Lorenzo Scalise, decino con 269 (65 69 68 67, -11) colpi, e Alessandro Tadini, 14° con 270 (69 66 66 69, -10), hanno offerto una buona prestazione nell’Euram Bank Open, disputato sul percorso del GC Adamstal (par 70), a Ramsau in Austria.
Ha siglato il secondo titolo sul circuito lo scozzese Calum Hill (262 - 65 64 67 66, -18), che con un giro finale in 66 (-4, quattro birdie senza bogey) non ha concesso chances di recupero agli avversari e, in particolare, al connazionale Ewen Ferguson e al portoghese Josè-Filipe Lima, secondi con 266 (-14). Al quarto posto con 267 (-13) il francese Gregory Havret, lo svedese Rikard Karlberg, il finlandese Oliver Lindell e l’inglese Matt Ford e all’ottavo con 268 (-12) il polacco Adrian Meronk e il transalpino Ugo Coussaud.
Hanno terminato a metà classifica Francesco Laporta, 38° con 276 (-4), ed Enrico Di Nitto, 42° con 277 (-3), e in bassa Luca Cianchetti, 65° con 285 (+5) e Jacopo Vecchi Fossa, 68° con 291 (+11).
Lorenzo Scalise ha girato in 67 (-3) con quattro birdie e un bogey e per Alessandro Tadini, alla prima presenza stagionale su Challenge Tour, 69 (-1) colpi con un eagle, due birdie e tre bogey. Sono usciti al taglio Andrea Saracino, 103° con 144 (71 73, +4), e Carlo Casalegno, 139° con 149 (73 76, +9).
Calum Hill è stato gratificato con un assegno di 29.,600 euro su un montepremi di 185.000 euro.
TERZO GIRO - Alessandro Tadini, al debutto stagionale sul Challenge Tour, si è portato dal 18° al sesto posto con 201 (69 66 66, -9) colpi nel terzo giro dell’Euram Bank Open, che si conclude con la disputa del quarto sul percorso del GC Adamstal (par 70), a Ramsau in Austria.
Ha mantenuto la leadership con 196 (65 64 67, -14) colpi lo scozzese Calum Hill, 24enne di Kirkcaldy a caccia del secondo titolo sul circuito, che ha portato a tre i colpi di vantaggio sul primo inseguitore, l’inglese Matt Ford (199, -11). A quattro lo svedese Pontus Widegren, l’inglese Marcus Armitage e il finlandese Oliver Lindell, terzi con 200 (-10), mentre affiancano Tadini il portoghese José-Filipe Lima, lo svedese Rikard Karlberg, l’olandese Daan Huizing, il tedesco Marcel Schneider e i francesi Joel Stalter ed Edouard Dubois.
E’ rimasto in buona posizione e sostanzialmente stabile Lorenzo Scalise, 13° con 202 (65 69 68, -8), e ha risalito la graduatoria di venti gradini Enrico Di Nitto, 20° con 203 (65 73 65, -7). Tre colpi in più per Francesco Laporta, 32° con 206 (67 70 69, -4), e più attardati Luca Cianchetti (74 65 74) e Jacopo Vecchi Fossa (72 67 74), 66.i con 213 (+3).
Alessandro Tadini, 46enne d Borgomanero con quattro titolo sul tour, ha girato in 66 (-4) colpi con un eagle, quattro birdie e due bogey, Lorenzo Scalise in 68 (-2) con quattro birdie e due bogey ed Enrico Di Nitto ha ripetuto il 65 (-5) del turno iniziale con otto birdie, un bogey e un doppio bogey. Out al taglio Andrea Saracino, 103° con 144 (71 73, +4), e Carlo Casalegno, 139° con 149 (73 76, +9). Il montepremi à di 185.000 euro.
SECONDO GIRO - Lorenzo Scalise. 12° con 134 (65 69, -6), è rimasto in alta classica e Alessandro Tadini, da 47° a 18° con 135 (69 66, -5), ci si è portato nell’Euram Bank Open, evento del Challenge Tour che si sta giocando sul percorso del GC Adamstal (par 70), a Ramsau in Austria.
In vetta lo scozzese Calum Hill, 24enne di Kirkcaldy a caccia del secondo titolo sul circuito, con un 64 (-6, sei birdie senza bogey) e lo score dii 129 (65 64, -11) ha superato il tedesco Marcel Schneider (131, -9), leader dopo un turno. Al terzo posto con 132 (-8) il finlandese Oliver Lindell, l’inglese Matt Ford, lo svizzero Raphael De Sousa e il cileno Felipe Aguilar e al settimo con 133 (-7) l’olandese Daan Huizing, il tedesco Nicolai Von Dellingshausen e i francesi Joel Stalter, Antoine Schwartz ed Edouard Dubois. Non ha più chances di difendere il titolo l’olandese Darius Van Driel, 40° con 138 (-2).
Sono rimasti in gara Francesco Laporta, 33° con 137 (67 70, -3), Enrico Di Nitto (65 73) stesso score di Van Driel, Jacopo Vecchi Fossa (72 67) e Luca Cianchetti (74 65), 58.i con 139 (-1). Fuori al taglio Andrea Saracino, 103° con 144 (71 73, +4), e Carlo Casalegno, 139° con 149 (73 76, +9). Il montepremi à di 185.000 euro.
PRIMO GIRO - Ottimo avvio di Enrico Di Nitto e di Lorenzo Scalise, secondi con 65 (-5), e bel ritmo anche di Francesco Laporta, 13° con 67 (-3), nell’Euram Bank Open, evento del Challenge Tour che si sta giocando sul percorso del GC Adamstal (par 70), a Ramsau in Austria.
