Quinto titoli in carriera per Bryson DeChambeau che btte Cantaly
Su quattro percorsi spagnoli si conclude con la disputa del quarto giro lo Stage 2 della Qualifying School dell’European Tour al quale prendono parte undici giocatori italiani. Sul percorso de El Encín Golf Hotel (par 72), ad Alcala de Henares vicino Madrid, è salito ancora Guido Migliozzi, da 27° a 21° con 207 (73 66 68, -9), mentre è stazionario Lorenzo Scalise, 53° con 213 (-3).
All’Alenda Golf (par 72) di Alicante Aron Zemmer è 18° con 210 (-6),
Secondo successo stagionale e in carriera per Nasa Hataoka
Si è imposto con 267 (-17) colpi nel Turkish Airlines Open
Si è classificata 39ª nella Qualifying School su 144 buche
L’inglese Steve Surry ha ottenuto il primo titolo nel Sunshine Tour imponendosi con 210 (69 69 72, -6) colpi nel Vodacom Origins of Golf Final, ossia la gara conclusiva della serie Vodacom Origins, disputata sul percorso del Pinnacle Points (par 72), a Mosselbay in Sudafrica. Philip Geerts, unico italiano in gara, 71° con 156 (75 81, +12) colpi, è uscito al taglio per il quarto evento di fila.
E' terminato al 13° posto (euro 113.893) nell’ordine di merito
Si è imposta, alla pari con Gina Kim, nel Landfall Tradition (College)
Ha ottenuto il primo titolo vincendo il Sanderson Farms
Andrea Pavan ha effettuato una buona prova terminando 22°
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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