomas Aiken (2011), l’iberico Alvaro Quiros (2010) e il danese Thomas Bjorn(1998), vice capitano del Team Europe alla Ryder Cup 2023 al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma). Il montepremi è di 1.750.000 euro con prima moneta di 297.500 euro.

Il torneo su GOLFTV e su Eurosport 2 – L’Acciona Open de España verrà trasmesso su GOLFTV e su Eurosport 2 ai seguenti orari. GOLFTV: giovedì 6 ottobre e venerdì 7, dalle ore 14 alle ore 19; sabato 8 e domenica 9, dalle ore 13,30 alle ore 18. Eurosport 2: giovedì 6 ottobre e venerdì 7, diretta dalle ore 16,15 alle ore 19; sabato 8, differita dalle ore 21 alle ore 23; domenica 9, diretta dalle ore 13,30 alle ore 18. Commento tecnico di Silvio Grappasonni, Maurizio Trezzi e di Isabella Calogero. (1998), vice capitano del Team Europe alla Ryder Cup 2023 al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma). Il montepremi è di 1.750.000 euro con prima moneta di 297.500 euro.

Una giornata di festa e di emozioni entrando sempre di più nel clima Ryder Cup. I due capitani Zach Johnson (Team Usa) e Luke Donald (Team Europe) hanno dato il via simbolicamente alla sfida del 2023, in programma al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma), dal Tempio di Venere, di fronte al Colosseo, nei luoghi storici della Roma antica. Esibendosi con degli approcci verso un green, creato per l’occasione, seguiti con attenzione e con entusiasmo dai presenti che hanno apprezzato, peraltro, la classe dei due campioni in uno scenario assolutamente insolito e coinvolgente. Donald e Johnson, da parte loro, hanno voluto sottolineare la spettacolarità dello scenario, le bellezze della città e la partecipazione e l’entusiasmo che stanno accompagnando le celebrazioni di “Year To Go”.

I due capitani, poi, sono stati ancora protagonisti della prima conferenza stampa congiunta che si è tenuta al Rome Cavalieri Waldorf Astoria in cui hanno espresso alcune indicazioni sul loro modo di preparare l’evento e poi hanno risposto alle domande dei numerosi giornalisti intervenuti. E hanno voluto rimarcare lo spirito dell’evento: “La Ryder Cup è un appuntamento che da sempre unisce e continuerà a farlo come già accaduto in passato. E’ fonte d’ispirazione non solo per i tifosi, ma per tutti”.

Hanno preso parte agli eventi della giornata: Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf; Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023; Maria Amelia Lolli Ghetti, Vicepresidente Vicario della Federazione Italiana Golf; Alberto Treves de Bonfili, Consigliere Federale; Celso Lombardini, Consigliere Federale; Stefano Frigeri, Presidente del Comitato Regionale Emilia-Romagna della Federazione Italiana Golf; Giovanni Malagò, Presidente del CONI; Silvia Salis, Vicepresidente Vicario del CONI; Vito Cozzoli, Presidente e Amministratore Delegato di Sport e Salute; Lavinia Biagiotti Cigna, Presidente del Marco Simone Golf & Country Club; Emilio Carbonera Giani, Ceo del Marco Simone Golf & Country Club; Niccolò Mornati, Director Summer Sports & Business e Development, Guy Kinnings, Deputy Ceo e Ryder Cup Director; Jim Richerson, Presidente della PGA of America; David Williams, Chairman dell’European Tour Group; Mauro Lombardo, Sindaco di Guidonia Montecelio; Roberto Tavani, Delegato allo Sport della Regione Lazio; Ines Arletti, Servizio Fundraising e Sviluppo in rappresentanza del Parco Archeologico del Colosseo.

 Le dichiarazioni

Luke Donald, capitano del Team Europe – “Roma è fantastica e l’Italia un Paese speciale. Amiamo tutto della Città Eterna, dalla storia alla cultura, dalla cucina al clima. E giocheremo la Ryder Cup su un campo fantastico. Guardando ora i giocatori europei, non potrei essere più contento. Ci sono tanti campioni affermati e giovani di prospettiva. Per quel che riguarda gli italiani, Francesco Molinari non ha bisogno di presentazioni e nel 2018 si è reso protagonista di una splendida performance a Parigi. Poi c’è, tra gli altri, Migliozzi che è un ragazzo di grande talento. Le sei wild card a mia disposizione serviranno per provare a creare il miglior Team possibile. Forse partiamo con gli sfavori del pronostico, ma vogliamo vincere”.

Zach Johnson, capitano del Team Usa – “Questi giorni di celebrazioni sono stati incredibili, travolgenti, fantastici. Abbiamo ricevuto un’accoglienza unica, il popolo italiano è speciale. Credo che il campo del Marco Simone abbia carattere e sia di alto profilo tecnico. Occorrerà fare molta attenzione perché non ammette errori. Tiger Woods farà parte, in qualche modo, del Team Usa. Lui ama la Ryder Cup e ha fatto di questo evento, da sempre, una priorità. Siamo in costante contatto, ha grandi idee ed è un modello per tutti. La Ryder Cup 2023 per noi americani rappresenta anche l’opportunità di riscattare 30 anni di sconfitte sul suolo europeo. E ora abbiamo davanti a noi l’opportunità della vita”.