La belga Manon De Roey (211 - 68 71 72, -5), ha vinto il Santander Golf Tour Letas Valencia (LET Access) disputato a Valencia, in Spagna, sul percorso del Club de Golf Escorpion (par 72).
Ha offerto ancora una bella prova Lucrezia Colombotto Rosso, decima con 216 (72 72 72, par), regolarissima nei suoi score, ed è andata a premio anche Laura Sedda, 30ª con 221 (72 72 77, +5), che ha perso alcune posizioni nel finale. E’ uscita al taglio per un colpo Stefania Avanzo, 52ª con 150 (74 76, +6).
Manon De Roey, che recentemente ha tenuto testa ai professionisti dell’Alps Tour (terza) nel St. Malo Mixed Open, ha concluso con quattro birdie e altrettanti bogey per il 72 del par, sufficiente per mantenere un colpo di vantaggio sulla spagnola Carmen Alonso (212, -4). Al terzo posto con 213 (-3) l’argentina Magdalena Simmermacher e la dilettante tedesca Carolin Kauffmann e al quinto con 214 (-2) l’iberica Laura Gomez Ruiz e la ceca Katerina Vlasinova.
Lucrezia Colombotto Rosso ha realizzato il terzo 72 (par) con tre birdie e tre bogey e Laura Sedda ha girato in 77 (+5) con due birdie, tre bogey e due doppi bogey. A Manon De Roey, per il secondo titolo sul circuito, è andato un assegno di 5.600 euro su un montepremi di 35.000 euro.
SECONDO GIRO - La belga Manon De Roey (139 - 68 71,-5), che recentemente ha tenuto testa ai professionisti dell’Alps Tour (terza) nel St. Malo Mixed Open, è passata a condurre nel Santander Golf Tour Letas Valencia (LET Access) che si sta svolgendo a Valencia, in Spagna, sul percorso del Club de Golf Escorpion (par 72). Hanno guadagnato cinque posizioni, 12.e con 144 (par) Laura Sedda (72 72) e Lucrezia Colombotto Rosso (72 72), che viaggiano di pari passo da inizio torneo. E’ uscita al taglio per un colpo Stefania Avanzo, 52ª con 150 (74 76, +6).Sono al secondo posto con 140 (-4) l’inglese Georgia Price e la spagnola Carmen Alonso, al quarto con 141 (-3) la ceca Katerina Vlasinova e l’inglese Charlotte Leathem, in vetta dopo un turno, e al sesto con 142 (-2) l’iberica Laura Gomez Ruiz e l’argentina Magdalena Simmermacher. Il montepremi è di 35.000 euro.
PRIMO GIRO - Laura Sedda e Lucrezia Colombotto Rosso 17.e con 72 (par) colpi e Stefania Avanzo 33ª con 74 (+2) dopo il giro iniziale del Santander Golf Tour Letas Valencia (LET Access) che si sta svolgendo a Valencia, in Spagna, sul percorso del Club de Golf Escorpion (par 72).
Al vertice con 67 (-5) l’inglese Charlotte Leathem, a un colpo la spagnola Carmen Alonso e la belga Manon De Roey (68,-4), che recentemente ha tenuto testa ai professionisti dell’Alps Tour (terza) nel St. Malo Mixed Open. Seguono la dilettante iberica Ana Pelaez, quarta con 69 (-3), la finlandese Sanna Nuutinen, le francesi Emilie Piquot e Ariane Provot, la ceca Katerina Vlasinova, la spagnola Laura Gomez Ruiz e la tedesca Greta Isabella Voelker, quinte con 70 (-2).
Per Lucrezia Colombotto Rosso tre birdie e tre bogey, per Laura Sedda due birdie e altrettanti bogey e per Stefania Avanzo due birdie e quattro bogey. Il montepremi è di 35.000 euro.
LA VIGILIA - Il LET Access, secondo circuito femminile continentale, rimane in Spagna per la disputa del Santander Golf Tour Letas Valencia (17-19 luglio)) in programma a Valencia, sul percorso del Club de Golf Escorpion. Tre le italiane in campo, Lucrezia Colombotto Rosso, seconda la scorsa settimana nel Ribeira Sacra Patrimonio de la Humanidad, Stefania Avanzo, settima nello stesso evento, e Laura Sedda.
Le prime due azzurre proveranno a cercare la conferma del cambio di passo in un lotto di concorrenti in cui hanno possibilità di recitare un ruolo da protagoniste le spagnole Elia Folch e Noemi Jimenez, la svedese Johanna Gustavsson, l’inglese Rachael Goodall, la finlandese Sanna Nuutinen, la svizzera Caroline Rominger, la belga Manon De Roey e la scozzese Laura Murray. Il montepremi è di 35.000 euro.
TERZO GIRO - La statunitense Cydney Clanton e la thailandese Jasmine Suwannapura (194 - 67 64 63, -16), con un giro in 63 colpi (-7, otto birdie, un bogey) nel foursome della terza giornata hanno preso il largo nel Dow Great Lakes Bay Invitational (LPGA Tour), gara a coppie che si disputa alternando le formule foursome (primo e terzo giro) e fourball (secondo e quarto) sul percorso del Midland Country Club (par 70), a Midland nel Michigan. Sono scese dal primo all’11° posto con 201 (69 61 71,-9) Giulia Molinaro e la nordirlandese Stephanie Meadow, che si sono espresse con un 71 (+1, un birdie, due bogey).
