L’attesa è finita. Dopo la Pro-Am - vinta dal team guidato dal francese Julien Brun con 89 punti - al Golf Club Margara di Fubine Monferrato (Alessandria) è tutto pronto per l’Italian Challenge Open (22-25 luglio), sesto appuntamento dell’Italian Pro Tour 2021. Inserito anche nel calendario del secondo circuito europeo maschile, l’evento vedrà in gara pure 22 azzurri (di cui 4 amateur). Da Matteo Manassero a Lorenzo Scalise, gli italiani puntano in alto
Dopo lo show del Ladies Italian Open al Golf Club Margara di Fubine Monferrato (Alessandria) il golf internazionale torna protagonista con l’Italian Challenge Open (22-25 luglio), sesto appuntamento dell’Italian Pro Tour 2021, inserito anche nel calendario del Challenge Tour.
Da Matteo Manassero a Lorenzo Scalise, da Federico Maccario a Enrico Di Nitto. Ventidue gli azzurri in gara
Superate di sei colpi e compagini di Monticello e di Modena
L’irlandese Seamus Power, 34enne di Tooraneena, ha ottenuto il primo titolo sul PGA Tour alla 106ª presenza imponendosi con 267 (65 68 67 67, -21) colpi nel Barbasol Championship
Roberta Liti 52ª nel torneo ridotto da 72 a 36 buche per maltempo
Euram Bank Open a Stuart Manley, undicesimo Manassero
Impeccabile volata finale. Al secondo posto Jordan Spieth
Le sorelle Ariya e Moriya Jvincono il Dow Great Lakes Bay
Migliori italiani Tommaso Rossin nono e Rebecca Galasso sesta
Ottima prova della dilettante azzurra Alessia Nobilio, terza
Dai successi alle difficoltà e ritorno. Dopo anni di purgatorio Renato Paratore ha ritrovato la vittoria. Negli Emirati Arabi Uniti ha dominato l’UAE Challenge, evento dell’HotelPlanner Tour, tornando a festeggiare una impresa a distanza di 1.723 giorni dall’ultima volta (British Masters sul DP World Tour nel luglio 2020). “Sono davvero felice. È stato un exploit importante perché non riuscivo ad affermarmi da molto tempo. Ho avuto dei dubbi e mi sono chiesto: ‘Ma riuscirò a tornare a vincere’? Non è stato facile, ma ce l’ho fatta. E adesso, l’obiettivo del 2025, è quello di riconquistare la ‘carta’ per il massimo circuito continentale”, spiega Paratore in una intervista a cuore aperto sui canali federali. È la storia di un predestinato, quella di Paratore. Nato il 14 dicembre del 1996 a Roma, da dilettante ha conquistato prima lo Junior Orange Bowl nel 2013 a Miami (Usa), poi, nel 2014, il Portuguese International Amateur Championship a Palmela.
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Da 2 al 5 settembre prossimo tornerà l’Open d’Italia. Sarà la 78ª edizione dell’evento nato nel 1925 che però in tanti anni ha espresso solo sei vincitori italiani, due capaci di fare doppietta, Ugo Grappasonni (1950-1954) e Francesco Molinari (2006-2016) che si sono affiancati a Francesco Pasquali, a segno dell’edizione inaugurale del 1925, Aldo Casera (1948), Baldovino Dassù (1976) e a Massimo Mannelli (1980). Tra i "magnifici sei" soffermiamo l’attenzione su Aldo Casera e Ugo Grappasonni, due esponenti dei mitici "Tre moschettieri" del golf italiano.
Del trio faceva parte anche Alfonso Angelini, che non ebbe mai la fortuna di vincere l’Open, ma che detiene un primato probabilmente destinato a perenne imbattibilità: si impose per ben dieci volte nel Campionato Nazionale Omnium, oggi Campionato Nazionale Open. La loro storia si intreccia con quella di un altro grandissimo personaggio, Pietrino Manca "il maestro dei maestri" che ha trascorso tutta la sua vita al Circolo Golf Roma Acquasanta
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