 

PRIMA GIORNATA - Golf italiano in festa al Marco Simone Golf & Country Club di Guidonia Montecelio (Roma) per le celebrazioni “Year to Go” verso la Ryder Cup 2023. Grande spettacolo in campo, con Luke Donald e Zach Johnson, rispettivamente capitani del Team Europe e del Team Usa, protagonisti. Al loro fianco, in un match - il “The Captains’ Challenge” - che è terminato in parità (2-2 il risultato finale), alcuni talenti azzurri e quattro golfisti paralimpici. Sullo sfondo l’ambita coppa, celebrata dagli oltre 250 giovani studenti (tra gli otto e i dieci anni) che hanno regalato sorrisi e sostenuto le due compagini al coro di “Go Europe” e “Go Usa”. C’è già clima di Ryder Cup sul percorso che ospiterà il grande appuntamento del 2023, in una giornata che ha visto scendere sul green anche l’inclusione sociale, per uno sport oltre ogni barriera.

Hanno preso parte all’evento: Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf; Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023; Marta Maestroni, Segretario Generale della Federazione Italiana Golf; Matteo Delpodio, Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali FIG; Lavinia Biagiotti Cigna, Presidente del Marco Simone Golf & Country Club; Emilio Carbonera Giani, Ceo del Marco Simone Golf & Country Club; Guy Kinnings, Deputy Ceo e Ryder Cup Director; Jim Richerson, Presidente della PGA of America; David Williams, Chairman dell’European Tour Group; Massimiliano Umberti, Presidente del IV Municipio di Roma Capitale.

The Captains’ Challenge – Hanno fatto parte del “Luke’s Team” capitanato da Donald: Filippo Marchi, Francesca Pompa, Alessio Scaramastra, Lorena Rossettin, Lorenzo Lombardozzi, Giulia Bellini, Riccardo Bianciardi e Gregorio Guglielminetti. Nello “Zach’s Team” guidato da Johnson: Biagio Gagliardi, Francesca Fiorellini, Giorgio Celani, Ginevra Coppa, Leonardo Iacovitti, Marta Spiazzi, Edoardo Biagi, Andrea Plachesi.

Una giornata indimenticabile per i protagonisti, che hanno avuto il grande supporto dei due capitani, sempre al loro fianco. Donald e Johnson si sono esibiti alla buca 17, su un campo all’avanguardia, un’eccellenza a livello mondiale.

Oltre 250 giovani studenti presenti al Marco Simone Golf & Country Club – Una festa anche per i bambini, che con sorrisi ed entusiasmo hanno colorato il Marco Simone Golf & Country Club. Oltre 250 gli studenti presenti, dell’Istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci, dell’Istituto Comprensivo Poppea Sabina e dell’Istituto Comprensivo Casal Bianco.

Le dichiarazioni

Luke Donald: "La legacy è una componente davvero importante della Ryder Cup. La sfida tra Europa e Stati Uniti susciterà nuovo interesse verso il golf e incoraggerà una nuova generazione a dedicarsi a questo sport. Oggi abbiamo visto dei giocatori fantastici in campo. È stato un modo straordinario per iniziare questa settimana e celebrare il countdown verso il 2023".


Zach Johnson: "L'evento al Marco Simone è stato divertente, coinvolgente, in una parola unico. Poter giocare insieme a dei ragazzi straordinari, vedere la loro voglia di vincere e i loro sorrisi ha dimostrato quanto la Ryder Cup sia speciale e crei un forte spirito di squadra. Complimenti a tutti i partecipanti. Ero un po' geloso di alcuni dei loro swing e della loro giovinezza. Tutti hanno dimostrato grande competitività".

Franco Chimenti, Presidente della Federazione Italiana Golf: “Questa è la festa del golf italiano, un momento davvero emozionante. Vedere così tanti bambini presenti, con due ambasciatori mondiali come Luke Donald e Zach Johnson, è entusiasmante. La Ryder Cup lancerà definitivamente il golf in Italia e porterà grandi benefici al Paese, non solo nell’immediato ma nel futuro. E’ un evento grandioso, dalla grande portata, che vedrà Roma protagonista. Nel 2023 sarà un’apoteosi ma intanto ci godiamo i risultati del nostro movimento. Dal trionfo nel campionato del mondo a squadre per dilettanti al successo di Guido Migliozzi all’Open de France. E sono certo arriveranno presto altre grandi soddisfazioni”.

Gian Paolo Montali, Direttore Generale del Progetto Ryder Cup 2023: “Roma è la città dove tutto è iniziato e adesso possiamo dire che Roma è anche la casa della Ryder Cup 2023. Dai capitani, sempre disponibili e pronti a dispensare consigli a tutti gli appassionati e ai talenti azzurri, alla Ryder Cup Europe e alla PGA of America. Tutti sono rimasti entusiasti della nostra organizzazione e dalla bellezza di Roma. Il golf è uno sport educativo e formativo, con valori importanti. E vedere i nostri progetti - relativamente alla scuola, all’inclusione sociale, alle donne – sul campo ci rende felici e orgogliosi. I risultati raggiunti sono tangibili”.

 

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Primo piano

  • Il ritorno al successo
    di Paratore: “Bisogna
    crederci, sempre”
    Il ritorno al successo di Paratore: “Bisogna crederci, sempre” 14/04/2025

    Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.

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Golf Story

  • I "tre moschettieri"
    e il super maestro
    del golf italiano
    I "tre moschettieri" e il super maestro del golf italiano 15/04/2021

    Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925  che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano. 

    Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open.  La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta

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