La coppia di testa affronterà il giro finale con cinque colpi di vantaggio sulle seconde classificate: le sorelle thailandesi Ariya e Moriya Jutanugarn, risalite dalla 23ª piazza, le cinesi Simin Feng e Ruixin Liu, le coreane Na Yeon Choi e Jenny Shin e le americane Paula Creamer e Morgan Pressel (199, -11), in vetta dopo un turno con Molinaro/Meadow e con le francesi Celine Boutier/Karine Icher, quest’ultime ora nel gruppo al sesto posto con 200 (-10) dove si trovano anche le canadesi Brooke M. Henderson e Alena Sharp. Hanno guadagnato solo tre posizioni le sorelle statunitense Jessica e Nelly Korda, 20.e con 203 (-7).
Sono uscite al taglio Silvia Cavalleri e la taiwanese Min Lee, 60.e con 141 (73, 68, +1). Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
PRIMO GIRO - Inizio in alta classifica per Giulia Molinaro e la nordirlandese Stephanie Meadow, 12.e con 69 (-1) colpi, nel Dow Great Lakes Bay Invitational (LPGA Tour), gara a coppie che si disputa alternando le formule foursome (primo e terzo giro) e fourball (secondo e quarto) sul percorso del Midland Country Club (par 70), a Midland nel Michigan. Al 50° posto con 73 (+3) Silvia Cavalleri e la taiwanese Min Lee.
In vetta con 65 (-5) le canadesi Brooke M. Henderson/Alena Sharp con un colpo di margine sulle statunitensi Paula Creamer/Morgan Pressel (66,-4). In terza posizione con 67 (-3) Minjee Lee (Aus)/Jin Young Ko (Cor), numero quattro e numero due nel Rolex ranking, Robyn Choi (Aus)/Jaclyn Lee (Can), Jasmin Suwannapura (Tha)/Cydney Clanton (Usa) e le coreane Amy Yang/Mirim Lee. In settima con 68 (-2) le sorelle americane Jessica e Nelly Korda e in 20ª con 70 (par) le sorelle thailandesi Ariya e Moriya Jutanugarn.
Per Molinaro/Meadow quattro birdie e tre bogey nel foursome e per Cavaleri/Lee quattro birdie, cinque bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
LA VIGILIA - Il LPGA Tour propone un nuovo torneo, il Dow Great Lakes Bay Invitational (17-20 luglio), gara che si giocherà a coppie alternando le formule foursome e fourball sul percorso del Midland Country Club, a Midland nel Michigan. Vi prendono parte Giulia Molinaro, reduce da tre convincenti prove consecutive, e Silvia Cavalleri, che avranno per compagne rispettivamente con la nordirlandese Stephanie Meadow e con la taiwanese Min Lee.
Tra le 72 coppie quelle formate da due sorelle, le thailandesi Ariya e Moriya Jutanugarn e le statunitensi Nelly e Jessica Korda, quattro proettes tutte vincenti sul circuito. Giocheranno insieme anche le neo mamme Stacy Lewis e Gerina Piller e vi saranno formazioni di connazionali composte dalle canadesi Brooke M. Henderson e Alena Sharp, dalle giapponesi Nasa Hataoka e Suzuka Yamaguchi, dalle coreane Mirim Lee e Amy Yang, dalle svedesi Pernilla Lindberg e Linnea Strom e dalle francesi Celine Boutier e Karine Icher. Interessante anche il duo di neopro formato da Jennifer Kupcho e dalla messicana Maria Fassi.
Il torneo ha anche sollecitato la comunità di Midland. Si sono presentati ben 800 volontari e molti abitanti hanno messo a disposizione gratuitamente la loro casa per le giocatrici. Il montepremi è di 2.000.000 di dollari.
TERZO GIRO - Volata finale per il titolo nel 148° Open Championship, quarto e ultimo major stagionale che si conclude sul tracciato del Royal Portrush GC (par 71) nella città da cui il circolo prende nome nell’Irlanda del Nord, che sarà condotta da Shane Lowry al comando con 197 (67 67 63, -16) colpi e grande protagonista del turno. Non potrà parteciparvi Francesco Molinari, campione in carica, 54° con 215 (74 69 72, +2), mentre è più indietro Nino Bertasio, l’altro azzurro rimasto in gara, 68° con 218 (72 71 75, +5).
Shane Lowry, 32enne irlandese di Mullingar, quattro titoli sull’European Tour comprensivi di un WGC (Bridgestone Invitational, 2015), con un 63 (-8, otto birdie, di cui tre nelle ultime quattro buche, senza bogey), miglior score di giornata, ha scavato un solco tra lui e gli altri, ma con tanti campioni al suo inseguimento il giro conclusivo sarà ugualmente foriero di emozioni e spettacolo.
Lo seguono a quattro colpi Tommy Fleetwood (201, -12 ), a sei J.B. Holmes (203, -10) e a sette Justin Rose e Brooks Koepka, leader mondiale, quarti con 204 (-9), che si attendevano esiti migliori, ma che hanno tanta classe per ribaltare una situazione obiettivamente difficile. Qualche chance anche per Rickie Fowler e per Lee Westwood, sesti con 205 (-8), mentre sono praticamente nulle le possibilità di Jon Rahm, Tony Finau, Jordan Spieth e Danny Willett, ottavi con 206 (-7).
Sono tagliati fuori dalla corsa verso la Claret Jug, l’ambitissimo trofeo per il vincitore, lo svedese Henrik Stenson, 12° con 207 (-6), Xander Schauffele, 18° con 208 (-5), Justin Thomas e Patrick Reed, 19.i con 209 (-4), Dustin Johnson, numero 2 del world ranking, 29° con 211 (-2), e Sergio Garcia, 36° con 212 (-1).
Vittime illustri al taglio dopo 36 buche con l’uscita di Tiger Woods, Rory McIlroy, Phil Mickelson, Jason Day e Bryson DeChambeau. Nell’ultima giornata partenze anticipate per evitare il maltempo previsto nel tardo pomeriggio.
Ha detto Molinari - Francesco Molinari (nella foto) ha girato in 72 (+1) colpi. Dopo le prime sette buche in par ha trovato due bogey nelle successive quattro, poi ha siglato l’unico birdie alla 14. “Speravo in un esito diverso" ha detto il torinese. "Mi sarebbe piaciuto difendere più strenuamente il titolo ma non ci sono riuscito. Pensare che il mio nome sarà per sempre scritto nella storia di questo torneo mi rasserena. Il mio è un pensiero agrodolce". Nino Bertasio, al suo primo major, ha iniziato con un doppio bogey al quale si sono aggiunti tre birdie e cinque bogey per il 75 (+4), che gli ha fatto perdere dieci posizioni. E’ uscito al taglio Andrea Pavan, 127° con 149 (73 76, +7), che era al secondo torneo del Grande Slam. Il montepremi di 10.750.000 dollari,
SECONSO GIRO - Francesco Molinari, campione in carica, ha effettuato un ottimo recupero portandosi dal 94° al 58° posto con 143 (74 69, +1) colpi nel 148° Open Championship, quarto e ultimo major stagionale che si sta svolgendo sul tracciato del Royal Portrush GC (par 71) nella città da cui il circolo prende nome nell’Irlanda del Nord, dove J.B. Holmes (134 - 66 68, -8) è stato raggiunto in vetta da Shane Lowry (134 - 67 67). Ha lo stesso score di Molinari anche Nino Bertasio (72 71), al suo primo torneo del Grande Slam, mentre è uscito al taglio Andrea Pavan, 127° con 149 (73 76, +7), che era al secondo.
La coppia di testa precede di misura gli inglesi Tommy Fleetwood e Lee Westwood (135, -7) e sono a ridosso Justin Rose, quinto con 136 (-6), risalito di undici posizioni - con Cameron Smith e Justin Harding che hanno il medesimo punteggio - quindi Jordan Spieth, che ne ha recuperate 12, e Brooks Koepka, leader mondiale, che invece ne ha perse cinque, ottavi con 137 (-5). Hanno tenuto un bel passo anche Tony Finau e John Rahm, 12.i con 138 (-4), e hanno un colpo in più Dustin Johnson, numero due del world ranking, e Rickie Fowler,18.i con 139 (-3). Un po’ più defilati, ma non certo tagliati fuori, Sergio Garcia e Justin Thomas, 32.i con 141 (-1).
Out McIlroy, Woods e Mickelson - Dopo il disastro del primo giro Rory McIlroy ha espresso il golf dei suoi livelli, ma le sue speranze di rientrare sono rimaste corte di un colpo. Partendo da un “+8” si è fermato sul “+2” (74° con 144 - 79 65) dopo un gran 65 (-6, sette birdie, un bogey). Per la prima volta sono usciti al taglio nello stesso major Tiger Woods, 119° con 148 (+6), e Phil Mickelson, 135° con 150 (+8). Il primo, che ha dichiarato di aver avuto problemi alla schiena e che ha annunciato la sua rinuncia al WGC FedEx St. Jude della prossima settimana, ha provato a rientrare, ma il 70 (-1, quattro birdie, tre bogey) è stato insufficiente. Stessa sorte anche per Jason Day (144 come per McIlroy), e per Bryson DeChambeau, 107° con 147 (+5).
La rimonta di Molinari - Francesco Molinari ha giocato con molta accortezza, senza l’affanno di voler recuperare subito, ma attendendo le occasioni favorevoli. Il primo birdie è arrivato alla buca 7, subito raddoppiato alla 8, con il terzo alla 11. Nelle buche successive ha trovato un bogey alla 17, ma non ha avuto incertezze alla 18 (69, -2). Avrebbe potuto ottenere uno score migliore se un paio di palline non si fossero fermate proprio sull’orlo della buca dopo ottimi putt dalla distanza. Nino Bertasio è andato in altalena con un colpo sopra o sotto par fino alla buca 14 (quattro birdie, quattro bogey), poi nelle ultime quattro ha badato a mantenersi nel par (71) che gli avrebbe garantito di proseguire la gara. Andrea Pavan ha realizzato 76 (+5) colpi con tre birdie, quattro bogey e un doppio bogey. Il montepremi di 10.750.000 dollari,
PRIMO GIRO - Lo statunitense J.B. Holmes è al comando con 66 (-5) colpi nel 148° Open Championship, quarto e ultimo major stagionale che si sta svolgendo sul tracciato del Royal Portrush GC (par 71) nella città da cui il circolo prende nome nell’Irlanda del Nord, con un montepremi di 10.750.000 dollari.
Francesco Molinari, campione in carica, 94° con 74 (+3), ha avuto parecchie difficoltà in un primo giro in cui sono mutate spesso le condizioni climatiche e l’intensità del vento. Due colpi in meno del torinese per Nino Bertasio, 54° con 72 (+1), e uno in meno per Andrea Pavan, 72° con 73 (+2).
Il leader è seguito a un colpo dall’irlandese Shane Lowry (67, -4) e a due da un folto gruppo in terza posizione con 68 (-3) che comprende, tra gli altri, Brooks Koepka, leader mondiale, Sergio Garcia, Alex Noren, Webb Simpson, Tony Finau, Tommy Fleetwood e Jon Rahm, a lungo in vetta e poi in panne alla fine. Non sono lontani Rickie Fowler e Jordan Spieth, 20.i con 70 (-1), è in par Justin Thomas, 42° con 71, e ha lo stesso score di Bertasio anche Dustin Johnson, numero due del World ranking.
Woods e McIlroy delusione - Già fuori nella corsa alla Claret Jug, il trofeo riservato al vincitore, Tiger Woods, 144° con 78 (+7), e Rory McIlroy, 150° con 79 (+8). Tiger, dopo aver salvato par difficili, ha cominciato a perdere colpi dalla quinta buca e ha messo insieme sei bogey e un doppio bogey, contro un birdie. McIlroy è partito con un quadruplo bogey ed è arrivato al traguardo con un triplo dopo un doppio bogey alla 16 dove ha sbagliato un putt di una cinquantina di centimetri tirato in piena deconcentrazione. A completare lo score due birdie e un bogey.
Le dichiarazioni di Molinari - “Non è certo l’inizio che sognavo e speravo, ma devo imparare dagli errori commessi oggi per cercare di fare meglio domani” ha detto Francesco Molinari, che dopo una buona partenza con un birdie, ha perso cinque colpi nella fase centrale, tra le buche 6 e 12, con tre bogey e un doppio bogey, per poi recuperarne uno alla 14 con un secondo birdie. Andrea Pavan ha lasciato due colpi al campo sulle prime sei buche (due bogey) e altri tre sulle ultime (bogey e doppio bogey). In mezzo tre birdie. Per Nino Bertasio due birdie, un bogey e un doppio bogey.
“Buca in uno” e un “13” - L’argentino Emiliano Grillo stesso punteggio di Pavan, ha realizzato una “hole in one” centrando dal tee la buca 13 (par 3, metri 177) utilizzando un ferro nove. All’ace ha aggiunto tre birdie, quattro bogey e un triplo bogey per il 73. La prodezza non si verificava dall’edizione del 2016 con la “buca in uno” nel primo giro al Royal Troon di Louis Oosthuizen, che poi uscì al taglio.
David Duval, numero uno al mondo per 15 settimane nel 1999, vincitore dell’Open Championship nel 2001, ultimo di 13 titoli sul circuito per poi praticamente scomparire fino ad essere attualmente il numero 2080 nel World Ranking, è in coda con un 90 (+19) comprensivo di un “13” alla buca 7, par 5 di 541 metri.
LA VIGILIA - Francesco Molinari sarà il primo italiano a difendere il titolo in un major, il 148° Open Championship, il più longevo degli eventi del Grande Slam, nato nel 1860 e che ha attraversato tre secoli, per la prima volta quest’anno divenuto da terzo a quarto e ultimo della serie.
Il torneo farà la seconda apparizione della storia in Irlanda del Nord (contro le 50 in Inghilterra e le 96 in Scozia) sullo stesso percorso dove approdò nel 1951, il Royal Portrush GC nella città da cui il circolo prende nome. Tre gli azzurri in gara, con il torinese affiancato da Andrea Pavan, alla seconda esperienza in un major, dopo quella nell’US Open (2014), e da Nino Bertasio, alla prima dopo essere entrato nel field con il quarto posto di domenica scorsa nello Scottish Open,
Molinari proverà a centrare a doppietta, che non si verifica dal 2007/2008, autore Padraig Harrington, seguita a quella di Tiger Woods (2005-2006). In un field, come sempre stellare in queste occasioni con 84 degli 85 giocatori migliori al mondo, Harrington non sarà probabilmente in grado di puntare in alto, mentre Woods non nasconde l’idea di portare a 16 i major vinti - per avvicinarsi al record di Jack Nicklaus (18) - con il quarto The Open (come lo chiamano i britannici) nel palmarés.
I bookmakers danno Rory McIlroy, a segno nel 2014, quale candidato con più alte possibilità di ricevere la Claret Jug, il trofeo che Molinari ha riconsegnato, nella speranza che sia solo momentaneamente, al board del R&A, ma in un contesto del genere ogni previsione è del tutto aleatoria. Magari c’è qualche past winner che non attraversa un gran periodo come Jordan Spieth (2017), Henrik Stenson (2016) o Phil Mickelson (2013), ma tutti hanno tanta classe da poter compiere anche il miracolo.
Hanno sicuramente più certezze Brooks Koepka, numero uno mondiale e una sorta di macchina da major con quattro vinti negli ultimi due anni (su sei successi totali) e Dustin Johnson, numero due, che ha più titoli (20), meno major (1), ma maggiore continuità. Senza dimenticare Justin Rose, oro olimpico a Rio 2016, Jon Rahm, fresco di successo nell’Irish Open, Bryson DeChambeau e Justin Thomas. Sembrano più portati al ruolo di outsider, data la condizione attuale, Rickie Fowler, Patrick Reed, Xander Schauffele, Adam Scott, Jason Day, Sergio Garcia, Hideki Matsuyama e Tommy Fleetwood. Il montepremi è di 10.750.000 dollari.
Molinari e Woods - Diverso rispetto al 2018 l’approccio al major di Molinari. Lo scorso anno si presentò arrivando direttamente dagli Stati Uniti, dopo essersi classificato secondo la domenica prima nel John Deere Classic, con due successi e due secondi posti nelle cinque uscite precedenti e con le credenziali di un 40 sotto par negli ultimi otto giri effettuati sul PGA Tour. Questa volta il campione torinese ha scelto una via diversa, rimanendo a riposo per tre settimane dopo aver giocato in sequenza l’US Open e il Travelers Championship. Elemento comune nelle due circostanze la piena fiducia nei propri mezzi.
“Difendere il titolo - ha detto - in un torneo che ha cambiato la mia vita è qualcosa di unico. Non trovo le parole giuste, ma sono tante le motivazioni e gli stimoli e proverò a godermi l’evento istante per istante, come ho fatto a Parigi nella Ryder Cup”. Poi ha aggiunto: “Il percorso è piuttosto difficile, complicato e va affrontato con le strategie giuste. Ci ho giocato nel 2012, per l’Irish Open, e di sicuro non bisogna strafare”.
Anche Tiger Woods ha seguito la linea di Molinari nell’avvicinarsi al torneo, osservando una settimana di riposo in più. Infatti non è più sceso in campo dopo l’US Open.
Il “Belt” e la Claret Jug - Nelle prime edizioni dell’Open Championship il vincitore indossava il “Challenge Belt”, una cintura di marocchino rosso ornata di medaglioni d’argento, destinata per regolamento a divenire proprietà del giocatore che avesse vinto la gara per tre volte consecutive. Se la portò via definitivamente Tom Morris Jr nel 1870, che poi conseguì il quarto successo di fila, record ancora imbattuto, così come quello di giocatore più giovane a imporsi (17 anni, 5 mesi, otto giorni nel 1868). La vittoria del 1870 mandò in crisi il sistema. Infatti quando l’anno dopo gli organizzatori si ricordarono che il Belt non c’era più non ebbero tempo per far fare un’altra cintura e furono costretti ad annullare la gara. Si riprese nel 1872, con la quaterna di Tom Morris jr, e fu deciso di mettere in palio la Claret Jug con la norma che non sarebbe divenuta proprietà di nessuno. Il trofeo, però, non fu pronto per la premiazione e non fu consegnato a Morris jr, che ebbe una medaglia, ma il suo fu il primo nome a esservi inciso. Fisicamente ricevette la Claret Jug per la prima volta Tom Kidd nel 1873.
Le partenze - Giovedì prossimo Francesco Molinari salirà sul tee di partenza alle ore 9,58 locali insieme a Bryson DeChambeau e ad Adam Scott. Sarà anticipato alle ore 8,25 da Andrea Pavan in terna con Ryan Palmer e con Dylan Frittelli e seguito alle 10,09 da Rory McIlroy, Paul Casey e da Gary Woodland. Nel pomeriggio, alle ore 14,15, Nino Bertasio inizierà insieme a Lucas Glover e a Joost Luiten e alle 15,10 saranno al via Tiger Woods, Patrick Reed e Matt Wallace. Il primo tee shot sarà eseguito alle ore 6,35 dal nordirlandese Darren Clarke.
LE DICHIARAZIONI DI MOLINARI - “Non vedo l’ora di scendere in campo. Difendere un titolo è sempre un evento speciale, ma poterlo fare nell’Open Championship credo sia qualcosa di unico, di indescrivibile”. Francesco Molinari ha dettato le sue impressioni nella conferenza stampa di presentazione del 148° Open Championship, il quarto major stagionale in programma da giovedì 18 luglio a domenica 21 sul percorso del Royal Portrush GC, nella città dell’Irlanda del Nord da cui il circolo prende nome.
“Desidero godermi il più possibile questa particolare esperienza e, come nella Ryder Cup a Parigi, entrare pienamente nell’atmosfera, vivendo intensamente ogni momento” ha proseguito il torinese, unico italiano a imporsi in un major. Ha ricordato il trionfo di Carnoustie nel 2018 dove ha ricevuto la Claret Jug, che ha riconsegnato almeno per ora al board del R&A, poi ha espresso il suo parere sul percorso in cui avrà luogo il torneo che ha attraversato tre secoli dalla sua nascita nel 1860. “Conosco il tracciato per averlo affrontato nell’Irish Open del 2012. E’ molto complicato e sarà una grande sfida per tutti. Vanno adottate le strategie giuste evitando di strafare”.
Al major prenderanno parte altri due azzurri, Andrea Pavan e Nino Bertasio, alla prima esperienza in una gara del Grande Slam, entrato nel field con il quarto posto di domenica scorsa nello Scottish Open. Giovedì prossimo Francesco Molinari salirà sul tee di partenza alle ore 9,58 locali insieme a Bryson DeChambeau e ad Adam Scott. Sarà anticipato alle ore 8,25 da Andrea Pavan in terna con Ryan Palmer e con Dylan Frittelli. Nel pomeriggio, alle ore 14,15, Nino Bertasio inizierà insieme a Lucas Glover e a Joost Luiten.
DIRETTA SU SKY - L’Open Championship sarà teletrasmesso da Sky in diretta, in esclusiva e in alta definizione, sul canale Sky Sport The Open (205), con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 18 luglio e venerdì 19, dalle ore 7 alle ore 21,30; sabato 20 luglio, dalle ore 11 alle ore 21; domenica 22 dalle ore 10 alle ore 20. Commento di Silvio Grappasonni, Roberto Zappa, Marco Cogliati, Massimo Scarpa, Alessandro Lupi e di Michele Gallerani.
PRIMO GIRO - Inizio tutto azzurro nel Ribeira Sacra Patrimonio De La Humanidad International Ladies Open, il torneo del LET Access (secondo circuito europeo), che si sta svolgendo sul tracciato dell’Augas Santas Balneario & Golf Resort (par 70), a Lugo in Spagna, dove è al comando con 66 (-4) colpi Lucrezia Colombotto Rosso e in cui Stefania Avanzo è seconda con 67 (-3), alla pari con la spagnola Laura Gomez Ruiz e con la svedese Annelie Sjoholm.
Al quinto posto con 68 (-2) le finlandesi Niina Liias e Tiia Koivisto, le svizzere Caroline Rominger e Clara Pietri e l’iberica Piti Martinez Bernal e tra le concorrenti al decimo con 69 (-1) la ceca Katerina Vlasinova e la tedesca Franziska Friedrich.
Lucrezia Colombotto Rosso ha realizzato cinque birdie e un bogey e Stefania Avanzo otto birdie, tre bogey e un doppio bogey. Il montepremi è di 35.000 euro.
LA VIGILIA - Il LET Access, secondo circuito femminile europeo, propone una delle classiche del calendario, il Ribeira Sacra Patrimonio De La Humanidad International Ladies Open (11-13 luglio), in programma sul tracciato dell’Augas Santas Balneario & Golf Resort, a Lugo in Spagna.
Due le italiane in campo, Stefania Avanzo e Lucrezia Colombotto Rosso in un contesto che comprende le spagnole Elia Folch, Natalia Escuriola e Noemi Jimenez, la svedese Julia Engstrom, l’inglese Rachael Goodall, la francese Lucie Andrè, la svizzera Caroline Rominger e le finlandesi Sanna Nuutinen e Tiia Koivisto. Il montepremi è di 35.000 euro.
Il sudafricano Dylan Frittelli, con un gran giro finale in 64 (-7) e lo score di 263 (66 68 65 64, -21) ha superato la concorrenza risalendo dal quarto posto e ha vinto il John Deere Classic sul percorso del TPC Deere Run (par 71), a Silvis nell’Illinois.
Il 29enne di Johannesburg ha ottenuto così il primo titolo sul PGA Tour, per un palmarès che comprende anche due vittorie sull’European Tour e altrettante sul Challenge Tour, che gli ha reso l’esenzione e un assegno di 1.080.000 dollari su un montepremi di 6.000.000 di dollari. Con sette birdie, senza bogey, ha lasciato a due colpi Russell Henley (265, -19) e a tre Andrerw Landry (266, -18).
In quarta posizione con 267 (-17) Collin Morikawa e Chris Stroud, in sesta con 268 (-16) Charles Howell III, Vaughn Taylor, Nick Watney e Adam Schenk e in decima con 269 (-15) l’emergente cileno Joaquin Niemann. Malgrado il buon 16° posto con 270 (-14) il norvegese Viktor Hovland, passato professionista dopo un ottimo US Open (12° e primo amateur), al quarto torneo nella nuova categoria sul PGA Tour dove è sempre andato a premio, non è riuscito a prendere la Temporary Membership e ora ha a disposizione un solo torneo per conseguirla.
TERZO GIRO - Cambio della guardia in vetta al John Deere Classic dove si sono portati con 197 (-16) Cameron Tringale (66 66 65) e Andrew Landry (65 65 67). Sul percorso del TPC Deere Run (par 71), a Silvis nell’Illinois, la coppia di testa è inseguita a un colpo da Bill Haas e da Adam Schenk e a due da Nick Wayney, Ryan Moore, Vaughn Taylor e dal sudafricano Dylan Frittelli (199, -14).
E’ rimasto al 25° posto con 204 (-9) l’emergente cileno Joaquin Niemann e ha recuperato alcune posizioni il 21enne norvegese di Oslo Viktor Hovland, 39° con 206 (-7), passato professionista dopo un ottimo US Open (12° e primo amateur), al quarto torneo nella nuova categoria sul PGA Tour dove è sempre andato a premio, e a caccia di una Temporary Membership. Crollo del venezuelano Jhonattan Vegas, sceso dal vertice alla 33ª piazza con 205 (-8), dopo un 76 (+5), seguito al 62 (-9) del turno precedente.
Cameron Tringlale, 32enne di Mission Viejo (California) con un successo in una gara non ufficiale del tour (Templeton Shootout, 2014, in coppia con l’australiano Jason Day), ha segnato sette birdie e un bogey per il 65 (-6), Andrew Landry, anch’egli 32enne, nativo di Port Neches (Texas) e a segno una sola volta nel circuito (Valero Texas Open, 2018), ha girato in 67 (-4) con sei birdie e due bogey. Il montepremi è di 6.000.000 di dollari.
SECONDO GIRO - Prodezza del venezuelano Jhonattan Vegas che con un parziale di 62 (-9) e lo score di 129 (67 62, -13) è in testa John Deere Classic, sul percorso del TPC Deere Run (par 71), a Silvis nell’Illinois.
Vegas, 35enne di Maturin con tre titoli sul circuito, ha segnato nove birdie, senza bogey, ha imitato lo score realizzato dal messicano Roberto Diaz nel primo turno, e ora anche lui ha il punteggio più basso sul giro nel torneo dopo il 59 di Paul Goydos siglato nel 2010.
Seguono il battistrada Andrew Landry (130, -12), Lucas Glover (131, -11) e sono in quarta posizione con 132 (-10) Cameron Tringale, Adam Schenk, Daniel Berger, Russell Henley e Harold Varner III. E’ scivolato dal primo al 25° posto con 135 (-7) il messicano Roberto Diaz, penalizzato da un 73 (+2), e ha fatto passi indietro dalla decima piazza anche il giovane cileno Joaquin Niemann, stesso punteggio. Ha superato il taglio il neopro norvegese Viktor Hovland, 51° con 138 (-4), a caccia di una Temporary Membership, mentre è uscito Michael Kim (145, +3), che difendeva il titolo, sei colpi oltre il limite di qualifica. Il montepremi è di 6.000.000 di dollari.
PRIMO GIRO - Il messicano Roberto Diaz, con un giro monstre in 62 (-9) colpi, è stato il protagonista della prima giornata del John Deere Classic, sul percorso del TPC Deere Run (par 71), a Silvis nell’Illinois.
Il 32enne di Veracruz, senza titoli nel circuito, ha firmato lo score (un eagle, sette birdie) più basso sul giro dopo il 59 di Paul Goydos siglato nel 2010 e ha preso due colpi di margine su Adam Long e su Russell Henley (64, -7). In quarta posizione con 65 (-6) Andrew Landry, Vaughn Taylor, Ryan Palmer, Zach Sucher, Ryan Blaum e lo scozzese Martin Laird. In decima con 66 (-5) l’emergente cileno Joaquin Niemann e in 56ª il neopro Viktor Hovland, a caccia di una Temporary Membership. Non ha possibilità di successo, salvo miracoli, la difesa del titolo da parte di Michael Kim, 134° con 73 (+2). Il montepremi è di 6.000.000 di dollari.
LA VIGILIA - Big o già in Gran Bretagna o a risposo in vista dell’Open Championship, il quarto major che si giocherà la prossima settimana (Royal Portrush, Irlanda del Nord, 18-21 luglio), e dove Francesco Molinari difenderà il titolo, e field che sicuramente ne ha risentito nel John Deere Classic (11-14 luglio).
Sul percorso del TPC Deere Run, a Silvis nell’Illinois, spazio alle seconde linee e occasione da non perdere per giocatori di buon nome, da qualche tempo in ombra, quali Zach Johnson, Pat Perez, Hunter Mahan, Ryan Moore, l’argentino Andres Romero e il venezuelano Jhonattan Vegas.
Difende il titolo Michael Kim, venticinquenne di Seoul, che lo scoro anno si impose con otto colpi di vantaggio sui quattro concorrenti al secondo posto tra i quali lo stesso Molinari. Tra i giovani proseguirà la sua caccia alla Temporary Membership il sempre più convincente neo pro norvegese Viktor Hovland e avranno possibilità di mettersi ancora in mostra Matthew Wolff, che ha appena vinto il 3M Open, e il cileno Joaquin Niemann. Il montepremi è di 6.000.000 di dollari.
Il torneo su GOLFTV - Il John Deere Classic viene teletrasmesso in diretta e in esclusiva su GOLFTV, piattaforma streaming di Discovery (info www.golf.tv/it) con collegamenti ai seguenti orari: giovedì 11 luglio e venerdì 12, dalle ore 22 alle ore 1; sabato 13 e domenica 14 alle ore 19 alle ore 24. Commento di Alessandro Bellicini, Federico Colombo e di Matteo Delpodio.
SECONDO GIRO - Sul percorso del Donald Ross Course (par 71), a French Linck nell’Indiana, cambio della guardia in vetta al Donald Ross Classic (Symetra Tour), ma sempre in chiave orientale, con la taiwanese Ssu-Chia Cheng (134 - 68 66, -8) che ha preso il posto della thailandese Patty Tavatanakit, scesa al quarto posto con 136 (-6). E’ uscita al taglio Roberta Liti, unica italiana in gara, 80ª con 147 (74 73, +5).
Ssu-Chia Cheng ha il minimo vantaggio sull’americana Kyung Kim e sulla coreana Yujeong Son (135, -7), mentre la Tavatanakit ha la compagnia dell’olandese Dewi Weber.
Al sesto posto con 137 (-5) Elizabeth Nagel e al settimo con 138 (-4) Esther Lee, Lauren Coughlin e Michelle Piyapattra. Sono in palio 225.000 dollari.
PRIMO GIRO - Sul percorso del Donald Ross Course (par 71), a French Linck nell’Indiana, la thailandese Patty Tavatanakit ha girato in 66 (-5) colpi e ha preso il comando del Donald Ross Classic (Symetra Tour). E’ a centro classifica Roberta Liti, 76ª con 74 (+3), unica italiana in gara.
La leader è tallonata con 67 (-4) dall’olandese Dewi Weber e dalla coreana Hyemin Kim e occupano la quarta piazza con 68 (-3) Casey Danielson, l’irlandese Leona Maguire, la taiwanese Ssu-Chia Cheng, la gallese Amy Boulden, l’israeliana Laetitia Beck e la norvegese Celine Borge.
Patty Tavatanakit ha segnato un eagle, cinque birdie e due bogey e Roberta Liti ha messo insieme n eagle, un birdie, quattro bogey e un doppio bogey. Sono in palio 225.000 dollari.
LA VIGILIA - Sul percorso del Donald Ross Course, a French Linck nell’Indiana, si svolge il Donald Ross Classic (11-13 luglio) dove prende il via Roberta Liti, che ha assoluta necessità di cambiare passo nella sua prima stagione da professionista in cui ha offerto un rendimento molto altalenante.
Fari puntati sulle prime cinque proette della money list, nell’ordine la francese Perrine Delacour, Jillian Hollis, l’irlandese Leona Maguire, la paraguaiana Julieta Granada e la spagnola Nuria Iturrioz, che sono le più gettonate nelle previsioni della vigilia.
Da seguire anche l’australiana Stephanie Na, l’iberica Maria Parra, la canadese Samantha Richdale e le statunitensi Madison Pressel, Brittany Benvenuto, Jenny Coleman e Daniela Iacobelli. Sono in palio 225.000 dollari.
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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